Dopo aver analizzato la metodologia del Coaching passiamo qui ad approfondire il Safety Coaching, ovvero l’applicazione dei principi del Coaching in azienda ai fini della gestione dei rischi per assicurare la diffusione di una Cultura della Salute e della Sicurezza di alto profilo.
I principi, le applicazioni e i principi di “Cultura di responsabilità condivisa” che connotano questa particolare tipologia di Coaching.
Nell'articolo
Cosa si intende per Safety Coaching?
IL Safety Coaching può essere definito come quel “Percorso di Relazione Interattiva che affianca e supporta all’interno del ‘Azienda una serie di figure chiave (Dirigenti, RSPP – HSE – Coordinatori– Preposti) nella gestione dei rischi” al fine di Individuare gli strumenti e i percorsi più adatti a creare diffondere e/o mantenere una Cultura della Salute e della Sicurezza di standard elevati.
I Principi Fondamentali del Safety Coaching
Rispetto al Coaching tradizionale, cambia l’ambito di applicazione ma NON cambiano i principi cardine del Coaching Professionale Classico
I principi fondamentali del Safety Coaching, sono costituiti infatti dagli stessi principi presenti alla base di ogni intervento di Coaching (Consapevolezza, Autodeterminazione, Responsabilità e Ricerca del Benessere Personale (e/ o Organizzativo) con una particolare e specifica attenzione in questo caso alla Cultura della Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro
Safety Coaching e Consapevolezza
CONSAPEVOLEZZA: Il Safety Coach affianca il Cliente nel definire nel modo più dettagliato possibile la situazione Iniziale aziendale, (se vogliamo potremo dire la fotografia dell’Oggi) specificando: i Bisogni e i Valori Aziendali in ambito di Salute e Sicurezza prendendo in considerazione il particolare e specifico contesto all’interno del quale l’Organizzazione si trova ad operare.
Il Safety Coach supporta quindi il Cliente nel FOCALIZZARSI sulla situazione di partenza. Divenire consapevoli anche in questo caso (come in ogni ambito personale, lavorativo e professionale) migliora profondamente la capacità di acquisire il POTERE di CONTROLLO delle azioni che vengono messe in campo.
Citando una frase potremo dire:
“Posso controllare solo ciò di cui sono conscio (……) Avere Coscienza mi dà Potere.
John Whitmore
Safety Coaching e Autodeterminazione
AUTODETERMINAZIONE è il passaggio successivo alla Consapevolezza. Il percorso di Safety Coaching aiuta a prendere coscienza che: tutte le azioni che un Soggetto compie (o sceglie di NON compiere) in ambito di Safety Aziendale determineranno in modo diretto la “Safety Performance” dell’intera azienda. Le azioni, quindi, sono direttamente connesse al raggiungimento del risultato anche in questo specifico caso.
Safety Coaching e Responsabilità e Co-responsabilità
RESPONSABILITÀ E CO-RESPONSABILITÀ: Il Safety Coaching si caratterizza nel rendere chiaro al cliente aziendale (proprio come avviene nei percorsi di coaching classico) che gli Obiettivi di miglioramento della Safety Performance possono essere raggiunti solo se Coach e Coachee (azienda) agiscono in concerto per il raggiungimento dell’Obiettivo prefissato. In questo senso viene richiesta una Responsabilità Partecipativa dell’azienda che consapevolmente mette in gioco la possibilità di intervenire realmente per modificare (se ritenuto necessario durante il percorso) a titolo di esempio:
- Le procedure di sicurezza introdotte fino a quel momento (es. Sorveglianza Sanitaria, Valutazione del Rischio, Monitoraggio e Controllo Sedi periferiche, …);
- Nuove azioni di coinvolgimento dei dipendenti in tutti i settori e livelli aziendali;
- Sviluppo e diffusione di nuovi Modelli Comunicativi e/o di azioni correttive in ambito di Safety Culture.
