Logistica

Trasporti e Logistica: sicurezza sul lavoro e rischi specifici – aggiornamenti, i dati della Task Force ministeriale

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In questa scheda facciamo un quadro delle disposizioni generali in materia di sicurezza sul lavoro nel settore della Logistica e Trasporti, e i dati sugli infortuni del settore, ad alto rischio infortunistico oltre alle principali news sull’evoluzione del settore e sugli accordi raggiunti in materia di sicurezza degli operatori.

L’articolo che segue e le immagini riportate sono tratte dal Volume: “Corso di formazione e aggiornamento sui rischi specifici nel settore LOGISTICA e TRASPORTI” (L.Fattori, marzo 2020).

I rischi sul lavoro nella logistica e trasporto

L’ambito in cui lavorano gli operatori del settore logistica e trasporti è molto variegato e difforme, si identificano qui quelli che possono essere identificati come i principali rischi del settore logistica e trasporti.

Cosa significa Logistica/trasporti

Il profilo di rischio “Logistica/trasporti” racchiude le attività connesse al sistema della movimentazione merci in magazzino e su gomma oltre a tutte le attività accessorie.

Nel settore logistica/trasporti sono movimentate merci sfuse, pallettizzate o in scatole  sia  per  consegne  con  mezzi  pensati  che  per  servizi  di  prossimità (corrieri e trasporti cittadini).

Le fasi incluse nel diagramma di flusso proposto nella scheda comprendono in linea generale le descrizioni più ampie ed inclusive possibile.

A fianco dei classici lavoratori autisti e magazzinieri sono presenti mansioni di tipo gestionale, svolte in ufficio.

Per approfondire, si veda la pagina dedicata ai profili di rischio nel settore logistica di INAIL

Piano di carico e rischi per la sicurezza

La prima fase, la preparazione del piano di carico, è sorgente di numerosi rischi per l’autotrasportatore che si trova ad operare spesso fuori dalla propria sede aziendale e quindi non sempre provvisto di idonei sistemi di protezione e di attrezzature adatte. Se necessario, per poter mantenere il carico protetto dalle intemperie, dovrà provvedere a coprirlo con apposito telone.

Nel caso di cassoni centinati si aggiunge l’operazione di apertura e chiusura delle centine. Esistono sostanzialmente due tipologie di centine:

•        una con telone che scorre su apposite guide poste sui traversi laterali; le pareti si aprono facilmente per trazione manuale operando da terra, mentre la copertura, irrigidita da un unico traverso posto all’estremità posteriore, si apre con l’ausilio di un’asta operando a bordo del cassone

•        un’altra che costringe l’autista ad operare sempre in quota per togliere le stecche di irrigidimento del telone prima di poterlo aprire.

Tali operazioni risultano alquanto complesse quando il mezzo è carico, poiché costringono l’autista ad operare dall’esterno utilizzando scale portatili semplici o doppie, anziché più comodamente dal pianale di carico.

Come sganciare un semirimorchio?

Le operazioni di sgancio di un semirimorchio avvengono nel seguente modo.

1. L’autista  alla  guida del  trattore  stradale  procede  a  posizionare il semirimorchio nel luogo indicato e predisposto al parcheggio. Il posizionamento va effettuato in modo che il trattore stradale ed il semirimorchio siano in linea retta e su terreno piano.

2. Posizionatosi in maniera corretta l’autista provvede a frenare le ruote utilizzando il freno di stazionamento.

3.  Fatto ciò provvede a sollevare le sospensioni al massimo della corsa in modo da  sollevare  il  semirimorchio ed  avere  più  spazio  per  la  discesa  delle zanche.

4.  Sceso dal mezzo agendo sull’apposita leva a fianco del semirimorchio, posta in prossimità delle zanche, provvede all’abbassamento di queste sino al livello del terreno in modo che il semirimorchio sia stabile. Va detto che esistono due sistemi di abbassamento delle zanche, uno, il più diffuso manuale, ed uno idraulico con comando in cabina di guida.

5.  Effettuata la stabilizzazione del semirimorchio e bloccate le ruote di un asse fisso con degli appositi cunei di stazionamento, l’autista sale sulla parte posteriore del trattore stradale per provvedere al distacco delle tubazioni e dei contatti presenti tra il trattore stradale ed il semirimorchio.

