Gli articoli 7 e 8 del TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 13 giugno 2023, n. 69 (convertito con Legge 10 agosto 2023, n. 103), si istituiscono rispettivamente due Fondi presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per finanziare i programmi specifici di misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria e negli ambienti chiusi, da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
I due Fondi erano previsti dall’art.11 del D.Lgs. 101/2020, il Decreto RADIAZIONI IONIZZANTI. La previsione dovrebbe sanare il “Caso Ares” su cui pende la Procedura di infrazione 2018/2044.
Vediamo cosa dice a riguardo il Decreto RADIAZIONI IONIZZANTI e quali attività andranno a finanziare i due nuovi Fondi.
Nell'articolo
Misurazione del Radon dove e come farle: cosa prevede il DECRETO RADIAZIONI IONIZZANTI
In base all’articolo 11 del D.Lgs. 101/2020, Regioni e Provincie avevano a disposizione 24 mesi dall’entrata in vigore del Piano nazionale d’azione per il radon (previsto dall’art. 103 della direttiva 59/2013/EURATOM, ma mai attuato in Italia) per
- individuare le aree in cui si stima che la concentrazione media annua di attività di radon in aria superi il livello di riferimento in un numero significativo di edifici;
- definire le priorità d’intervento per i programmi specifici di misurazione per la riduzione dei livelli di concentrazione al di sotto dei livelli di riferimento indicando modalità attuative e tempi di realizzazione.
L’elenco delle aree prioritarie a rischio radon
L’elenco delle aree avrebbe poi dovuto essere pubblicato sui siti di ogni Regione ed aggiornato alla luce dei risultati delle nuove indagini o per ogni altra modifica che lo renda necessario. In attesa del piano, Regioni e Province hanno individuato tali aree sulla base di misurazioni di radon svolte attraverso “metodologie documentate” e individuando le aree prioritarie (ai sensi del comma 3 dell’articolo 11) in quelle nelle quali la stima della percentuale di edifici che supera il livello di 300 Bq m-3 è pari o superiore al 15 per cento (prevista poi la pubblicazione di tali elenchi di aree prioritarie sui siti regionali).
La percentuale degli edifici viene determinata, aggiunge il Decreto RADIAZIONI IONIZZANTI, con indagini o misure di radon effettuate o riferite o normalizzate al piano terra.
Il DECRETO 69/2023 convertito – i Fondi per le attività di misurazione della concentrazione del radon
Il Decreto 69/2023 istituisce presso il MASE due Fondi (art.7 e 8):
- Art. 7 – un Fondo da 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 (in tutto, dunque 30 milioni di euro) volto a finanziare i programmi specifici di misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Entro centoventi giorni dall’entrata in vigore del Decreto (quindi dal 15 giugno 2023) il MASE con appositi decreti dovrà stabilire i criteri e le modalità di utilizzo del Fondo anche attraverso bandi e programmi di finanziamento delle attività necessarie a individuare le aree prioritarie.
- Art.8 – un Fondo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2031 (quindi 90 milioni di euro) finalizzato a finanziare l’attuazione di interventi di riduzione e prevenzione della concentrazione di radon indoor in eventuale sinergia con i programmi di risparmio energetico e di qualità dell’aria in ambienti chiusi. Obiettivo dell’intervento è assicurare l’adozione di interventi di prevenzione e riduzione della concentrazione del radon indoor e per una efficace compatibilità delle misure di efficientamento energetico con i programmi di qualità dell’aria negli ambienti chiusi e con gli interventi di prevenzione e riduzione della concentrazione di radon indoor. Questo fondo, spiega il Decreto, viene assegnato a Regioni e Province sulla base dell’individuazione delle aree prioritarie con uno o più decreti del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto 69 (che, come detto, entra in vigore il 15 giugno 2023).
Nell’articolo 8 del DL 69 convertito, a proposito del Fondo per finanziare l’attuazione di interventi di riduzione e prevenzione della concentrazione di radon indoor si aggiunge, rispetto al testo originario, che la somma dovrà finanziare interventi di riduzione e prevenzione della concentrazione di radon in ambienti chiusi, in particolare mediante attività di monitoraggio, analisi, rilevamento geologico, bonifica e risanamento delle costruzioni dalla sostanza inquinante.
Misurazioni radon: perché è importante agire subito
A proposito del Radon e della sua misurazione, abbiamo di recente ricordato che il DECRETO LEGISLATIVO 25 novembre 2022, n. 203, correttivo del DECRETO RADIAZIONI IONIZZANTI ha imposto l’obbligo di effettuare le misurazioni per i luoghi di lavoro in locali semi sotterranei e situati al piano terra entro 18 mesi dall’individuazione dell’apposito e attesissimo Elenco realizzato dalle Regioni, delle cd. “aree prioritarie”. E nel caso in cui i risultati della valutazione siano superiori ai valori previsti all’articolo 12 del D.Lgs.n.101/2020, l’esercente dovrà adottare i provvedimenti previsti nel Decreto Radiazioni e dettagliati nel Titolo XI (salvo alcune esclusioni).
Con Daniele Marmigi, consulente HSE ed esperto radon abbiamo esplorato, in un’intervista la pericolosità del radon classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come agente cancerogeno di gruppo 1: l’esperto ha anche illustrato i locali dove si deve procedere alle misurazioni, raccomandando di procedere al più presto con le rilevazioni sia nei locali semi sotterranei che al piano terra, sin da subito!
Come effettuare le misurazioni radon nei locali semi sotterranei e piano terra?
Ricordiamo a riguardo che l’Istituto Informa fornisce una specifica consulenza (e non solo) in materia di rilevazione e monitoraggio delle concentrazioni di radon in aria ed in ambienti chiusi.
Per avere maggiori dettagli, scrivere alla divisione Consulenze di Istituto Informa: consulenze@istitutoinforma.it
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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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