Su Ambiente&Sicurezza sul Lavoro n.8/2018 un interessante articolo del gruppo di ricerca del IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma fa luce sul concetto di “Ergonomia cognitiva”, e affronta i nuovi rischi da valutare nell’interfaccia uomo-macchina.
I cambiamenti avvenuti nel modo in cui le persone interagiscono con le tecnologie non rappresentano il naturale effetto di un cambiamento tecnologico, guidato piuttosto da considerazioni derivanti dalla ricerca che oggi indichiamo con svariate etichette, tra le quali “ergonomia cognitiva”, si spiega nell’articolo che affronta il ruolo ricoperto dalla vigilanza dell’operatore nelle attività lavorative e il carico di lavoro mentale, da tempo riconosciuto come fattore di performance individuale all’interno di sistemi complessi, e le sue misure di tipo comportamentale e fisiologico. L’elevata automazione ha consentito una grande riduzione del carico di lavoro al fine di aumentare l’efficacia dell’operatore e, in molti casi, di garantirne la sicurezza durante l’esecuzione di compiti ad alto rischio, nonché di ridurre il verificarsi di errori.
Nello studio del comportamento e del benessere lavorativo occorre tener conto di diversi aspetti legati alla vita lavorativa, come gli aspetti biologici, quelli ambientali e quelli psicologici. Progettare un ambiente di lavoro confortevole per l’operatore non può prescindere dal prendere in considerazione il modo di percepire, di pensare e di prendere una decisione dell’essere umano. Inoltre, in un’ottica di miglioramento continuo e di perfezionamento del processo investigativo sugli incidenti, particolare rilevanza assume l’analisi delle procedure e l’influenza del fattore umano. Aiutare il lavoratore mentre esegue un determinato tipo di compito significa ridurre la probabilità che questo commetta errori. Una piccola svista, infatti, può generare danni gravi sia per il lavoratore che per l’ambiente lavorativo.
L’articolo completo è disponibile per gli utenti abbonati alla rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
Riferimenti bibliografici:
Ergonomia cognitiva: i nuovi rischi da valutare nell’interfaccia uomo-macchina
Federica De Falco, Vincenzo Camisa, Salvatore Zaffina, Massimiliano Raponi, Guendalina Dalmasso, Silvia Rongoni.
Ambiente&Sicurezza sul Lavoro n.8/2018
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