Valutazione del rischio stress lavoro correlato in ambito sanitario: un metodo alternativo

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Lo Stress da Lavoro può essere definito come la percezione di uno squilibrio, avvertita dal lavoratore quando le richieste del contenuto, dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste (European Agency for Safety and Health at Work).
Per la valutazione di tale rischio sono utilizzati vari metodi, tra i più noti compaiono le Linee di Indirizzo della Regione Toscana (2009) e le Linee Guida Inail (2011). Questi ultimi vengono applicati anche in ambito sanitario, nonostante i dubbi della loro conformità, in seguito ai cambiamenti apportati dalla Legge Regionale n.84 sul Sistema Sanitario Regionale.
Al fine di una migliore valutazione in ambiente sanitario, è stato progettato un metodo alternativo che unisce i due precedenti: Linee Guida Inail del 2017 per la valutazione Preliminare, mentre la valutazione Approfondita con il Metodo Toscano.

La fase Preliminare: la prima è definita “necessaria” poiché finalizzata alla rilevazione del rischio SLC mediante una Check List di indicatori oggettivi, mentre la fase Approfondita è definita “eventuale” perché scaturisce dalla precedente, ovvero nel caso le azioni correttive siano risultate inefficaci. Gestita dagli psicologi del Benessere Organizzativo aziendale, raccoglie informazioni riguardo: le condizioni di lavoro potenzialmente stressogene per i lavoratori; i possibili effetti negativi dello stress sull’azienda; i possibili effetti negativi dello stress sui singoli lavoratori; la percezione soggettiva di stress dei lavoratori in rapporto alle condizioni di lavoro. I primi tre punti prevedono un’analisi oggettiva, con il “Modello delle congruenze organizzative di Maggi”, mentre l’ultimo punto ha un approccio soggettivo che consiste nella somministrazione del questionario “JCQ”, realizzato sul modello di Karasek.
Quindi, nel caso la fase di valutazione Preliminare evidenzi un livello di rischio Medio/Alto, si applicano azioni correttive, ma dopo un anno non si hanno miglioramenti, si ha l’intervento dei Gruppi di Miglioramento, ovvero gruppi di discussione composti dagli operatori delle strutture coinvolte nella Procedura del Benessere Organizzativo.

Nel caso studio preso in esame presentato da Camilla Peschiera, è stato scelto di esaminare il blocco operatorio di un ospedale pubblico. I risultati ottenuti hanno evidenziato un livello Medio di rischio stress lavoro correlato, in particolare è emersa la necessità di una maggiore autonomia decisionale da parte del personale e di un miglior ambiente di lavoro, con più attrezzature a disposizione. Inoltre, è necessaria una maggior attenzione verso il rischio di aggressione tra dipendenti o tra dipendente ed esterni, il rischio chimico e/o cancerogeno ed il rischio di movimentazione manuale dei carichi. Sulla base di tali informazioni, verranno elaborate adeguate azioni correttive.

Un ringraziamento al professor Patrizio Carrai docente del Master di igiene industriale e sicurezza all’Università di Pisa) per l’aiuto fornito nella stesura della tesi e dell’articolo

Redazione InSic

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