L’obiettivo del SAFETY COACHING
Se per un verso l’Obiettivo di Safety Coaching è perfettamente allineato all’Obiettivo di Coaching Classico: infatti, da una parte abbiamo il miglioramento del Benessere Personale e dall’altra il miglioramento del Benessere Organizzativo, dall’altra parte è invece fondamentale evidenziare la GRANDE DIFFERENZA tra l’Obiettivo nel percorso personale e l‘Obiettivo aziendale nel Safety Coaching.
Guardiamo in dettaglio:
- Coaching Classico Professionale: Il Cliente ha totale libertà nel disegnare, pianificare e realizzare il proprio personale obiettivo;
- Safety Coaching: Il Cliente Aziendale si muove all’Interno di uno scenario normativo (Art. 18 D. Lgs. 81/08) affiancato da Linee Guida Internazionali (ISO 45003) che da una parte attribuisce all’Organizzazione la maggiore Responsabilità della Salute e Sicurezza dei Lavoratori e dall‘altra indica delle Linee Guida per la gestione della Salute Psicosociale dei Lavoratori.
Va da sé che nel Safety Coaching ci troviamo di fronte ad un OBIETTIVO PRE- DEFINITO che consiste nel miglioramento della Safety Performance attraverso il controllo, la riduzione e l’eliminazione di tutti i fattori di pericolo e rischio presenti nell’Organizzazione.
All’interno di questo percorso di Obiettivo PRE- COSTITUITO il Safety Coaching si pone ulteriormente l’Obiettivo di personalizzare i percorsi e gli strumenti da utilizzare non trascurando il contesto interno ed esterno dell’Organizzazione.
Ruolo del Cliente | Obiettivo professionale /personale | Tipologia di Obiettivo | |
Coaching classico | Cliente ha totale Libertà nel disegnare, pianificare e realizzare il proprio personale obiettivo | Miglioramento del Benessere personale e/o professionale | OBIETTIVO LIBERAMENTE SCELTO (titolo di es. migliorare la consapevolezza di Sé Stessi, affrontare periodi di crisi personale, migliorare le relazioni personali, accrescere nuove competenze, sviluppare nuovi percorsi di carriera, ottimizzare le relazioni tra i Team etc …) |
Safety Coaching | Cliente Aziendale si muove all’Interno di uno scenario Normativo (Art. 18 D. Lgs. 81/08) affiancato da Linee Guida Internazionali (ISO 45003) | Miglioramento del Benessere Organizzativo | OBIETTIVO PRE- DEFINITO Che consiste nel miglioramento della Safety Performance e attraverso il controllo, la riduzione e l’eliminazione di tutti i fattori di rischio presenti nell’Organizzazione. |
Che ruolo gioca L’RSPP e il HSE nel percorso di Safety Coaching?
Il ruolo dell’RSPP e dell’HSE Manager a nostro avviso è anche quello di cambiare (in accordo con le linee guida ricevute dall’azienda) radicalmente Prospettiva. Passare concettualmente da RESPONSABILE a REFERENTE della Salute e Sicurezza Aziendale.
IL PASSAGGIO È IMPORTANTE.
Il percorso di Safety Coaching porta difatti ad un cambio di prospettiva. In questa nuova ottica TUTTI i soggetti aziendali sono coinvolti direttamente non solo all’osservanza e al rispetto delle procedure di Sicurezza messe in atto per migliorare la Salute e la Sicurezza sul proprio luogo di lavoro ma anche ad operare in stretta collaborazione con il management della Sicurezza al fine di trovare SOLUZIONI COMUNI PER PROBLEMI COMUNI.
Siamo Tutti responsabili moralmente prima ancora che giuridicamente. (art. 20, comma 1, D.Lgs. n.81/2008 sulla co-responsabilità sulla tutela della Salute dei propri colleghi).
