Il Consiglio dei Ministri ha approvato i decreti che completano l’attuazione della delega per la riforma del terzo settore.
Passa al vaglio del Parlamento, poi al Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione.
Riguarda circa 300.00 associazioni no profit e un milione di lavoratori e 5 milioni di volontari.
Tre i decreti, uno riformula il codice del terzo settore, uno interviene sul 5 per mille e uno è dedicato all’impresa sociale.
Destinatari: volontariato, le Associazioni, Fondazioni, enti filantropici ed enti associativi, società di mutuo soccorso e cooperative sociali.
Il decreto sul Codice del terzo Settore descrive i principi generali, le attività dei soggetti del terzo settore, indica le modalità per la raccolta fondi, definisce le strutture contabili e le regole per la definizione dei bilanci, il bilancio sociale ed il relativo obbligo ed il trattamento contrattuale del lavoro nel terzo settore.
Inoltre, viene istituito un Fondo per i progetti e le attività del terzo settore, istituito un titolo di solidarietà destinati a questi soggetti, ed il regime fiscale del terzo settore (forfettario) e definito il social bonus (credito d’imposta per cittadini e imprese) per il recupero immobili pubblici inutilizzati o sequestrati alla criminalità organizzata. Un Consiglio di amministrazione del terzo settore ed un organo di controllo nazionale, tutti assoggettati ai controlli di ordine generale.
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