Il 30 ottobre 2023 dalle 10.00 alle 13:00 presso la Sala Romanelli della Reggia di Caserta, la Commissione d’Albo nazionale dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (TdP) lancerà una campagna di sensibilizzazione ed uno spot dedicato al tema, in occasione della Settimana europea della salute e sicurezza sul lavoro (vedi il programma dell’evento).
In questo articolo: i dettagli dell’evento ed una riflessione sul mondo delle professioni della Sicurezza sul lavoro.
Nell'articolo
Come promuovere la salute attraverso i media
L’uso dei media e del digitale è riconosciuto sin dal 2009 dall’Agenzia Europea per la salute e sicurezza sul lavoro (EU-OSHA) che ha ideato il premio al miglior docufilm, quale buona prassi per educare lavoratori e cittadini alla consapevolezza dei rischi occupazionali.
Numerose sono le iniziative che nell’ultimo decennio si tengono a livello nazionale, come abbiamo avuto modo di parlarne in questa testata in occasione del Job Film Days, il concorso giunto alla 4 edizione che premia il miglior filmato (cortometraggio, breve documentario, reportage video giornalistico oppure opera di mobile journalism) che racconti uno o più aspetti del mondo del lavoro quali ad esempio: questioni legate a salute e sicurezza, tutele e diritti, rischi emergenti, auto-imprenditoria, lavoro femminile, lavoro dei migranti, lavoro artigiano, lavoro penitenziario, lavoro domestico, invecchiamento lavorativo, inserimento lavorativo di persone con disabilità, re-inserimento sociale e lavorativo anche attraverso la pratica sportiva di persone vittime di infortunio e malattie professionali.
Un cortometraggio sul tema della sicurezza
In questa linea, il cortometraggio in oggetto, diretto dal regista Luciano Fontana con la partecipazione del cantante e conduttore televisivo Clementino, sarà finalizzato a sensibilizzare il tema della sicurezza, affrontando in modo diretto e toccante il tema delle morti sul lavoro, verso il quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha più volte espresso la sua attenzione, sottolineando l’importanza della prevenzione come strumento per ridurre questo drammatico fenomeno.
Occasioni di sensibilizzazione sul tema sono sempre importanti, soprattutto se vengono realizzate attraverso un lavoro sinergico elaborato dai giovani e rivolto alle nuove generazioni. Come nel caso dello spot progettato dalla Commissione di Albo Nazionale TdP, e realizzato dal gruppo di lavoro CdAN TdP “Realizzazione Spot” composto da: Emanuele Ciampa, Marco Cappelli, Alessia Cappello, Valeria Curatella, Carmine La Rocca, Veronica Lavecchia, Giorgio Luppino, Carmelina Pirrera, Michele Sparano.
L’evento alla Reggia di Caserta, che ha ricevuto diversi patrocini, sarà suddiviso in due momenti, nella prima parte verrà presentato lo spot, a cui seguirà il contributo di coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione. Successivamente, vi sarà una tavola rotonda, in cui le Istituzioni coinvolte avranno l’opportunità di confrontarsi sullo stato attuale dell’arte e sul possibile sviluppo di nuovi strumenti di prevenzione.
Il mondo della Prevenzione e le Professioni della sicurezza
L’attenzione verso le condizioni dei lavoratori soffre di prolungati periodi di stasi, per riattivarsi ogni qual volta accada un infortunio eclatante, capace di scuotere l’opinione pubblica nonostante il torpore dell’etica e delle coscienze nel quale sembra che ci si trovi avvolti ormai da decenni. Il problema delle c.d. morti bianche è molto più vasto di quanto si possa apprendere dalla televisione e riguarda oltre un migliaio di lavoratori all’anno, che si spengono nel silenzio.
In Italia la sicurezza nei luoghi lavoro non ha attività riservate ad una singola professione, quindi, in teoria, tutti potrebbero oggi occuparsene. Questo comporta difficoltà ad avere nel settore professionisti adeguati per garantire livelli sicurezza essenziali. Ad esempio, per esercitare la funzione di RSPP basta frequentare un corso della durata di circa 100 ore, per fare l’ASPP bastano 76 ore, mediante corsi erogati anche on-line. Viceversa il Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi lavoro (TdP), necessita di un corso di laurea triennale ed una abilitazione professionale da conseguire presso atenei riconosciuti (nel territorio nazionale vi sono circa 30 sedi universitarie attive) che garantiscono l’acquisizione di competenze adeguate, con l’obbligo di svolgere un tirocinio formativo con tutoraggio, per ciascun anno accademico.
