Radon

QUESITO – Misurazioni Radon nei luoghi di lavoro: dove, come e quando svolgerle?

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Torniamo sul Decreto correttivo al DECRETO RADIAZIONI IONIZZANTI: l’articolo 5 del D.Lgs. n.203/2022 ha aggiunto una ulteriore previsione in materia di misurazioni obbligatorie del radon in ambienti di lavoro (prevista all’art.17 del D.Lgs. 101/2020) anche in locali semisotterranei e piani terra).

Anche se c’è tempo per l’effettuazione delle misure, quando conviene agire? Ne parliamo con il nostro Esperto!

Misurazioni Radon: cosa prevede il Decreto Radiazioni Ionizzanti

Nel DECRETO RADIAZIONI IONIZZANTI, il decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101 (in vigore dal 18 gennaio 2023), all’articolo 17 “Obblighi dell’esercente” si impone l’obbligo di misurazioni della concentrazione media annua di attività di radon nei luoghi di lavoro in determinate circostanze (si veda il dettaglio dell’art. 17 comma 1, sotto).

Il recente Correttivo al Decreto radiazioni Ionizzanti, il DECRETO LEGISLATIVO 25 novembre 2022, n. 203 ha apportato ben due modifiche all’art. 17, di interesse per coloro che operano in aziende interessate dalle misurazioni.

  • In base alla prima modifica, il D.Lgs. n.203/2022 ha aggiunto un comma 1-bis all’art.17 prevedendo per l’esercente, l’obbligo di effettuare le misurazioni per i luoghi di lavoro in locali semisotterranei e situati al piano terra entro 18 mesi dall’individuazione in un apposito Elenco realizzato dalle Regioni, delle cd. “aree prioritarie”. Tali “aree” sono quelle nelle quali la stima della percentuale di edifici che supera il livello di 300 Bq m-3 è pari o superiore al 15 per cento; ricordiamo che sempre in base all’art. 11, la percentuale degli edifici viene determinata con indagini o misure di radon effettuate o riferite o normalizzate al piano terra. Al momento tale Elenco non è stato ancora realizzato.
  • In base alla seconda modifica il D.Lgs. n.203/2022 ha riscritto il comma 4 dell’art.17 del DECRETO RADIAZIONI nell’ultimo periodo prevedendo che, nel caso in cui i risultati della valutazione siano superiori ai valori previsti all’articolo 12 del D.Lgs.n.101/2020. Ciò prevede poi che l’esercente adotti i provvedimenti previsti nel Decreto Radiazioni e dettagliati nel Titolo XI (salvo alcune esclusioni).

Radon e misurazioni: parola all’esperto – intervista a Daniele Marmigi – consulente HSE

Abbiamo chiesto a Daniele Marmigi, consulente HSE di Istituto Informa, cosa devono fare le imprese i cui luoghi di lavoro si trovino in semisotteranei e piano terra. Perchè il Radon è pericoloso? Cosa dice la normativa e quando conviene apprestare tali misurazioni?

Radon: perché è pericoloso?

Perché è importante procedere con le misurazioni del Radon nei luoghi di lavoro?

Anzitutto occorre ricordare che il radon non è una novità: la pericolosità del gas radon è nota da decenni, come non è nuova la sua relazione con il cancro ai polmoni. Il radon è collocato al secondo posto come causa di tumori polmonari, dopo il fumo di tabacco, ed è classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come agente cancerogeno di gruppo 1, ossia come una sostanza per la quale vi è evidenza accertata di cancerogenicità anche negli esseri umani.

Dove si trova il Radon?

È altrettanto noto che la principale fonte di radon è il suolo poiché alcuni tipi di rocce sono particolarmente ricche di uranio, ma va considerato che anche i materiali da costruzione possono rappresentare una fonte di radon (in alcuni casi possono essere essi stessi la causa principale della presenza di radon), così come l’acqua, poiché il gas radioattivo è moderatamente solubile in essa; Il radon penetra poi all’interno degli edifici risalendo dal suolo, secondo un meccanismo determinato dalla differenza di pressione tra l’edificio e l’ambiente circostante (il cosiddetto “effetto camino”). È di fondamentale importanza considerare tale dettaglio, al fine di sradicare la visione che considera il rischio circoscritto ai soli locali sotterranei.

Quindi il radon non è presente solamente nei sotterranei?

No, questa è una errata convinzione, probabilmente legata al fatto che il peso atomico del radon è sensibilmente superiore al peso molecolare medio dell’aria. In realtà il radon è presente in tutti gli ambienti chiusi ed è presente anche all’aperto (ma ovviamente in concentrazioni molto inferiori). Una parziale stratificazione del radon causata dal suo peso relativo a quello dell’aria si potrebbe riscontrare solo su una scala di molte centinaia di metri. In generale, la concentrazione di radon è maggiore negli ambienti chiusi che sono a diretto contatto con il suolo (in quanto il suolo è la principale sorgente di provenienza del radon) e quindi, tranne in alcuni casi, è maggiore nei piani più bassi di un edificio. Tuttavia, nei locali sotterranei dove è presente un impianto per il ricambio forzato dell’aria, è frequente trovare concentrazioni di radon inferiori a quelle riscontrate nei locali ai piani superiori dello stesso edificio.

