Sicurezza: ruolo della formazione e del manager: le riflessioni di Ayming

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Oggi su InSic l’articolo “Salute e sicurezza sul lavoro, il ruolo della formazione” a firma di Yannick Jarlaud, Direttore Commerciale e Marketing Ayming, HR performance Business Line e di Giuditta Villa, Director Southern Europe HR performance di Ayming.
Ayming è un gruppo internazionale di consulenza, attivo in 14 paesi e nato dalla fusione tra Alma Consulting Group e Lowendalmasaï, due leader nella consulenza per il miglioramento delle performance aziendali.

Nell’articolo si parte da una piccola ricognizione della legislazione vigente in materia di sicurezza sul lavoro e del modo con cui si guarda alla sicurezza in azienda per poi concentrarsi sul ruolo chiave del Manager anche in materia di formazione.
“Un conto è la formazione, un conto è la sua attuazione: il solo modo per trasformare sicurezza e salute sul lavoro in comportamenti virtuosi attuati ogni giorno è dotare l’azienda di una puntuale organizzazione. Se a non far seguire le regole base per evitare gli incidenti sul lavoro sono i manager, tutto il teorema cade” affermano le due firme del pezzo, il Direttore Commerciale e Marketing Ayming, HR performance Business Line, Yannick Jarlaud e Giuditta Villa, Director Southern Europe HR performance di Ayming.

“La responsabilità di avviare la trasformazione appartiene in primo luogo al top management, che deve fornire un modello attivo e tangibile di rinnovamento dei comportamenti. L’obiettivo della salute e sicurezza al lavoro si fonda sull’assimilazione di comportamenti consapevoli ed efficaci, aumentando il tasso di benessere: oggi, è questa la sfida primaria per il management di ogni azienda”.
E relativamente all’applicazione delle regole di sicurezza, “Se le regole scritte – per esempio ben applicate nei Paesi del Nord – rimangono lettera morta in quelli del Sud Europa, è necessario porre in essere strategie che si dedichino alla formazione sia dei manager sia dei lavoratori, in modo che questi ultimi siano responsabilizzati e prendano coscienza del proprio ruolo e dei comportamenti virtuosi che allontanano il rischio di incidente. Le giovani generazioni sono già allineate e più attente al tema, e considerano più “naturale” sottostare alle regole di protezione e sicurezza; un lavoro più puntuale deve essere invece svolto con gli operatori adulti o che si avviano a fine carriera”.

Infine i due autori riportano un dato tecnico: nel 2015, l’Inail avrebbe registrato 637 mila denunce di infortunio. “Il numero è in diminuzione rispetto al passato (-4% rispetto al 2014 e -22% rispetto al 2011). Le denunce di malattia sono invece state circa 59 mila (1.500 in più rispetto al 2014), con un aumento di circa il 24% rispetto al 2011. Il percorso verso la protezione dei lavoratori è avviato, ma certamente non giunto al termine”.

Redazione InSic

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