Rapporto Malprof: i dati sulle malattie professionali in Italia nel biennio 2019-20

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In questo articolo riportiamo le rilevazioni del Rapporto Malprof proposto da INAIL a cadenza biennale, che riporta i dati sullo stato delle malattie professionali in Italia in ottemperanza alle indicazioni della Commissione europea.

Il Rapporto è giunto alla undicesima edizione (maggio 2023) con i dati aggiornati al biennio 2019-2020.

Cos’è il sistema di rilevazione Malprof?

Il sistema di sorveglianza Malprof, avviato nel 2000, registra le malattie correlate al lavoro rilevate dai dipartimenti di prevenzione del Servizio sanitario nazionale italiano, classificandole secondo il settore economico e la professione in cui è stata riconosciuta l’esposizione e consentendo, quindi, un’analisi dei dati anche in relazione alle attività che possono aver provocato l’insorgenza della malattia.

La Commissione europea, in un suo rapporto dedicato ai modelli per la raccolta dati sulle malattie professionali, evidenzia che quasi tutti i paesi hanno un loro sistema nazionale, la cui efficacia varia da paese a paese. Vi è una grande varietà nei modelli di registrazione, nei criteri utilizzati come base per la segnalazione di casi e nei loro obiettivi (compensazione, statistiche, prevenzione dei rischi) ma, sostanzialmente, esistono due tipologie di sistemi per registrare le malattie professionali: quelli basati su fonti assicurative e quelli ricavati a seguito dell’attività di prevenzione e vigilanza. Solo in pochi paesi sono presenti registri di entrambi i tipi e l’Italia avendo sia l’archivio assicurativo Inail sia il sistema di sorveglianza Malprof è tra questi.

L’integrazione delle informazioni derivanti dai due sistemi costituisce un passo fondamentale per il perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro.

Rapporto Malprof: i dati sulle malattie professionali in Italia nel biennio 2019-2020 – undicesimo rapporto

Con la sua undicesima edizione, il Rapporto cambia forma e contenuti, pur mantenendo l’obiettivo di definire i nessi di causa tra attività lavorative e patologie. Il Rapporto 2019-2020 propone infatti una nuova infografica, una rappresentazione più snella delle informazioni ed anche quattro approfondimenti tematici.

Trattandosi degli anni nei quali è insorta la patologia Covid-19 si è stabilito, come sperimentazione, di acquisire anche le informazioni che i Servizi di prevenzione delle Asl ricevevano sui casi di infezione da SARS-CoV-2. Si è scelto dunque di avviare un progetto di ricerca per la realizzazione di un registro delle patologie da agenti biologici in ambito lavorativo, così come previsto dall’articolo 281 del d.lgs. 81/2008.

Cosa contiene il Rapporto Malprof 2019-2020

Il Rapporto, giunto all’undicesima edizione riporta

  • Dati nazionali – è la parte che richiama l’analogo capitolo dei rapporti biennali precedenti ma con modifiche e integrazioni (per esempio, è stato eliminato il tema della nazionalità dei lavoratori), allo scopo di mettere in maggiore evidenza alcuni aspetti, quali la provenienza delle segnalazioni di malattia, l’andamento delle patologie ed il confronto fra esse attraverso tabelle e figure;
  • Dati regionali – per ogni regione o provincia autonoma della rete Malprof viene riportata una scheda sintetica delle segnalazioni 2019 – 2020, costituita da tre grafici e due tabelle; a differenza di quanto avveniva nei rapporti biennali passati, non sono inclusi commenti descrittivi dei dati regionali privilegiando, piuttosto, la visualizzazione in forma di cruscotto degli stessi;
  • Approfondimenti – è una parte completamente nuova, in cui sono illustrati alcuni approfondimenti tematici effettuati ad hoc da medici e ricercatori della rete Malprof.

Malattie professionali in Italia – i dati nazionali del Rapporto Malprof

A livello nazionale, INAIL indica che, escludendo le infezioni da SARSCoV-2, si consolida l’ascesa dei disturbi muscoloscheletrici (35,8% dei riconoscimenti del nesso causale con l’attività lavorativa) seguite da quelle del rachide (26,4%), lontane dalle patologie da rumore (9,9%) mentre emergono le malattie psichiche (1,4%), le quali però hanno una bassa quota di riconoscimento come patologie professionali: solo per il 50,0% di esse è stato valutato un nesso con l’anamnesi lavorativa, contro il 93,0% complessivo.

