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Violenza contro le donne sul luogo di lavoro: i dati aggiornati e gli strumenti di tutela

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Tra 2022 e 2023 il 13,5% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale.
Più in generale, in Italia nel 2023 si contano 117 donne vittime di omicidio in lieve calo (-7,1%) secondo i dati ISTAT. Le vittime sono in prevalenza cittadini italiani (74%), per il 26% stranieri. Il 94,3% delle donne italiane è vittima di italiani, il 43,8% delle donne straniere di propri connazionali. Sono 63 le donne uccise da un partner o un ex partner, quasi tutti (61) sono uomini. A livello europeo nel 2022 l’Italia ha il tasso di omicidi più basso.

Si celebra oggi, 25 novembre 2024 la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” che focalizza l’attenzione mondiale su questo grave fenomeno che rappresenta una violazione dei diritti umani, spesso in conseguenza di forme di discriminazione contro le donne sia dal punto di vista legale che pratico. Un fenomeno acuito anche a causa delle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna nella nostra società.

  • Facciamo il punto sul fenomeno delle violenze contro le donne in Italia concentrandoci in particolare, sui fenomeni di violenza contro le lavoratrici presenti sul luogo di lavoro: i dati, i documenti informativi per la prevenzione e protezione delle lavoratrici.

Violenza e molestie sulle donne:
i dati 2023 e 2024

In base ai dati 2024 del report ‘Il Punto-Il pregiudizio e la violenza contro le donne‘ realizzato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Ps in Italia, nei primi sei mesi del 2024 si segnala un aumento:

  • dell’8% delle violenze sessuali che nel 91% dei casi ha come vittime delle donne (di cui il 28% minorenni).
  • del 6% degli atti persecutori, il cosiddetto stalking, reato che colpisce le donne nel 74% dei casi.
  • del 15% anche per i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell’81% dei casi. Il 18% degli atti persecutori è commesso da stranieri, percentuale che sale al 29% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi.

In base allo stesso report, nel 2023 sono state 109 le donne uccise: tra queste, 90 in ambito familiare/affettivo e 58 quelle assassinate da partner/ex partner.

Ulteriori dati riguardano l’attivazione del 1522, numero anti violenza e stalking della presidenza del Consiglio, che dal 1 gennaio al 30 settembre del 2024 ha avuto circa 48mila contatti, tra telefonate, app e chat. Registrando un aumento del 57% rispetto ai primi 9 mesi del 2023 (30.581). Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin – avvenuto l’11 novembre del 2023 – a fine anno il 1522 raggiunse 51.713 richieste poiché tra novembre e dicembre ebbe il picco con una media di 800 contatti al giorno. 

Al riguardo sui vedano anche le statistiche ISTAT sui Centri antiviolenza e le donne che hanno avviato il percorso di uscita dalla violenza – Anno 2023.

Femminicidi in Italia: i dati 2023-2024

Nel primo semestre 2024 sono stati registrati 146 omicidi volontari, rispetto ai 176 commessi nell’analogo periodo dell’anno precedente (-17%); 51 sono state le vittime donne rispetto alle 62 dei primi sei mesi del 2023 (-18%). Tuttavia, anche a fronte degli importanti decrementi registrati, l’incidenza delle vittime donne sul totale degli omicidi consumati rimane costante, attestandosi al 35% in entrambi i periodi in esame.

Chi sono le vittime?
Nel primo semestre 2024 che nell’analogo periodo del 2023 emerge che la maggior parte dei responsabili ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (37% nel 2024 e 27% nel 2023), cui, nel 2024, seguono quelli di età compresa tra i 18 e i 30 anni (19%) e, nel 2023, quelli con un’età uguale o superiore ai 65 anni (23%).

Chi sono i carnefici?
Nel Report si ribadisce che per la cittadinanza degli autori di omicidi volontari con vittime donne emerge una netta prevalenza di omicidi italiani, che si attestano al 79% nel primo semestre 2023 e al 75% nel 2024.

Nell’anno 2023, le donne vittime di omicidio commesso dal partner o ex partner sono state il 67% di quelle uccise in ambito familiare/affettivo, mentre nel 2022 erano il 58%. Residuale il caso degli omicidi commessi da altro parente, che si attestano intorno al 10%. Nei primi sei mesi del 2024 la percentuale di donne uccise da partner o ex partner si attesta al 56%, contro il 62% registrato nell’arco temporale corrispondente del 2023.

Donne e lavoratrici:
i dati su Molestie, violenze e vittime sul lavoro in Italia

In base ai dati diffusi nel Dossier Donne 2024 (pubblicato a marzo 2024) nel 2023 le lavoratrici vittime di aggressioni o violenze (per esempio da parte di pazienti o loro familiari nei confronti di operatori sanitari, da studenti o partenti nei confronti di insegnanti, fino ai rapinatori in banche o uffici postali) rappresentano il 2,6% di tutti gli infortuni femminili avvenuti in occasione di lavoro, riconosciuti dall’Inail e codificati secondo la variabile ESAW/3 Deviazione.

Tra queste, oltre il 44% svolge  professioni sanitarie e assistenziali. Seguono

  • specialiste dell’educazione e della formazione (6,1%),
  • insegnanti di scuola primaria (5,1%)
  • impiegate postali (4,7%).