6. In particolare si tratta delle tubazioni di aria compressa in continuo e di servizio per i freni; il cavo per l’ABS e i cavi elettrici per la fanaleria, le frecce e per l’eventuale abbassamento o sollevamento del terzo asse. Con il distacco delle     tubazioni dell’aria compressa il semirimorchio rimane automaticamente frenato (nei modelli più recenti).

Come caricare e scaricare un carico in modo sicuro?

Carichi  mal  effettuati,  con  errata  collocazione,  senza  tener  conto  del baricentro del mezzo, per un carente o errato sistema di ancoraggio del carico possono portare alla perdita dello stesso, o addirittura, in certe condizioni al ribaltamento del mezzo. Inoltre con carichi particolari a causa di frenate di emergenza, anche se raramente, gli stessi possono scivolare ed andare a colpire l’autista all’interno della cabina.

In questa fase i fattori di rischio non sono legati alla tipologia del mezzo di trasporto, ma al tipo di materiale, alle modalità di carico/scarico, ed alle apparecchiature di sollevamento utilizzate.

Come si organizza un magazzino in sicurezza?

La gestione del magazzino è svolta in sedi fisse, spesso poli logistici appositamente strutturati, altre volte in porzione dell’azienda destinate a ricevimento e spedizione di merci. Le merci sono movimentate, ogni volta che è possibile, con l’ausilio di mezzi meccanici come carrelli elevatori, gru, ecc.

La guida del mezzo è una fase che si svolge al di fuori della realtà aziendale ed è perciò influenzata da fattori esterni quali il traffico, le condizioni atmosferiche, le condizioni del mezzo stesso. Il percorso stradale a seconda del tipo di viabilità presenta difficoltà diverse, richiede performance differenti, ed è spesso obbligato dal tipo di destinazione. Va tenuto in debito conto che l’autista arrivato al luogo di prelievo o di consegna della merce deve attendere il suo turno per l’effettuazione delle suddette operazioni ed in alcuni casi deve anche partecipare alle operazioni di carico o di scarico.

L’autista può essere dipendente della ditta che trasporta in conto terzi, dipendente di ditta che trasporta prodotti in conto proprio, titolare (cosiddetto padroncino) che lavora in conto terzi.

Manutenzione in sicurezza dei mezzi di trasporto

Il concetto di manutenzione è ben diverso da quello più limitato di riparazione. Mentre la riparazione prevede un intervento dopo che qualcosa si è rotto, guastato o comunque dopo un evento negativo suscettibile anche di ulteriori complicazioni, mantenere in efficienza o programmare un’efficace manutenzione,  significa  poter  intervenire  prima  che  l’evento  negativo  si compia.

Cosa si intende per “manutenzione” nel settore logistica/trasporti

Nel termine generico di manutenzione rientrano tutti quegli interventi mirati a mantenere o a ripristinare le condizioni di efficienza e di sicurezza del mezzo. Un uso corretto ed una buona manutenzione sono aspetti fondamentali per garantire rendimento, affidabilità e sicurezza.

La manutenzione può essere ordinaria o programmata:

•        manutenzione ordinaria: interventi che riguardano operazioni di modesta entità, ma importanti per la sicurezza del mezzo, eseguite normalmente dall’autista;

•        manutenzione programmata: interventi di verifica preventiva eseguiti da personale qualificato (officina) con lo scopo di evitare improvvisi fermi del mezzo o situazioni di pericolo derivanti da avarie di organi sottoposti a normale usura.

L’attività gestionale ed amministrativa è di supporto a quella operativa di trasporto e logistica.

Nella diapositiva si schematizzano i rischi principali associati alle attività del settore logistica e trasportività del settore logistica e trasporti

Per approfondire sulla sicurezza nel settore della Logistica/trasporti

Corso di formazione e aggiornamento sui rischi specifici nel settore LOGISTICA e TRASPORTI

230 diapositive in PowerPoint personalizzabili – note e istruzioni per il docente – test di apprendimento e attestati di partecipazione secondo l’art. 37 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. e l’Accordo Stato-Regioni per la formazione del 21/12/2011

Redazione InSic

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