Relazione INAIL 2020: tutti i commenti delle Istituzioni

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A seguito della presentazione di ieri della Relazione INAIL 2020 (qui la nostra sintesi sui dati ufficiali), fioccano le dichiarazioni delle principali voci delle istituzioni: dal ministro del Lavoro Orlando che parla di riscoprire “la centralità della persona” sul lavoro, al Direttore dell’Ispettorato Giordano che auspica una regia unica per l’attività ispettiva, fino al Ministro dello sviluppo economico, Giovannini che parla della sicurezza delle infrastrutture nei cantieri delle opere previste dal PNRR. Bettoni di INAIL ha ricordato il peso della pandemia sui dati raccolti che segnalano un calo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali ma anche un notevole incremento dei casi mortali.

(Immagine in copertina, tratta dal sito di INAIL)

Bettoni: la pandemia e il dato infortunistico

 “La pandemia nel 2020 ha fortemente condizionato l’andamento del fenomeno infortunistico. Da un lato, infatti, ha comportato la riduzione dell’esposizione al rischio per gli eventi ‘tradizionali’ e ‘in itinere’, a causa del lockdown e del rallentamento delle attività produttive, dall’altro ha generato la specifica categoria di infortuni per il contagio da Covid-19”.
Così il Presidente INAIL Bettoni, ieri, nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio durante la Relazione annuale 2020. Il Presidente però ha anche sottolineato come emerge rispetto al 2019 un consistente calo degli infortuni sul lavoro (poco più di 571mila denunce di infortunio, -11,4% rispetto al 2019, un quarto delle quali relative a contagi da Covid-19 di origine professionale) e delle malattie professionali (poco meno di 45mila, in diminuzione del 26,6% rispetto al 2019) e un notevole incremento dei casi mortali.

Orlando: riscoprire la centralità della persona

Il ministro del Lavoro, Orlando nel suo intervento ha parlato della centralità della persona sul lavoro, una centralità da “riscoprire”. L’azione protettiva aggiunge poi il ministro, “deve essere vasta e concentrica, sia sotto il profilo preventivo sia sotto il profilo solidaristico. Chi lavora ha diritto a non essere lasciato solo, soprattutto da parte delle istituzioni; perché la vera tutela della salute si attua sempre dando dignità e valore a chi lavora”.

Secondo Orlando occorre un “patto” che coinvolga tutti, istituzioni, mondo del lavoro, società civile, scuola compresa perché penso che la formazione e l’informazione anche grazie al ruolo dell’INAIL debba vedere un rapporto più stretto anche con la scuola per rafforzare quella consapevolezza che la sicurezza è un investimento”.

Il rischio COVID-19

Nel suo intervento, poi, il Ministro del Lavoro pone una riflessione sul rischio COVID “che è divenuto, nel nostro Paese, un fattore di rischio professionale godendo di copertura assicurativa INAIL al pari di un infortunio per coloro che contraggono il virus in “occasione di lavoro”.

E sull’emergenza epidemiologica, Orlando sottolinea come abbia messo in luce l’indispensabilità e la rischiosità del lavoro: quello di cura di medici ed infermieri; quello invisibile di assistenti e badanti; ma anche di quello labour intensive e massificato degli operatori della distribuzione, della logistica o del delivery, citati anche dal Presidente della Repubblica che più in generale ha affermato che “il diritto al lavoro coincide con il diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Investimenti in scurezza sul lavoro: Orlando punta sul rafforzamento dell’Ispettorato

Orlando rimarca la necessità di tornare ad investire, appunto, in informazione, formazione, assistenza all’imprese e vigilanza, e rilancia il rafforzamento del ruolo e delle dotazioni organiche dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dei servizi ispettivi delle ASL con l’assunzione di nuovi ispettori e nuove risorse.

A proposito della sorveglianza, secondo Orlando occorre promuovere forme efficaci di programmazione e un maggiore coordinamento dell’attività tra i diversi soggetti competenti in modo da garantire  continuità ed effettività al controllo nei luoghi di lavoro.

