Porto

Ue: sicurezza porti, verso standard e regole comuni

1126 0
I deputati europei e i rappresentanti sindacali dei porti di Trieste, Capodistria, Fiume e Amburgo si confrontano su come migliorare la gestione dei porti ma anche di garantire condizioni di sicurezza uniformi per tutti gli operatori



“Servono regole comuni a livello europeo in tema di lavoro portuale, che puntino a migliorare gli standard di sicurezza, la salute e la formazione dei lavoratori. Nessun porto europeo da solo può veramente e radicalmente cambiare le condizioni del lavoro: serve un impegno dell’Ue e indicazioni chiare a livello comunitario”.
É su questo, in sintesi, che hanno concordato i deputati europei e i rappresentanti sindacali dei porti di Trieste, Capodistria, Fiume e Amburgo, riuniti il 13 marzo a Capodistria (Slovenia) durante una tavola rotonda sul tema del lavoro portuale e dell’organizzazione sindacale in tale settore. L’evento é stato organizzato da quattro europarlamentari, Isabella De Monte, Knut Fleckenstein, Tanja Fajon e Tonino Picula, rispettivamente rappresentanti di Italia, Germania, Slovenia e Croazia. Sono intervenuti i rappresentanti sindacali dei porti di Trieste, Capodistria, Fiume e Amburgo, che si sono confrontati sulle problematiche dei rispettivi scali. Sono intervenuti anche il commissario dell Autorità portuale di Trieste Zeno D Agostino e il presidente del porti di Capodistria Dragomir Matic.
Secondo gli eurodeputati presenti “la collaborazione tra i porti europei passa anche attraverso l’armonizzazione delle condizioni dei lavoratori”. Il commissario del Porto di Trieste Zeno D’Agostino ha sottolineato che “il ruolo dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali é essenziale nella buona gestione di un porto. Per tale ragione ha aggiunto il dialogo, la collaborazione e l’interlocuzione con loro sono preziosi nell’ottica di un percorso di crescita e rilancio dello scalo. Una delle mie priorità sarà proprio quella di rafforzare l’interlocuzione con i lavoratori e i sindacati all’interno del Porto di Trieste”.
I rappresentanti sindacali dei diversi scali europei hanno posto l’accetto sulla “necessità di tutelare qualità e sicurezza del lavoro”. Secondo Giulio Germani (Fit-Cisl), Michele Cipriani, Patrizia Zamboni e Marco Rebez (Uil Trasporti) “bisogna mantenere alta l’attenzione sulla riforma dei porti che a breve verrà presentata dal Governo per evitare un’eccessiva liberalizzazione all’interno, che rischia di avere conseguenze sulla sicurezza”. Secondo Renato Kneipp (Filt-Cgil) “la situazione sul fronte della sicurezza nel porto di Trieste é buona e unica a livello italiano: ci sono tre addetti che a tempo pieno si occupano della sicurezza e ciò ha ridotto il numero degli infortuni”. Sempre Kneipp ha poi affrontato il tema della collaborazione tra i porti di Trieste, Capodistria e Fiume: “Le relazioni, a causa delle difficili vicende storiche vissute da queste terre, non sono sempre state fluide, ma credo che oggi, anche grazie all’arrivo del nuovo commissario D’Agostino a Trieste, ci siano tutte le condizioni per tentare nuove forme di collaborazione, anche commerciale, tra i tre scali. Dobbiamo unire le forze: noi sindacati siamo pronti a dare il nostro contributo”. Secondo Isabella De Monte “é anche attraverso incontri come questo che si gettano le basi di nuove forme di collaborazione, istituzionale, sindacale, commerciale, tra i porti, in particolare tra gli scali del Nord Adriatico. Le collaborazioni sono indispensabili per affrontare le nuove sfide dei traffici”.

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore