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Wind & Safety 2022: i temi, gli obiettivi per la sicurezza nei parchi eolici – Intervista a Francesco Meduri

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Il 29 novembre u.s. si è svolta la 13° edizione del Wind & Safety, il Seminario dedicato alla Sicurezza sul Lavoro nei parchi eolici. Se non ci fosse stata la Pandemia da Covid-19 sarebbe stata la 15° edizione, ma durante la pandemia si è deciso di fermare piuttosto che snaturare la struttura di un evento che si è consolidata nel tempo e che oggi è diventato un punto di riferimento per il settore eolico.

Facciamo il punto con Francesco Meduri, organizzatore dell’evento a cui abbiamo chiesto quali novità sono emerse: dai dati degli infortuni, all’organizzazione della sicurezza dei parchi, la gestione delle emergenze, gli spunti innovativi proposti per la sicurezza degli operatori e le soluzioni innovative oggetto di confronto aperto fra esperti, aziende e istituzioni.

Wind&Safety: le novità della 13°edizione

Qual è stata l’accoglienza del pubblico per questo Wind&Safety?

Dopo due anni di stop c’era qualche incertezza sulla ripartenza ma nel giro di pochi giorni ogni dubbio è stato fugato, sin da subito l’evento ha suscitato un elevato interesse ed il livello di registrazioni è cresciuto vertiginosamente al punto tale che siamo stati costretti ad organizzare una lista di attesa addirittura prima di pubblicare il programma definitivo. Il livello di interesse e di partecipazione attiva a questo a Wind&Safety testimoniano l’elevata attenzione del settore per i temi della Salute e Sicurezza che, anche in un periodo molto critico ha navigato tra le onde del COVID senza perdere mai la bussola.

Cosa ti ha colpito maggiormente in questa edizione?

Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la tipologia di progetti e di iniziative connesse alla Sicurezza che, nonostante le difficoltà del periodo, le aziende sono riuscite a sviluppare.

Sicurezza nel settore eolico: gli infortuni ed il monitoraggio

Non si sente parlare spesso di infortuni nel settore eolico. Quali sono i dati del fenomeno infortunistico?

Fortunatamente non si sente parlare spesso perché gli incidenti nel nostro settore sono pochi ma ahimè esistono perché, sebbene l’attenzione sia elevata il rischio di incidente non si può azzerare. Purtroppo, dopo diversi anni trascorsi senza registrare incidenti gravi, lo scorso ottobre in un parco eolico della provincia di Foggia si è verificato un incidente che ha causato la morte di un giovane operatore eolico.

La notizia ci ha lasciati tutti sgomenti e bisogna perciò continuare a lavorare per evitare il ripetersi di incidenti. Sappiamo di essere sulla strada giusta, infatti se iniziative del genere vanno avanti da 15 anni è proprio perché il settore eolico vuole continuare a svilupparsi condividendo esperienze e buone pratiche, per garantire un miglioramento continuo orientato allo sviluppo della Cultura della Sicurezza e della Consapevolezza del Rischio.

A proposito di infortuni, durante l’evento si è parlato di un “Database degli incidenti nel settore eolico” sviluppato soprattutto in Spagna: quali risultati ha proposto? È possibile sviluppare un Database informativo simile anche in Italia?

Di database degli incidenti di settore ne discutiamo da qualche anno all’interno del Gruppo di Lavoro HSE in ANEV ma ancora non siamo riusciti a sviluppare l’idea in modo concreto. Purtroppo, al momento nemmeno INAIL riesce ad isolare gli incidenti registrati in ambito eolico che finiscono nel conteggio generale di quelli dell’industria.

Sempre in un’ottica di condivisione di buone pratiche, abbiamo invitato la AEE – ASOCIACIÓN EMPRESARIAL EÓLICA ad illustrarci la loro metodologia per la raccolta dei dati relativi ad incidenti ed infortuni di settore sviluppata in Spagna.

Come avviene la rilevazione degli infortuni nel settore eolico in Spagna?

Il tutto avviene attraverso una piattaforma web capace di garantire la protezione dei dati e l’anonimato. I dati inseriti dalle varie aziende (ore lavorate, numero di dipendenti, numero di incidenti, giorni di lavoro persi) vengono poi elaborati per calcolare degli indicatori della Sicurezza armonizzati con quelli EUROSTAT. Questi dati permettono di valutare le performance del comparto ma anche di poterle paragonare ad altri settori industriali e le statistiche elaborate dalla AEE confermano un divario importante a favore del settore eolico.

L’ambizione, quindi, è quella di poter sviluppare anche in Italia degli indici di settore magari auspicando una sinergia tra ANEV ed AEE per emulare la buona pratica di quest’ultima.

Sicurezza in ambito Eolico Offshore, la nuova frontiera

A Wind&Safety per la prima volta si è parlato anche di Sicurezza in ambito Eolico Offshore, uno sviluppo “di frontiera” realizzato in Puglia…

Nonostante siano serviti circa 14 anni per completare l’iter autorizzativo, quello di Taranto rappresenta oggi il primo parco eolico offshore del Mediterraneo. L’intervento di Qint’x, direttamente coinvolta sulla costruzione del progetto, ha messo in evidenza notevoli differenze in materia di Sicurezza se paragonati al mondo onshore.

Come si organizza in sicurezza un Parco eolico OFFSHORE?

Le fasi di realizzazione di parchi eolici offshore sono complesse ed ognuno di esse comporta molti rischi specifici, è perciò fondamentale preparare la singola attività in maniera dettagliata attraverso procedure, analisi dei rischi, job safety analysis e quando tutto sembra pronto si fa anche il Last Minute Risk Assessment. Oltre a tutti i rischi intrinseci delle varie attività, le condizioni del mare avverse possono favorire il verificarsi di incidenti. L’accesso agli aerogeneratori, infatti, avviene tramite piccole imbarcazioni, perciò le fasi di avvicinamento e approdo alla base della torre possono diventare molto rischiosi in presenza di mare mosso poiché aumenta la probabilità di collisione tra il natante e la struttura.