In questo nuovo scenario il RSPP e l’HSE diventano referenti e promotori di una CULTURA DI RESPONSABILITA’CONDIVISA.
Che cosa si intende con “Cultura di Responsabilità Condivisa?
La Cultura di Responsabilità Condivisa in ambito di Safety Culture parte da un presupposto importante e non eludibile: la Partecipazione ATTIVA del Lavoratore. Tale tipologia di partecipazione è come sappiamo anche uno dei punti cardine del Decreto n.81/08 secondo cui il lavoratore debba partecipare attivamente alla costruzione e al funzionamento di un sistema di gestione della salute della sicurezza dei luoghi di lavoro da un punto di vista normativo etico e culturale.
Noi Vogliamo sì partire da qui, ma andare anche oltre, molto Oltre.
Cosa deve fare il lavoratore nella Cultura di Responsabilità Condivisa?
Per Cultura di Responsabilità Condivisa noi intendiamo e vogliamo che in un’azienda il lavoratore NON si senta in obbligo di controllare e proteggere sé stesso e gli altri, (a questo come abbiamo visto già ci pensa la legge) noi vogliamo che siano i dipendenti a Sentire il Bisogno di farlo e percepire il PRIVILEGIO che gli è dato nel poter esercitare una partecipazione attiva nella protezione della propria salute e della propria sicurezza.
PRIVILEGIO: è questo che il Safety Coach pone tra l’altro al centro di una comunicazione di Safety aziendale: E dove c’è un PRIVILEGIO molto spesso c’è un DIRITTO e non più e non solo un DOVERE.
In questa nuova prospettiva nel Safety Coaching si parla di DIRITTO DI PROTEGGERE la mia Vita e quelle delle persone che mi sono vicino, di tutti i miei colleghi con i quali condivido quotidianamente gran parte della mia vita lavorativa, dei miei progetti, delle mie esperienze, della mia esistenza.
Il passaggio dal “Dovere di Controllare al Diritto e al Privilegio di Proteggere “… è senza dubbio questo uno dei più importanti cambi di prospettiva legati ad un percorso di Safety Coaching.
Safety Coaching: dalla Nuova Safety Culture alla Motivazione e Appartenenza aziendale
Abbiamo visto fino qui come un percorso di Safety Coaching ha tra i suoi obiettivi la diffusione di una Cultura di Responsabilità Condivisa. La responsabilità condivisa prevede come presupposto la partecipazione attiva del lavoratore e dove c’è partecipazione attiva c’è COINVOLGIMENTO, CONDIVISIONE E SENSO DI INCLUSIONE
Tutto ciò contribuisce notevolmente ad aumentare il senso di Appartenenza alla propria organizzazione. Senso di Appartenenza verso quell’azienda che ogni giorno si impegna per offrirmi un luogo sicuro e protetto dove posso esercitare la mia professione mostrandomi che la mia vita e la vita dei miei colleghi è considerata il BENE più prezioso da proteggere e verso il quale tendere.
Salute e Sicurezza ancora prima di Performance e Profitto.
Chi non avrebbe voglia di APPARTENERE ad una Organizzazione di questo tipo?
Bibliografia
- Safety Coaching, Matteo Fiocco, Epc Editore, 2016
- Art. 18 D. Lgs. 81/08 : Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro: Obblighi del datore di lavoro e del dirigente;
- Linee Guida Internazionali (ISO 45003): Linee Guida per la Gestione dei rischi Psicosociali sul luogo di lavoro;
- Whitmore Jhon, Coaching, Unicomunicazione, Milano ,2018
- Charles Duhigg , La Dittatura delle abitudini, Corbaccio, Milano, 2021
Specializzata da decenni nella Gestione, nella Comunicazione e nella Formazione di Team Aziendali in Aziende Multinazionali, svolge attività di Consulenza e Coaching in Aziende (Team, Excecutive e Career Coaching), Consulenza e Coaching Personale (Life e Mental Coaching).