Con DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI dell’11 gennaio 2024 il Governo approva il Piano nazionale d’azione per il Radon 2023-2032.
Si tratta di un piano a cadenza di aggiornamento decennale, previsto dal Decreto radiazioni Ionizzanti (il D.lgs. n.101/2020 all’art.10).
Nell'articolo
Cos’è il Radon e dove si trova?
Il radon è un gas nobile radioattivo naturale. È invisibile, inodore, incolore e insapore ed è un prodotto intermedio del decadimento di elementi radioattivi che si trovano nel suolo, nell’acqua e nei materiali da costruzione.
Poiché è un gas, il radon può facilmente uscire e accumularsi nell’aria, all’aperto si diluisce e si disperde, ma all’interno, in ambienti chiusi, si concentra soprattutto quando la ventilazione degli edifici non è sufficiente. Il maggior contributo alla concentrazione di radon indoor proviene dal suolo, dal quale penetra all’interno degli edifici.
Quali sono i rischi da inalazione di radon?
Se inalato, i suoi prodotti di decadimento possono accumularsi sulle cellule dell’epitelio bronchiale e possono dare origine a processi di cancerogenesi.
Il radon è stato classificato, infatti, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene per le quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità.
Radon e Decreto Radiazioni ionizzanti: cosa prevede
Il decreto legislativo 31 luglio 2020, n.101 definisce “il livello di riferimento” come quel valore di dose efficace o di dose equivalente o di concentrazione di attività al di sopra del quale non è appropriato consentire le esposizioni, e stabilisce i valori di riferimento di concentrazione media di attività di radon in aria sia per i luoghi di lavoro sia per le abitazioni.
Inoltre, il Decreto deve cercare di mantenere l’esposizione al livello più basso ragionevolmente realizzabile, anche al di sotto del livello di riferimento, tenendo conto di tutte le circostanze del caso, delle conoscenze tecniche e dei fattori economici e sociali.
Il Decreto si applica alle abitazioni in esistenti e di nuova costruzione, cioè, costruite dopo il 31 dicembre 2024.
Decreto radiazioni ionizzanti e Radon: riferimenti
All’articolo 10 comma 2 il Decreto radiazioni richiedeva al piano di definire:
- le strategie, i criteri e le modalità di intervento per prevenire e ridurre i rischi di lungo termine dovuti all’esposizione al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro, anche di nuova costruzione, per qualsiasi fonte di radon, sia essa il suolo, i materiali da costruzione o l’acqua;
- i criteri per la classificazione delle zone in cui si prevede che la concentrazione di radon come media annua superi il livello di riferimento nazionale in un numero significativo di edifici;
- le regole tecniche e i criteri di realizzazione di misure per prevenire l’ingresso del radon negli edifici di nuova costruzione nonché degli interventi di ristrutturazione su edifici esistenti che coinvolgono l’attacco a terra, inclusi quelli di cui all’articolo 3, comma 1, lettere b), c) e d) del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380;
- gli indicatori di efficacia delle azioni pianificate.
Cosa contiene il Piano Nazionale Radon 2023-2032
Il Piano approvato dal Governo contiene gli obiettivi per affrontare i rischi a lungo termine dell’esposizione al radon nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni. Descrive la linea d’azione nazionale e fornisce agli esperti e ai cittadini interessati informazioni sulla strategia italiana per ridurre l’esposizione della popolazione al radon.
Il DPCM 11 gennaio 2024 richiede che il Piano Nazionale risponda agli “elementi” indicati dall’Allegato III del Decreto legislativo 31 luglio 2020, n.101.
Tra questi vi sono le problematiche di associazione della protezione dal radon ai corrispondenti programmi di intervento, inclusi quelli sulla
- prevenzione del fumo,
- sul risparmio energetico
- e sulla qualità dell’aria negli ambienti chiusi.
Come si articola il piano Radon 2023
Il Piano nazionale d’azione per il radon agisce su tre macro aree strategiche, declinate in azioni, a loro volta articolate in attività.
Le azioni indicate dal Piano mirano a ridurre il numero dei casi di tumore polmonare causati dall’esposizione al radon e ai suoi prodotti di decadimento. Per raggiungere questo obiettivo, devono essere individuati luoghi di lavoro e abitazioni con elevata concentrazione di radon e devono essere adottate misure per prevenire e ridurre la concentrazione di radon indoor
La definizione delle Aree di intervento
Il Piano fornisce elementi per l’individuazione da parte delle Regioni, delle “aree prioritarie” in cui il livello di riferimento di 300 Bq/m3 è superato nel 15% di edifici e all’interno delle quali si definiscono le priorità d’intervento e fornisce le metodologie per le campagne di misurazione sul territorio nazionale e fornendo una mappatura della radioattività naturale potenziale del territorio nazionale su base geologica
Monitoraggio sul piano Radon: il ruolo dell’Osservatorio nazionale
La realizzazione del Piano è monitorata dall’Osservatorio nazionale radon, organismo al quale partecipano le amministrazioni competenti in materia, e che verifica e restituisce i risultati delle iniziative assunte in attuazione del Piano stesso
Oltre ad assicurare la diffusione delle informazioni concernenti lo stato di attuazione delle azioni del Piano, l’Osservatorio si dedicherà anche alla promozione di esempi virtuosi e di situazioni territoriali di eccellenza e curerà l’avanzamento progressivo e uniforme delle misure programmate.
Inoltre, si occuperà della revisione dei criteri di individuazione delle aree prioritarie e dei livelli di riferimento, facendo delle proposte alle amministrazioni competenti.
PER APPROFONDIRE – Radon e radiazioni ionizzanti: libri e corsi di formazione
InSic suggerisce dal catalogo di libri di salute e sicurezza di EPC Editore:
Il rischio RADON negli ambienti di vita e di lavoro
Guida pratica alla misurazione e agli interventi di prevenzione e riduzione alla luce del nuovo D.Lgs. 31 luglio 2020, n. 101
Confessore Lucio, Ferraro Pietro
Libro
Edizione: settembre 2020
Pagine: 192
Formato: 150×210 mm
All’interno dei corsi di Salute e Sicurezza dell’istituto informa segnaliamo:
CORSO DI FORMAZIONE – La gestione del rischio da radiazioni ionizzanti
Il ruolo dell’Esperto di Radioprotezione e del RSPP dopo le modifiche introdotte dal D. Lgs. 203/2022
Valido come aggiornamento per RSPP, ASPP, Datori di lavoro, Dirigenti, Preposti e Coordinatori progettazione ed esecuzione lavori (D. Lgs. 81/08 e s.m.i.)
Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico
Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter).
Contatti:
Linkedin
Mail: a.mazzuca@insic.it