A Ferrara, lo scorso 1° febbraio, sono state presentate le nuove norme di comportamento di 16 professionisti della salute afferenti alla FNO TSRM e PSTRP, tra cui il nuovo Codice deontologico dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (TPALL) rivolto agli iscritti all’albo professionale o all’elenco speciale ad esaurimento degli Ordini territoriali.
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Il contesto di riferimento
Le mutate esigenze legate allo sviluppo delle professioni sanitarie, dovute agli avanzamenti tecnologici, al nuovo ordinamento normativo e alle decisioni politiche del Paese in tema di salute, richiedono necessariamente l’evoluzione della professione, non solo rispetto a una revisione del proprio profilo professionale e della formazione universitaria, ma anche nel contenuto del proprio Codice deontologico che in tale ambito riveste sicuramente un ruolo cruciale.
In un contesto sanitario e produttivo sempre più complesso, le competenze tecniche non sono più sufficienti, i professionisti devono possedere anche una serie di “competenze trasversali” per poter svolgere il proprio lavoro in modo efficace ed efficiente, abilità che gli consentono di evolvere quale professione chiave nelle attività di prevenzione primaria.
Un metodo partecipativo ed inclusivo
Risultato di un’attività di revisione quadriennale, i nuovi Codici deontologici sono il frutto di un gruppo di lavoro multiprofessionale coordinato da Antonio Cerchiaro, Componente del Comitato centrale della Federazione, con delega all’etica e alla deontologia, che ha previsto, nella fase conclusiva, una consultazione pubblica che ha raccolto oltre 600 contributi provenienti dagli iscritti agli Ordini TSRM e PSTRP, e tutte le parti interessate, successivamente analizzati e presi in carico dai gruppi di lavoro composti da rappresentanti delle Commissioni di albo nazionali e territoriali delle professioni interessate, legali ed esperti in etica.
All’apertura dell’evento la Presidente della Federazione Teresa Calandra, ha dichiarato che “Le nuove norme disciplinano il comportamento di più di centomila professionisti appartenenti a 16 professioni sanitarie e ci ricordano che siamo parte di qualcosa di più grande: una rete di competenze, valori e responsabilità che si intreccia per garantire il benessere e la salute delle persone; per ognuno di noi rappresentano un invito costante a fare di più, ad agire sempre con consapevolezza, rispetto e umanità”.
La struttura del Codice deontologico
Il Codice deontologico è strutturato in due sezioni:
- La prima parte è comune a tutti i professionisti della salute e come tale definisce i “Principi fondamentali” attraverso 48 articoli, ispirandosi ai valori riconosciuti dalla Costituzione Etica della Federazione nazionale. Al centro vi sono la persona assistita, la responsabilità professionale e temi attuali come la sanità digitale e l’intelligenza artificiale.
- La seconda parte del documento è composta da 28 articoli e raccoglie le regole comportamentali specifiche del professionista TPALL, ricordando che il Codice deontologico concorre, unitamente e nel rispetto del profilo professionale e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi universitari e di formazione postbase, alla definizione dell’ambito di competenza, definendone le responsabilità, le funzioni e i margini di intervento.
In chiusura del documento vengono riportate le sanzioni disciplinari per la violazione e l’inosservanza del Codice che, anche se dovuta a ignoranza, costituisce illecito disciplinare tale da produrre un procedimento a carico del singolo professionista, nei termini previsti dall’ordinamento giuridico ed applicabile secondo una graduazione correlata alla volontarietà, alla gravità e alla reiterazione della condotta, tenendo conto delle circostanze del fatto. La versione integrale del Codice deontologico del Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (TPALL) è consultabile di seguito:
Impegno per favorire salute, sicurezza e sostenibilità
Il Presidente della Commissione di Albo Nazionale TPALL Maurizio Di Giusto si è soffermato sulle peculiarità di alcuni articoli e, in riferimento all’articolo 52, ha voluto ricordare quello che è il cuore della nostra mission professionale, ovvero attraverso le: “molteplici attività agite in relazione alla protezione e sicurezza dell’ambiente, degli alimenti e bevande, dei luoghi di lavoro e della sanità pubblica, promuoviamo la cultura della prevenzione per tutelare la vita umana e l’ambiente”. Ed ha aggiunto: “Ogni ispezione, ogni controllo, ogni attività di supporto rappresenta un investimento non solo a garanzia di salute, ma incide sui costi sociali e migliora la qualità della vita di ciascun cittadino. Questo deve essere il principio che guida ogni nostra azione, un investimento nel futuro della comunità, educando alla consapevolezza dei rischi e favorendo comportamenti e consumi responsabili”.
Inoltre, ha voluto sottolineare la valenza degli articoli 67 e 71 del Codice Deontologico.
In tale ottica l’articolo 67 del codice declina il concetto di salute ad una dimensione integrata, abbracciando la visione One Health, ove “la salute delle persone è sempre più inscindibile da quella del nostro pianeta. Una sfida globale che richiede necessarie e specifiche competenze per costruire soluzioni sostenibili e durature”.
E nell’articolo 71, facendo riferimento agli ambiti professionali di competenza del TPALL in situazione di emergenza e calamità – condizioni che abbiamo tutti fronteggiato – ha riferito che: “Nei contesti di crisi interveniamo per restituire sicurezza e dignità negli ambienti di vita e di lavoro, operando sempre a beneficio della comunità”.
Di Giusto ha valuto concludere l’intervento affermando che: “Questo codice è un impegno per favorire la sicurezza, la salute e la sostenibilità come valori fondamentali della nostra società. Insieme possiamo e dobbiamo trasformare la prevenzione in un bene condiviso e diffuso.
La prevenzione non è solo un dovere professionale ma è il fondamento di una società che si prende cura del proprio futuro, perché la prevenzione è la soluzione”.
Diffusione a studenti, professionisti e imprese
Le norme del Codice deontologico, nel loro insieme, sono vincolanti e devono essere rispettate in ogni ambito e con qualsiasi modalità si eserciti la professione, poiché regolano i comportamenti incidenti sulla professione, anche quando assunti al di fuori dell’esercizio professionale.
Inoltre, considerato che per la dinamicità implicita dei Codici deontologici, il lavoro di revisione non deve ritenersi concluso, e andrà costantemente aggiornato e adattato all’evoluzione della professione e dei contesti occupazionali, auspichiamo che venga diffuso a tutti i professionisti TPALL in servizio e futuri, rendendoli accessibili anche agli studenti iscritti ai circa 30 corsi di laurea attivi a livello nazionale, affinché le nuove norme di comportamento rappresentino un vero e proprio “patto fiduciario” con le nuove generazioni, la cittadinanza e le attività produttive.
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Responsabile Comunicazione per UNPISI – https://unpisi.it/