Giordano INL: vero un’unica regia nazionale ispettiva

Gli fa eco il Direttore dell’Ispettorato Giordano che in una nota, invita a “Superare la frammentazione, la disomogeneità delle ispezioni e un piano organico della prevenzione” e di totale coinvolgimento di tutti i corpi ispettivi in un’unica regia nazionale” e puntare ad una formazione dei lavoratori reale e non apparente.

Formazione: verso una semplificazione delle norme

Secondo il ministro Orlando il sistema formazione in salute e sicurezza sul lavoro va migliorato, in un’ottica di semplificazione e sistematizzazione, che consenta di unificare e armonizzare gli accordi in materia (attualmente 7) ma con differenze interpretative ed organizzative che favoriscono incertezze.

Senza contare il nodo della qualificazione dei formatori.

Qualificazione delle imprese e formazione del datore di lavoro

Sulla qualificazione delle imprese, nodo “irrisolto della sicurezza”, il ministro sottolinea come nell’ambito della definizione dei requisiti minimi di qualificazione delle imprese, venga presa in attenta considerazione anche la formazione alla sicurezza del datore di lavoro.

Revisione del Testo Unico di Sicurezza

Orlando fa riferimento poi a prossimi interventi più organici di revisione e di attuazione del Testo Unico: occorre rendere più fluido il sistema istituzionale e potenziare il ruolo di cabina di regia del Comitato di cui all’art. 5, un finanziamento certo ed altri necessari interventi regolamentari. Il Ministro, a titolo di esempio ritiene “anacronistico” che, pur con tutti gli aggiornamenti, le interpretazioni evolutive, le tante sentenze anche di livello costituzionale, “il TU rimanga ancora collegato a criteri antiquati come quelli del rischio legato alla macchina elettrica o a criteri selettivi che sul piano soggettivo lasciano scoperti troppi lavoratori”.

Riders e completa socializzazione del rischio

Orlando torna anche sul recente allargamento della tutela assicurativa contro gli infortuni ai riders, anche autonomi, citata da Bettoni nella presentazione del Rapporto INAIL 2020, sottolineando come “mentre si riconoscono i diritti assicurativi ad alcuni lavoratori autonomi delle piattaforme, ci sono vistosi buchi nelle tutele per i lavoratori dipendenti; ma anche per analoghi lavoratori autonomi che operano on line o per le piattaforme e che però non esplicano attività di consegna come i riders”.

Secondo Orlando è dunque necessaria una “profonda revisione che vada verso la direzione della completa socializzazione del rischio e dell’universalità della copertura assicurativa”. In secondo luogo, emerge la necessità di aumentare la protezione indennitaria: “perché il TU lascia scoperti troppi infortuni e troppi lavoratori che presentano danni di lieve entità”.

A riguardo anche il Presidente INAIL Bettoni ha ricordato che per i “rider”, con la firma dei primi contratti che prevedono migliori condizioni di lavoro per i lavoratori autonomi del settore della consegna a domicilio, sono stati garantiti i diritti fondamentali (compensi orari minimi, indennità integrative, incentivi rapportati al numero di consegne) e l’applicazione delle norme sulla salute e sicurezza (assicurazione Inail e per danni a terzi, formazione, fornitura gratuita di dotazioni di sicurezza).

Infrastrutture e PNRR: Giovannini, spazio alla sicurezza sul lavoro nelle linee guida sulla progettazione

Nel suo commento a margine della presentazione del Rapporto dell’Inail, Giovannini, ministro per le Infrastrutture e le mobilità sostenibili ricorda che la sicurezza delle infrastrutture “va di pari passo con quella di chi lavora per la loro realizzazione e manutenzione” e sottolinea l’apertura delle trattative coi sindacati per definire specifiche misure di sicurezza per i cantieri operanti h24.

E non manca un riferimento ai lavori sulle infrastrutture previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ricordando come il tema della sicurezza del lavoro sia stato evidenziato nelle linee guida sulla progettazione: “perché per affidare l’esecuzione di un intervento le stazioni appaltanti e le aziende pongano la massima attenzione e impieghino ogni risorsa necessaria affinché la celerità dei lavori sia bilanciata con le massime misure di prevenzione e protezione. Questo sia per quanto riguarda i rischi tradizionali del settore delle costruzioni e dei trasporti sia per le nuove tipologie di rischio collegate alla pandemia” spiega il Ministro.

Redazione InSic

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