Misurazioni Radon: la normativa da seguire

Cosa prevede la normativa in tal senso?

Il principale riferimento normativo è rappresentato ad oggi dal D.Lgs. 101/2020, che circoscrive l’obbligo di misurazione nei locali interrati destinati ad attività lavorativa e nelle attività lavorative svolte negli stabilimenti termali, sebbene nel corso degli anni abbiamo assistito ad interventi di legislazione locale che ne disponevano l’obbligo di misurazione anche nei locali al piano terra (ad es. le Leggi Regionali della Puglia nel 2016 e della Campania nel 2019, entrambe antesignane dell’attuale limite di concentrazione media annua di 300 Bq/m3).

In quali locali si deve procedere alle misurazioni?

Nel disposto normativo è chiaramente indicato l’obbligo di misurazione del radon nei locali semisotterranei e situati al piano terra entro 18 mesi dalla pubblicazione delle “aree prioritarie” individuate dalle Regioni; per quanto l’elenco di tali aree non sia ancora stato pubblicato, il suggerimento è quello di iniziare ad avviare le campagne di monitoraggio, in aderenza ai principi di prevenzione previsti dal D.Lgs. 81/08, anche in considerazione della durata delle misurazioni (un anno) che non garantisce una immediata analisi del rischio.

Quindi il consiglio è quello di effettuare le misurazioni nei locali semisotterranei e al piano terra da subito, anche se non ancora disciplinato da un obbligo normativo?

Assolutamente sì. A maggior ragione se l’azienda ha già avviato una campagna di monitoraggio nei locali interrati, l’implementazione delle misurazioni nei locali semisotterranei e al piano terra rappresenta un investimento responsabile e realizzabile.

Si ricorda che in materia di sicurezza il Datore di Lavoro è tenuto ad uniformarsi alla migliore scienza ed esperienza del momento storico in quello specifico settore, e non avviare da subito una campagna di misurazione degli ambienti sopra descritti rappresenta un differimento di un adempimento che, è chiaro, sarà a breve inevitabile.

Come effettuare le misurazioni radon nei locali semisotterranei e piano terra

Quindi, cosa devono fare le aziende?

È fondamentale rivolgersi a un’Azienda qualificata, onde evitare il dispendio di tempo e denaro.

Informa è fra i leader a livello Nazionale nella dosimetria per la misurazione del gas Radon, con esperienza pluriennale nel settore. Attraverso l’installazione di rilevatori di monitoraggio, eseguiamo campionamenti ed indagini periodiche di esposizione a concentrazioni di radon nell’aria per accertare i valori entro i limiti di legge, con redazione finale di valutazione del rischio da radiazioni ionizzanti, ed eventuale assistenza alle procedure di contenimento.

Per la determinazione della concentrazione media di attività di gas radon in aria offriamo due principali soluzioni tecnologiche: il sistema CR-39 (composto da una camera di diffusione e da un rilevatore di tracce nucleari), e il sistema EIC (Electret Ion Chamber), conosciuto in Italia come “Sistema a Camere ad Elettreti”; inoltre la strumentazione di cui Informa è dotata permette di effettuare misure istantanee di Radon negli ambienti, nei terreni e nelle acque.

Come contattare l’Istituto Informa – sezione Consulenza?

Per avere maggiori dettagli ed una consulenza in materia di radon (e non solo), scrivere alla divisione Consulenze di Istituto informa: consulenze@istitutoinforma.it

PER APPROFONDIRE – Radon e radiazioni ionizzanti: libri e corsi di formazione

InSic suggerisce dal catalogo di libri di salute e sicurezza di EPC Editore:

Il rischio RADON negli ambienti di vita e di lavoro, EPC Editore, settembre 2020, Confessore Lucio, Ferraro Pietro

Il rischio RADON negli ambienti di vita e di lavoro

Guida pratica alla misurazione e agli interventi di prevenzione e riduzione alla luce del nuovo D.Lgs. 31 luglio 2020, n. 101

Confessore Lucio, Ferraro Pietro
Libro
Edizione: settembre 2020
Pagine: 192
Formato: 150×210 mm

All’interno dei corsi di Salute e Sicurezza dell’istituto informa segnaliamo:

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CORSO DI FORMAZIONE – La gestione del rischio da radiazioni ionizzanti

Il ruolo dell’Esperto di Radioprotezione e del RSPP dopo le modifiche introdotte dal D. Lgs. 203/2022

Valido come aggiornamento per RSPP, ASPP, Datori di lavoro, Dirigenti, Preposti e Coordinatori progettazione ed esecuzione lavori (D. Lgs. 81/08 e s.m.i.)

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico

Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.

Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter).

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Mail: a.mazzuca@insic.it

Antonio Mazzuca

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