Per quasi tutte le patologie,

  • tra gli uomini i comparti più coinvolti sono quelli delle Costruzioni e dell’Agricoltura, a cui si affiancano la Fabbricazione di prodotti in metallo (fonditori, saldatori, ecc. per la sordità, le malattie della pelle ed i tumori; in quest’ultimo caso si distinguono anche la Metallurgia e la Costruzione di navi, aeromobili e materiale rotabile.
  • Tra le donne, emergono l’Assistenza sanitaria e quella sociale residenziale per le malattie del rachide (Tabella 7) e, inoltre, le lavanderie, i parrucchieri e le pulitrici per le altre patologie muscoloscheletriche (Tabelle 5 e 6, si vedano rispettivamente la divisione Ateco S 96 e la professione 8.1.4); queste professioni prevalgono pure per le malattie della pelle, mentre per la sindrome del tunnel carpale risalta l’attività di ristorazione.

Per i tumori di pleura e peritoneo e per l’asbestosi, tra le lavoratrici il settore più coinvolto è quello dell’Industria tessile. La Fabbricazione di vetro e ceramica predomina per la sordità; le addette ai servizi di segreteria ed alla vendita spiccano per le malattie psichiche, che, invece, sono proporzionalmente molto meno presenti tra gli uomini.

Rapporto Malprof: i dati sulle malattie professionali in Italia nel biennio 2015-2016

Nel biennio 2015 – 2016 le segnalazioni di malattia professionale raccolte dai servizi di prevenzione delle Asl sono pari a 32.454 in lieve calo rispetto al bienni precedente, e si osserva un tasso medio di 31,8 segnalazioni di malattia professionale ogni 100.000 abitanti anch’esso in diminuzione rispetto al 2013 – 2014.

Le segnalazioni di malattie muscoloscheletriche risultano in crescita e pari nell’ultimo biennio al 69%, (tra le donne si raggiunge l’87%). Si conferma il calo percentuale della sordità (dal 15% degli anni 2013 – 2014 al 13%). Tra i lavoratori over 60 prevalgono le malattie muscoloscheletriche, ma si tratta di un dato comune a tutte le fasce d’età, mentre le malattie dell’apparato respiratorio e i tumori hanno un peso percentuale maggiore rispetto alle altre fasce d’età (vedi i dati del Report).

Sono questi alcuni dati del nono rapporto Malprof diffuso a gennaio 2021 da INAIL che contiene per la prima volta i dati di Abruzzo, Calabria e Provincia autonoma di Bolzano (Scopri cosa contiene il Rapporto ) .

Il report è il risultato finale delle rilevazione del Sistema nazionale Malprof che registra le malattie correlate al lavoro rilevate dai dipartimenti di prevenzione del Servizio sanitario nazionale italiano: ma come funziona il sistema di rilevazione in Europa e in Italia? (approfondisci sul Sistema nazionale Malprof).

I dati del nono Rapporto Malprof 2015-2016

Nel biennio 2015 – 2016 si osserva un tasso medio di 31,8 segnalazioni di malattia ogni 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto al 2013 – 2014 anche se rimane sostanzialmente stabile la quota di segnalazioni per le lavoratrici (26%). Con riferimento all’età, tra le donne la classe 30 – 59 anni racchiude il 76% mentre tra gli uomini si attesta al 64%.

Le malattie segnalate nel biennio 2015-2016

Le segnalazioni valutabili riguardano:

  • le malattie muscoloscheletriche: in crescita e pari nell’ultimo biennio al 69%, ma con una quota tra le donne che raggiunge l’87%. Tra i lavoratori over 60 (Tabella 4) prevalgono le malattie muscoloscheletriche, ma questo è un dato comune a tutte le fasce d’età
  • sordità: registrato un calo percentuale dal 15% degli anni 2013 – 2014 al 13%).
  • malattie dell’apparato respiratorio e i tumori: hanno un peso percentuale maggiore rispetto alle altre fasce d’età diverse dagli over 60.
  • Le malattie della pelle: figurano al primo posto (31%) tra i lavoratori più giovani.

Le fonti di derivazione delle segnalazioni

La fonte di provenienza delle segnalazioni vede confermato il ruolo dei medici competenti per quanto riguarda le ipoacusie e quello dei patronati per gli altri gruppi di malattia. Rispetto agli anni precedenti aumenta il peso dei medici di base. Le segnalazioni rilevate dalle stesse Asl superano nel biennio il 5% e derivano dalle loro attività di vigilanza, ricerca attiva o ambulatoriale. Le segnalazioni a cui è stato attribuito un nesso positivo corrispondono al 92% di quelle valutabili (Tabella 7) ed all’86% di quelle ricevute nel biennio.