Purtroppo, ancora oggi, dopo decenni di istituzione dei profili professionali e di qualificazione dell’offerta formativa universitaria, troviamo ancora istituzioni disorientate nella stesura dei concorsi ed avvisi di reclutamento dei professionisti (come è avvenuto nel recente concorso INAIL che ha accolto le iscrizioni a candidati con titolo di laurea generico e non pertinenti al profilo tecnico di “Ispettori del Lavoro”), quindi rimane, a tutt’oggi, un importante gap culturale da colmare, soprattutto nei settori in cui sono necessarie competenze specifiche e di alta qualificazione come lo richiedono la valutazione dei rischi e la prevenzione sui luoghi di lavoro.
La valutazione dei rischi occupazionali
Come noto, nella valutazione dei rischi occupazionali, tali rischi possono essere molteplici e derivare sia dall’ambiente lavorativo dalle attività svolte (rischi chimici, fisici, biologici, la movimentazione manuale dei carichi, le cadute dall’alto, rischio elettrico, le radiazioni ionizzanti e non, microclima, aggressioni. Conoscere i determinanti del rischio, cioè dei fattori che influiscono sull’insorgenza delle malattie, diviene fondamentale; quindi, risulta improbabile che un corso di 100 ore possa colmare un gap di competenze così ampio.
La sicurezza sul lavoro è un presupposto fondamentale per garantire il lavoro in salute, e come diritto costituzionale deve essere una priorità delle istituzioni, degli organi sussidiari e degli stessi portatori di interesse, ovvero lo stesso tessuto produttivo, chiamato oggi a garantire la sostenibilità, la RSC (responsabilità sociale d’impresa) e, sempre più diffusa, la certificazione al sistema UNI ISO 45001.
La cultura della prevenzione è la soluzione
Le cronache purtroppo ci rimandano una situazione apparentemente fuori controllo, ove gli stessi governi si alternano con soluzioni formali, quasi di parte, mentre un fenomeno sociale di tale impatto necessita di una consapevolezza ed un impegno responsabile bipartisan, frutto di un Tavolo inter-ministeriale “bottom up”: un Tavolo permanente, condotto da Ministero della Salute e Ministero del Lavoro, che abbia il contributo “partecipato”, “competente” e “multidisciplinare” di qualificati rappresentanti degli enti e delle istituzioni portatrici di interesse, già attivi sul territorio, e che conoscono “dal basso” le criticità degli operatori, gli ostacoli culturali ed organizzativi e, non ultimo, i limiti applicativi delle normativa nelle fasi di vigilanza e controllo.
Finora i Governi e le Parti Sociali non hanno “ascoltato” chi quotidianamente è impegnato in tale ambito, e di fronte ai bisogni di salute e sicurezza dei lavoratori hanno “reagito” con l’inasprimento delle pene, con l’aumento delle sanzioni e delle ispezioni in termini numerici assoluti e non qualitativi, quando invece da anni, oltre alle evidenze degli studi scientifici, anche le politiche europee promuovono orientamenti in tema di salute e sicurezza sul lavoro non in un’ottica repressiva, bensì in una direzione preventiva.
Prevenzione e sicurezza nel settore educativo
La campagna di sensibilizzazione in oggetto, iniziata con la presentazione pubblica del Position Paper al 3 Congresso FNO TRSM e PSTRP di Rimini, vuole rafforzare i principi che la sottendono, ed è la stessa Commissione d’Albo Nazionale TdP ad auspicare un doppio cambio di passo: sia a livello culturale, rivolto ai funzionari ASL ed INL che svolgono vigilanza e controllo, i quali “dovranno avere il coraggio di affermare e portare alla conoscenza di tutti che le sanzioni e le ispezioni generalizzate non producono alcun effetto sul medio e lungo termine sulla riduzione degli infortuni o delle malattie professionali”, sia a livello di “Sistema Italia” affinché la sicurezza sul lavoro diventi patrimonio di ciascuno di noi, proponendo come primo obiettivo del Documento di posizionamento quello di implementare una capillare attività di promozione della cultura della sicurezza nelle scuole, affinché possa divenire – da processo saltuario e temporaneo come è stato finora – una prassi permanente diffusa in ogni comunità educante.
La Federazione nazionale degli ordini TSRM e PSTRP
La Federazione nazionale Collegi professionali Tecnici sanitari di radiologia medica (F.N.C.P.T.S.R.M.) è stata istituita nel 1965 con la legge n° 1103. Dal 15/2/2018, a seguito dell’entrata in vigore della legge 11 gennaio 2018, n. 3, la Federazione assume la denominazione di:
Federazione nazionale Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP), in rappresentanza di ben 18 professioni sanitarie e 61 Ordini provinciali e interprovinciali.
Contemporaneamente i preesistenti Collegi professionali (provinciali e interprovinciali) hanno assunto la denominazione di Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
Responsabile Comunicazione per UNPISI – https://unpisi.it/