Meno dell’80% degli infortuni sono stati registrati nella gestione Industria e servizi, seguono il Conto Stato con oltre il 18% e l’Agricoltura con più del 2%

A livello territoriale, nel periodo 2018-2022, circa sei casi su dieci di violenza sulle donne sono stati denunciati al Nord. Seguono Centro e Mezzogiorno con circa un quinto dei casi per entrambe le ripartizioni geografiche.
Le sole regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto complessivamente raccolgono oltre il 48% dei casi.

Molestie e violenze: i dati ISTAT 2023

Nel 2022-2023 ISTAT stima che il 13,5% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita (soprattutto le più giovani di 15-24 anni, 21,2%) e il 2,4% degli uomini di 15-70 anni. In particolare si tratta di sguardi offensivi, offese, proposte indecenti, fino ad atti più gravi come la molestia fisica. Limitatamente agli ultimi tre anni precedenti la rilevazione del 2022-2023, le quote si fermano al 4,2% per le donne e l’1% per gli uomini.

Nel 2016, ISTAT riportava che erano un milione 173 mila (il 7,5%) le donne che nel corso della loro vita lavorativa sono state sottoposte a qualche tipo di ricatto sessuale per ottenere un lavoro o per mantenerlo o per ottenere progressioni nella loro carriera. Nel triennio 2016-2019, invece, il dato risultava in lieve diminuzione: erano infatti 167 mila, pari all’1,1%, le donne che li avevano subiti.

Le molestie vengono subite anche al di fuori del mondo del lavoro: nello stesso periodo di riferimento, ne sono state vittime il 6,4% delle donne dai 14 ai 70 anni e il 2,7% gli uomini della stessa età. Poco più della metà di queste molestie avviene tramite l’uso della tecnologia (messaggi email, chat o social media).

Vediamo gli strumenti di prevenzione e protezione a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Violenza contro le donne sul luogo di lavoro:
strumenti di prevenzione da INAIL

INAIL ha realizzato un volume di approfondimento a carattere gratuito dal titolo: “RI-CONOSCERE PER PREVENIRE I FENOMENI DI MOLESTIA E VIOLENZA SUL LUOGO DI LAVORO” realizzato dal Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (Cug), che aiuta lavoratrici e datori di lavoro a riconoscere le situazioni di violenza e molestia sul proprio luogo di lavoro, e a prenderne piena coscienza.

Il Volume non spiega solo come riconoscere situazioni di molestie e violenza ma anche come prevenire situazioni di molestie e violenza, cosa fare e a chi rivolgersi se subiamo o siamo testimoni di un evento di molestia o violenza e gli strumenti per incentivare le buone pratiche per prevenire molestie e violenza sul lavoro attraverso i codici aziendali.

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne:
perchè il 25 novembre?

La ricorrenza cade il 25 novembre in memoria del brutale assassinio avvenuto nel 1960, nella Repubblica Dominicana, delle tre sorelle Mirabal, considerate rivoluzionarie, che vennero torturate e uccise dal regime dittatoriale di Rafael Trujillo. Le sorelle Mirabal, note come ‘Le Mariposas’, incarnavano la lotta per la libertà e la giustizia sociale, diventando un simbolo di resistenza contro la violenza politica e la repressione.

Che cosa si intende per violenza contro le donne?

La Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne emessa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993, definisce la violenza contro le donne come “qualsiasi atto di violenza di genere che provochi, o sia suscettibile di provocare, violenza fisica, sessuale o danni o sofferenze psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia che si verifichino nella vita pubblica che in quella privata”.

La violenza contro le donne può manifestarsi in modi diversi, ad esempio come violenza fisica, sessuale e psicologica, che comprende:

  • violenza del partner in situazioni di intimità (maltrattamenti, abusi psicologici, stupri coniugali, femminicidio)
  • violenza e molestie sessuali (stupro, atti sessuali forzati, avance sessuali indesiderate, abusi sessuali su minori, matrimonio forzato, molestie di strada, stalking, molestie informatiche)
  • traffico di esseri umani (schiavitù, sfruttamento sessuale)
  • mutilazione genitale femminile
  • matrimonio infantile.

Violenza contro le donne:
Convenzioni internazionali e normativa nazionale di riferimento

Con la legge 27 giugno 2013, n.77 l’Italia, tra i primi Paesi europei, ha ratificato la “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica“, adottata dal Consiglio d’Europa a Istanbul l’11 maggio 2011 ed entrata in vigore il 1° agosto 2014. è stata sottoscritta dal nostro Paese il 27 settembre 2012. 

Per attuare la Convenzione è stato emanato il decreto legge 14 agosto 2013, n. 93 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province convertito”, con modificazioni, dalla Legge 15 ottobre 2013, n.119 che ha introdotto misure volte a rafforzare sia la tutela penale delle donne vittime di violenza sia a prevenirne il fenomeno, nonché ha aggiornato e rimodulato gli strumenti di prevenzione e di repressione della violenza di genere, esercitata anche in ambito domestico. 

Dopo l’emanazione nel 2015 del primo Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere e del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017-2020, è stato presentato al Consiglio dei Ministri del 18 novembre 2021 il terzo Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne per il biennio 2021- 2023.

Con delibera 16 ottobre 2018 del Senato è stata istituita la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.

Violenze e molestie sulle donne: il quadro nazionale statistico

Per consultare i dati aggiornati sul fenomeno della violenza, molestia sulle donne e sui casi di femminicidio in Italia suggeriamo

Violenza sul lavoro: articoli di approfondimento di InSic

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Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it