Dalla ricerca INAIL risulta che a rischio nella Terra dei Fuochi non sono solo i cittadini ma tutti i lavoratori che, nello svolgimento delle loro attività, entrano in contatto con le sostanze sversate illegalmente tra le province di Napoli e Caserta: si tratta di chi è impegnato nel monitoraggio dei terreni dove sono stati abbandonati rifiuti pericolosi (per esempio, operatori addetti alla rimozione) esposti non solo ad agenti chimici pericolosi, ma anche a ad agenti biologici e a radiazioni ionizzanti (vista la presenza di rifiuti radioattivi.
La presenza di agenti chimici è un rischio non solo per la salute ma anche per la sicurezza, costituendo una potenziale fonte di rischio incendio, esplosione o di ustioni chimiche.
Dall’Analisi emerge dunque la necessità di adottare misure di protezione per tutte le potenziali tipologie di rischio, e di classificare la pericolosità base all’origine o alla composizione delle sostanze interrate (in cui rientrano (fanghi industriali, materiali plastici e sanitari, scarti da costruzione e demolizione, resti di lavorazione del pellame) attraverso un procedimento di caratterizzazione dei rifiuti.
La ricerca INAIL sottolinea la necessità quindi di inserire una valutazione dei rischi da interferenza nei cantieri delle ditte appaltatrici specializzate nella bonifica dei rifiuti in quelle zone, per assicurare una corretta individuazione dei rischi per la salute e sicurezza, derivati dalle attività di rimozione dei rifiuti, in quanto fonte primaria di contaminazione, e da interventi sulle eventuali matrici ambientali contaminate.
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