Rapporto annuale vigilanza: i dati delle irregolarità sulla sicurezza

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Ieri, 26 febbraio è stato presentato dal ministro del Lavoro, Poletti il Rapporto annuale dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale per l’anno 2014. Presente alla sede di via Veneto anche il Direttore Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero, Danilo Papa. In allegato, in fondo pagina il Rapporto completo. In figura i dati sulla vigilanza in edilizia, tratta dal Rapporto ministeriale 2014.

Il Ministro ha sottolineato l’importanza di azioni maggiormente efficienti ed efficaci al fine di evitare la ripetitività di operazioni di controllo da parte di soggetti istituzionali diversi. Questo per consentire alle imprese, fra l’altro, la possibilità di operare in maniera tranquilla e ordinata.
Andrà in questa direzione l’atteso decreto sulla costituzione della nuova Agenzia Ispettiva Unica che, si legge sul comunicato del Ministero, sarà portato in discussione in Consiglio dei Ministri, dopo il necessario confronto con le organizzazioni sindacali che inizierà martedì prossimo.

I dati del Rapporto annuale di vigilanza
I dati riportati nel Rapporto sono quelli dell’azione di vigilanza complessivamente svolta nel corso dell’anno 2014 dal personale ispettivo delle Direzioni regionali e territoriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (compresi i militari dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dei Gruppi Carabinieri per la Tutela del Lavoro operanti presso gli Uffici territoriali), dall’INPS e dall’INAIL.

Aziende Irregolari
I dati confermano un tasso di irregolarità linea con quello dell’anno precedente, fisso al 64,17% (a fronte del precedente 64,78%): le aziende irregolari rilevate nel 2014 sono state n. 142.132 a fronte delle n. 152.314 accertate nell’anno 2013, con la registrazione, anche a tale riguardo, di una lieve flessione del -6,68%.
Gli altri dati:
contributi e premi evasi: il recupero da accertamento si attesta per il 2014 a € 1.508.604.256,00, in discreto aumento rispetto al 2013 (€ 1.421.872.112)
lavoratori irregolari: 181.629 unità (con un decremento del – 24% circa rispetto ai 239.020 lavoratori irregolari del 2013)
lavoratori totalmente in nero pari a n. 77.387, dato anch’esso in diminuzione (del – 10,15%) rispetto a quello riscontrato nell’anno precedente (pari a n. 86.125 unità): rappresentano comunque il 42,61% di quelli irregolari, percentuale significativa se confrontata con quella rilevata nell’anno 2013 (pari al 36,03%) e che registra, dunque, un incremento di quasi 7 punti percentuali.

Il decremento del numero dei lavoratori in nero si spiega, secondo il ministero, da una parte con riferimento alla diminuzione del numero delle aziende ispezionate ma è anche connesso alla contrazione occupazionale che ha visto ridurre lo stesso numero medio di lavoratori impiegati nelle aziende attive del Paese e conferma l’affinamento della metodologia di programmazione e la più decisa concentrazione dell’azione ispettiva sul contrasto al lavoro sommerso.

Sospensioni attività imprenditoriali per irregolarità in sicurezza
Il Rapporto riscontra però la completa assenza – in un’ampia percentuale di casi – della sia pur minima attenzione ai diritti e alle tutele fondamentali dei lavoratori, nonché ai connessi profili della salute e della sicurezza.
Con riferimento ai provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (ex art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008, Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) – adottati in presenza di una percentuale di lavoratori in nero pari o superiore al 20% del personale presente in occasione dell’accesso ispettivo ovvero in relazione a gravi e reiterate violazioni in materia di salute e sicurezza – il Ministero segnala il loro costante decremento, probabilmente connesso alla rilevata diminuzione del numero dei lavoratori in nero, come già nell’anno precedente.
Nel periodo gennaio-dicembre 2014 risultano complessivamente adottati n. 6.838 provvedimenti interdittivi, pari al – 13 % di quelli riferiti all’anno 2013 (7.885).
Anche nell’anno 2014, le sospensioni adottate si riferiscono quasi esclusivamente (n. 6.836) all’occupazione di lavoratori in nero, mentre soltanto n. 2 provvedimenti sono stati adottati per gravi e reiterate violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza.

Violazioni prevenzionistiche
La vigilanza in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro svolta nell’anno 2014 ha consentito di riscontrare n. 26.998 violazioni prevenzionistiche, con una flessione pari a -18,49% rispetto all’anno 2013 (quando ne erano state accertate n. 33.123).

A fronte di una complessiva diminuzione del numero di violazioni di carattere prevenzionistico, con particolare riferimento al citato settore si registra tuttavia un tasso di irregolarità pari al 68,48% (a fronte di un tasso di irregolarità riscontrato nel 2013 pari al 65,42% con un incremento percentuale di quasi 3 punti maggiore)

Sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro
In particolare, in relazione alle sanzioni contestate in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro per violazioni delle norme contenute nel titolo IV del D.Lgs. n. 81/2008 (c.d. T.U. Sicurezza), è stato accertato un numero sostanzialmente invariato di illeciti di carattere prevenzionistico. Al riguardo si segnala che nel settore edile rispetto alle violazioni riscontrate:
-il 37% sono connesse a rischio di caduta dall’alto;
-il 19% si riferiscono a rischio elettrico, utilizzo di attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione collettivi ed individuali.
-il 3% (a fronte del 5% del 2013) riguarda sanzioni comminate con riferimento ai rischi relativi alle operazioni di investimento e seppellimento (pari a 3% a fronte del 5% dell’anno 2013).

L’analisi dei dati, peraltro, evidenzia un’insufficiente attenzione delle aziende ispezionate agli obblighi del datore di lavoro relativi alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori e alla formazione ed informazione del personale (ciascuno pari al 12%), nonché una certa carenza nella realizzazione di una completa ed articolata valutazione dei rischi aziendali ed interferenziali (che è oggetto di circa il 7% delle violazioni riscontrate).
Restano invariate le criticità connesse all’osservanza degli obblighi previsti in capo ai committenti e ai coordinatori negli appalti sia pubblici che privati cui, come nell’anno precedente, è riferito il 10% degli illeciti rilevati).

In allegato il Rapporto completo.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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