Nel Giugno 2013 si è aperto a Londra, presso l’ISO l’iter di consultazioni fra esperti internazionali che porterà alla realizzazione della nuova norma ISO 45001 che detti i requisiti di un sistema di gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL).
Sulla Rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoro di febbraio, Antonio Terracina (Inail -Contarp) e Simone Cencetti (EHS Manufacturing – FIAT) che fanno parte dei rappresentanti del Gruppo di esperti rappresentanti dell’Italia al tavolo dei lavori ISO, ci raccontano come procedono i lavori di realizzazione di questa importante norma ISO a lunga attesa e in parte osteggiata dallo stesso Istituto internazionale.
Nell’articolo “Sistemi di gestione, muove i primi passi la norma ISO 45001” (che troverete in allegato, ci viene raccontato il difficile cammino che ha incontrato la normazione tecnica in materia di Sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro a livello internazionale, a cominciare dai tentativi del BSI (ente di normazione inglese) con le OHSAS 18001 (edizioni 1999/2001/2007) e passando per le perplessità dell’ISO, finalmente vinte dal costituendo gruppo di lavoro (oltre 80 esperti in 30 paesi) che provvederà a definire principi e requisiti di una ISO 45001 che, presumibilmente, vedrà la luce solo nel 2016.
L’articolo ci racconta come la nuova ISO 45001, per affermarsi dovrà evitare principi e definizioni che possano avere significati contrastanti nei diversi paesi dove verrà applicata e dovrà proporsi come Guida senza per questo essere prescrittiva e vincolante e comprensibile da tutti; in particolare poi dovrà essere uno strumento ad uso delle PMI dove si registra il maggiore indice infortunistico e tecnopatico.
Non è un caso che questo orientamento di avvicinamento dei Sistemi di gestione alle PMI sia stato pienamente accolto in sede italiana, grazie alla recente adozione dei Modelli organizzativi (Mog) per l’adozione di un sistema di gestione della salute e sicurezza, contenuti nel decreto ministeriale 13 febbraio 2014. Tali modelli sono stati elaborati dalla Commissione consultiva permanente presso il Ministero del Lavoro e ritenuti idonei ai fini dell’efficacia esimente nei confronti dei reati previsti dall’articolo 25 septies del decreto legislativo 231/2001 (omicidio colposo o lesioni colpose gravi e gravissime derivanti dalla violazione delle norme antinfortunistiche).
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