Biennio 2015-2016: malattie professionali: quali disturbi sono più segnalati?

Osservando la classificazione delle malattie secondo la classificazione ICD (Tabella 8), compaiono ai primi posti della graduatoria, tra i casi con nesso causale positivo, i disturbi dei dischi intervertebrali con una quota del 23%, le entesopatie periferiche e sindromi similari (21%), la sordità (14%) e le mononeuriti dell’arto superiore e mononeuriti multiple (11%).

Quali settori sono maggiormente colpiti?

La distribuzione per settore economico e sesso dei casi con nesso causale positivo evidenzia

  • il settore delle costruzioni (22%),
  • agricoltura (11%)
  • fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (6%).

Donne e malattie professionali: i dati del Rapporto Maprof 2015-2016

La maggior quota di casi riguardanti le donne si riscontra per i settori della sanità e altri servizi sociali (14%) e per l’agricoltura (12%). Da rilevare la crescita di quest’ultimo settore rispetto al biennio precedente.

Nel biennio 2015 – 2016, per le donne, la professione avente maggiori segnalazioni con nesso positivo è la categoria delle artigiane e delle operaie addette alle lavorazioni alimentari, del legno, del tessile, dell’abbigliamento, delle pelli e del cuoio (14%), seguita da quella delle lavoratrici agricole, zootecniche e forestali (10%) e dalle professioni concernenti specifici servizi per le famiglie (10%), le professioni specifiche per le donne del settore sanitario si attestano nel complesso al 7%.

Per gli uomini, invece, le prime posizioni riguardano gli operai ed artigiani dell’industria estrattiva e dell’edilizia (30%) e degli operai ed artigiani metalmeccanici (17%).

Malattie professionali per settore economico

Costruzioni

Le patologie muscoloscheletriche più diffuse:

  • la sindrome del tunnel carpale,
  • le malattie del rachide
  • altre malattie muscoloscheletriche.
  • tumori della pleura e peritoneo, oltre alla costruzioni (17% circa), figurano (ciascuna con percentuale superiore al 5%) nei settori della fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, della fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici e le industrie tessili
  • tumori maligni dell’apparato respiratorio, dopo le costruzioni (22%), vedono in evidenza la produzione di metalli e loro leghe, la fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, la fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo e la fabbricazione di altri mezzi di trasporto (tutte con quote maggiori del 5%). Va osservato che la produzione di metalli e loro leghe aveva raggiunto nel 2014 un picco pari al 22%, superiore a tutti gli altri settori;
  • per la sordità figurano in ordine decrescente fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo (14%), fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (7%).

Agricoltura

  • percentuali vicine al 13% per tutte le tre patologie;
  • sordità: agricoltura, caccia e relativi servizi si attestano al 6%.

Trasporti e Sanità, Commercio al dettaglio, l’industria alimentare e ristorazione.

  • Le malattie del rachide sono collegate anche ai trasporti terrestri e alla sanità, entrambi con valori prossimi al 7%, ma emerge anche la sindrome del tunnel carpale e altre malattie muscoloscheletriche;
  • per le malattie della pelle si riscontrano, con quote superiori al 5%, nelle altre attività dei servizi (es. lavanderie, parrucchieri e istituti di bellezza), la sanità e altri servizi sociali e la fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo.

Cosa contiene il Nono Rapporto Malprof?

Il Rapporto, giunto alla nona edizione, propone una panoramica a livello nazionale e regionale dei dati riguardanti le segnalazioni di malattie professionali raccolte e analizzate dai servizi di prevenzione delle Asl nel biennio 2015 – 2016. Per una ricerca e selezione di informazioni più dettagliate, è possibile consultare il portale web dedicato al sistema presente sul sito dell’Inail, dove sono presenti lo strumento MalprofStat e il datawarehouse MaProDw.

Nel nono rapporto Malprof che si riferisce al biennio di rilevazione 2015-2016, si riportano per la prima volta i dati provenienti dai territori delle regioni Abruzzo, Calabria e della Provincia autonoma di Bolzano. In linea con le precedenti edizioni, viene presentato il quadro dei dati complessivo e gli approfondimenti relativi alle 16 regioni e 2 Province autonome che partecipano al network del sistema. La sintesi nazionale racchiude 24 tabelle, riguardanti sia segnalazioni che nessi causali, la seconda parte è costituita da 10 tabelle per ciascuna Regione o Provincia autonoma.

A livello nazionale le segnalazioni raccolte dai servizi di prevenzione delle Asl nel biennio 2015 – 2016 sono pari a 32.454, rispetto alle 32.846 segnalazioni del biennio precedente.

Redazione InSic

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