Attività di scavo: guida INAIL alla riduzione del rischio

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INAIL ha aggiornato la Guida: “RIDUZIONE DEL RISCHIO NELLE ATTIVITÀ DI SCAVO” ad uso dei datori di lavoro, responsabili tecnici e committenti.
Una nuova edizione che aggiorna quella del 2003, si spiega in premessa, per via dell’evoluzione del quadro normativo in materia di sicurezza nelle costruzioni. Uno strumento di semplice e pratica consultazione che possa essere di ausilio per prevenire e ridurre i rischi connessi a questa particolare attività per datori di lavoro, responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, responsabili tecnici, committenti e addetti ai lavori in generale.


Secondo INAIL le attività di scavo, caratterizzati da una certa complessità richiedono un approccio interdisciplinare in grado di includere aspetti di natura tanto ingegneristica quanto geologica: per questa ragione, la Guida si apre con una disamina dei principali infortuni del settore per poi fornire indicazioni più esaustive sulle misure di prevenzione e protezione da realizzare. Si percorrono anche le principali caratteristiche dei terreni (cap IV), i problemi di instabilità dei fattori organizzativi (cap. V)e ambientali (cap. VI) ed in due capitoli, la sicurezza del cantiere stradale (cap. X) e i rischi di natura elettrica nelle attività di scavo (cap. XI) oltre ad un’utile appendice legislativa.

Il Fenomeno infortunistico
INAIL ricorda che negli ultimi anni si è verificato un graduale decremento del fenomeno infortunistico, anche dovuto al generale calo dell’attività produttiva seguito alla crisi economica degli ultimi anni
Più in generale, il settore costruzioni è sempre stato fra quelli a maggior rischio infortuni: INAIL ricorda che gli infortuni mortali in edilizia nel periodo 2008-2011 hanno avuto un peso medio pari al 42% dell’intero settore Industria e addirittura al 58% del settore Artigianato. “Se da un lato il numero di infortuni è complessivamente in diminuzione, dall’altro i decessi nel settore industriale sono calati solo nel 2011 e inoltre, la durata media dell’infortunio è aumentata (Vallerga, 2013), segnale che il rischio complessivo del settore permane a livelli molto alti” scrive INAIL.

Tra i diversi comparti economici che caratterizzano le Costruzioni, l’Edilizia e genio civile contribuisce da sola per quasi la metà delle denunce (47,8%), percentuale che sale a ben il 60,2% per i casi mortali. Tutti i comparti evidenziano, infine, la quasi totale prevalenza dell’infortunio in occasione di lavoro rispetto a quello in itinere con l’unica eccezione rappresentata dai casi mortali del comparto Preparazione del cantiere edile in cui, pur nella sua esiguità numerica, 3/4 degli infortuni si sono verificati nel tragitto casa-lavorocasa

E prosegue INAIL a proposito delle statistiche, che il settore delle Costruzioni, nell’ambito del complesso dell’Industria e servizi, registra nell’ultimo quinquennio la più marcata contrazione in termine di denunce di infortunio (-45,6%) comportando, ovviamente, ripercussioni positive anche sui casi indennizzati dall’Istituto, che rispetto al 2008 calano del 47,1%.
Le prestazioni erogate però continuano ad evidenziare un elevato tasso di indennizzo (84%) e a contare la più elevata quota di casi occorsi in occasione di lavoro rispetto agli altri settori dell’Industria e servizi (93,2% contro 84,2%).
Le attività di scavo, e la realizzazione delle relative opere di sostegno, sono spesso considerate “minori” nel complesso dell’opera edilizia, ma sono purtroppo caratterizzate da un’elevata incidenza di eventi infortunistici.

Nell’ambito degli infortuni mortali, nell’edizione precedente (2003) si evidenziava che il 12% dei casi risultava essersi verificato in attività di movimento terra, con uno specifico 3% avvenuto in scavi. La stessa analisi condotta sui dati del triennio 2011-2013 e sulla specificità del 2013 ci mostra un andamento per il settore in esame che denota un aumento del fenomeno: il 17% è avvenuto in attività di movimento terra, ed i mortali risultano praticamente raddoppiati (6%).

Redazione InSic

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