Safety Meeting Experience

Safety Meeting Experience: un tavolo di confronto sul ruolo della dirigenza in campo sanitario

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Il dibattito sul futuro del SSN ed il ruolo della Dirigenza che dovrà governarlo sarà al centro dell’evento formativo Safety Meeting Experience, che quest’anno si terrà dall’11 al 12 settembre 2023 a Giovinazzo (BA) nella splendida cornice del Centro turistico La Fayette.

L’evento, realizzato in collaborazione con UNPISI stimolerà un confronto sulle nuove competenze manageriali, la formazione multiprofessionale da assicurare ai dirigenti sanitari, alla luce della riforma del Sistema Sanitario nazionale e in linea con gli obiettivi richiesti dal PNRR per l’assistenza sanitaria territoriale.

Safety Meeting Experience l’evento

L’evento, organizzato con il sostegno della Commissione d’Albo TdP Bari Taranto Barletta Andria Trani in partenariato con lAssociazione Tecnico Scientifica UNPISI, si svolgerà in modalità blended, con l’obiettivo di continuare il dibattito multidisciplinare in corso sulle diverse problematiche che quotidianamente interessano i Tecnici della Prevenzione e che richiedono interpretazioni e risposte univoche in tutte le regioni e province italiane.

In continuità con l’evento “Le traiettorie evolutive della dirigenza delle professioni sanitarie” tenutosi lo scorso maggio a Roma presso il Ministero della Salute, che ha radunato più di 70 dirigenti professionisti della Federazione Nazionale Ordini TSRM PSTRP, il Safety Meeting Experience 2023 offrirà un ampio spazio al ruolo strategico della dirigenza dell’area prevenzione, anche a seguito dei recenti interventi normativi.

Il programma di Lavoro

Il programma della due giorni prevede un’ampia faculty, con i saluti introduttivi dell’11 settembre dell’On. Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute e dell’On. Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, a cui seguiranno le relazioni tematiche dal titolo “Prevenzione primaria dai determinanti della salute all’approccio One Health”, a cura di Maurizio Di Giusto, ed un focus circa “L’operato dei NAS alla luce della Legge Cartabia” a cura di Alessandro Dell’Otto.

Il 12 settembre si aprirà con la presentazione di Katia Razzini del primo Documento di consenso elaborato dalla Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP), dal titolo “Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali“, il cui testo ha avuto il merito di argomentare i fattori di rischio, le variabili e le dinamiche organizzative che riguardano i luoghi di lavoro, ed a seguire verranno presentate alcune relazioni sulle esperienze manageriali del Dirigente delle Professioni Sanitarie (area della prevenzione) nella Regione Veneto, curato da Vincenzo Marcotrigiano e nella Regione Umbria, curato da Alessandro Coccia.

Concluderanno la sessione sulle esperienze manageriali Domenico Spinazzola, Direttore di Distretto Socio Sanitario, e Francesco Lucia, Dirigente Settore Regionale Calabrese di Prevenzione e Sanità Pubblica.

Competenze dei manager sanitari: verso una nuova dirigenza multiprofessionale

Il richiamo alle competenze dei manager sanitari è doveroso, sia per il loro ruolo di tutela della salute della collettività, sia per l’efficacia e l’appropriatezza delle prestazioni correlate alle istanze autorizzative formulate da imprese, artigiani ed esercenti. Le esperienze manageriali dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie della Prevenzione non possono prescindere dallo sviluppo dell’assistenza territoriale nel SSN, nel rispetto dei principi guida che rimangono: universalità, uguaglianza ed equità.

Pertanto, affinché tali principi vengano perseguiti, si dovrà rafforzare la capacità del sistema di operare vicino alla comunità, progettando le attività a beneficio dei cittadini e con i cittadini.

Oggi, vivendo una nuova sanità basata sulle prove di efficacia (efficacy ed effectivenes), equità e sostenibilità, dobbiamo lavorare affinché si crei una nuova dirigenza multiprofessionale, utilizzando le risorse (disponibili e potenziali) per pensare piani formativi nuovi, idonei a potenziare le attività distrettuali, pianificando, rafforzando e valorizzando i servizi territoriali.

Servizio sanitario nazionale: cosa cambia dopo la riforma e con il PNRR

Il nuovo SSN è frutto della recente normativa, tra cui il Decreto 23 maggio 2022 n. 77 “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel SSN” e della Riforma di settore del PNRR, Component 1 della Missione 6 – “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”, che indica come focus di azione:

  • la Medicina di popolazione, con la promozione della salute, stratificazione dei profili di rischio, strategie e presa in carico d’iniziativa del cittadino, attraverso il Progetto di salute e sull’intensità dei bisogni;
  • l’Assistenza Primaria (MMG – PLS – AFT – UCCP), come porta d’accesso al SSN;
  • il Potenziamento delle Cure Domiciliari;
  • lo Sviluppo di strutture di prossimità, come le Case di Comunità;
  • l’Integrazione tra assistenza sanitaria e sociale e lo sviluppo di équipe multiprofessionali che adottino un approccio olistico (Planetary Health);
  • i Modelli di servizi digitalizzati (Telemedicina, Telemonitoraggio, ecc) per l’integrazione della rete professionale che opera sul territorio e in ospedale;
  • la Valorizzazione della co-progettazione con gli utenti;
  • il Coinvolgimento dei diversi attori locali (ASL, Comuni e loro Unioni, professionisti, pazienti e loro caregiver, associazioni/organizzazioni del Terzo Settore, ecc.);
  • le Farmacie, come presidi sanitari per cronici e vaccinazioni;
  • il DSS, per la gestione e coordinamento funzionale e organizzativo della rete sanitaria e sociosanitaria (CdC – U.C.A. – COT – OdC);
  • la Centrale Operativa 116117, per le cure mediche non urgenti;
  • la Rete delle cure palliative, per la fase terminale;
  • i Servizi per la salute di minori, donne, coppie e famiglie (Consultori Familiari);
  • la Prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico;
  • i Sistemi informativi e di qualità, con documenti digitalizzati, FSE, infrastrutture tecnologiche ed informatiche integrate e Gestione del Rischio Clinico.

Dirigenze sanitarie: occorre una formazione in leadership sanitaria

Diviene quindi superfluo ribadire che per esercitare le funzioni dirigenziali sia necessario avere una specifica formazione e delle abilità in termini di leadership che purtroppo non sono innate. Pertanto diventa responsabilità comune investire nella formazione continua della classe dirigente, anche attraverso un’azione sinergica con il mondo accademico, al fine di produrre conoscenza sulle tecniche di gestione delle dinamiche organizzative che riguardano le professioni sanitarie le quali, parafrasando quanto affermato da Renzo Ricci, dovrebbero essere finalizzate alla “gestione delle tensioni organizzative e delle variabilità artificiali che caratterizzano i diversi setting sanitari, nella consapevolezza che i Dipartimenti e le Unità Operative non si governano attraverso disegni e meccanismi, ma i dirigenti hanno la responsabilità di influenzare e gestire la cultura aziendale, per passare dal concetto di integrazione a quello di complicità”.

Maurizio Martinelli

Responsabile Comunicazione per UNPISI - https://unpisi.it/