Grazie al progresso tecnologico maturato sul mercato internazionale l’eolico offshore cosiddetto floating, caratterizzato da impianti galleggianti, sta trovando sempre maggior sviluppo nei fondali dei mari italiani.

Su quali aspetti di sicurezza occorrerebbe intervenire in futuro?

Senz’altro bisogna lavorare sugli aspetti connessi alla formazione sia per il personale operativo che per gli addetti alla Sicurezza. È necessario farsi trovare pronti a sostenere l’espansione del settore poiché arriverà il momento che il settore richiederà personale qualificato anche in ambito Sicurezza e probabilmente non si potrà prescindere dall’ottenere quelle certificazioni riconosciute anche a livello internazionale come, ad esempio, quella rilasciata dal NEBOSH (National Examination Board in Occupational Safety and Health). Questa è la qualificazione internazionale più “alta” nel campo della salute e sicurezza ed è maggiormente richiesta per lavorare nei Mari del Nord e non solo.

Wind&Safety: le aziende e le soluzioni tecnologiche

Nel corso tempo Wind&Safety ha messo in risalto interessanti novità, anche a livello tecnologico: cosa ci ha riservato l’edizione 2022?

Tra le iniziative più innovative presentate quest’anno c’è il Windy Minds, il progetto sviluppato da Edison che sfrutta i principi della Neuroergonomia per valutare preventivamente il livello di affaticamento e di sonnolenza tra gli operatori eolici.

Come si acquisisce questo dato?

L’acquisizione dei dati neurometrici viene fatta attraverso un dispositivo “wearable” che rileva il potenziale elettrico cerebrale durante le varie fasi lavorative. Lo studio non ha rilevato criticità neuroergonomiche, anche se sono stati rilevati dei singoli eventi sopra soglia di affaticamento mentale e di sonnolenza, con questi ultimi che si accentuano all’aumentare della temperatura.

La Neuroergonomia è una branca scientifica che unisce neuroscienze e ergonomia con l’obiettivo di studiare l’interazione tra uomo e tecnologia negli ambienti lavorativi e si propone di studiare relazioni che sono alla base dei processi percettivi e cognitivi per ridurre l’errore umano dovuto alla fatica o all’inefficienza degli ambienti lavorativi. Nel caso della collaborazione tra Edison e Vibre, lo scopo è di accertarsi che i colleghi operanti in situazione pericolose siano nelle migliori condizioni possibili prima di intraprendere la loro attività.

Gli apporti della Digitalizzazione alla sicurezza del settore eolico

Uno degli interventi ha approfondito la “Digitalizzazione della Sicurezza”: che cosa si intende per digitalizzazione e come può applicarsi in questo settore?

Si, la presentazione di Castrol ha illustrato come si può utilizzare la digitalizzazione a sostegno della Salute e Sicurezza. Tra le possibili applicazioni è stato evidenziato come l’uso della tecnologia e dei software può generare del valore aggiunto sul processo di gestione del Rischio Chimico (raccolta degli SDS, Processo di approvazione chimica, Inventario delle sostanze chimiche, Valutazione del Rischio, Normative). Analogamente vi sono benefici anche per gli aspetti connessi all’Ergonomia.

Che rapporti ci sono fra digitalizzazione ed ergonomia?

La pandemia ha notevolmente incentivato lo Smart working offrendo la possibilità di riorganizzare le proprie attività in modo da continuare a operare anche al di fuori del luogo del lavoro. È perciò fondamentale poter usufruire di sistemi in grado di fornire un’educazione, un’autovalutazione e raccomandazioni personalizzate per costruire in autonomia una postazione di lavoro ergonomica. La digitalizzazione porta dei vantaggi anche per il Wellbeing, infatti accedendo ad un portale web si potranno ricevere suggerimenti e consigli personalizzati sul benessere direttamente da esperti del settore. Puoi fare un controllo sanitario online riservato per aiutarti a concentrarti su ciò che è importante per te, utilizzare un coach digitale per creare e sostenere abitudini sane o prendere parte a sfide interattive con colleghi, amici o familiari.

Emergenze nei parchi eolici: come organizzare la sicurezza

Come ogni anno, Wind &Safety ha una parte dedicata all’Emergenza: di cosa si è discusso?

I parchi eolici, nella stragrande maggioranza dei casi, sorgono in aree remote lontani dai centri urbani e da presidi sanitari, la preparazione alla gestione dell’emergenza gioca perciò un ruolo rilevante per il nostro settore e questo è stato il fil rouge della serie di interventi che si sono susseguiti nella parte pomeridiana dell’evento.

Come si organizza l’emergenza in un Parco eolico? Su cosa occorre puntare?

Per poter avviare la macchina del soccorso è necessario prima di tutto garantire un’efficace via di comunicazione e questo diventa ancor più rilevante nei casi di lavoro isolato come evidenziato da Remote Assistance. La rapidità di intervento è un altro fattore chiave per le operazioni di primo soccorso, SGRE si è posta l’obiettivo di poter garantire un tempo di risposta di 30 minuti, intendendo come tale il tempo che intercorre tra il ricevimento della chiamata di soccorso e l’arrivo all’ingresso della WTG pronti l’effettuazione dell’intervento.

Come si assicura tanta rapidità di intervento?

Per raggiungere questo obiettivo è necessario stilare un piano di evacuazione accurato accompagnato da procedure di intervento molto dettagliate ma alla base di tutto ci deve essere un programma efficace di formazione e addestramento del personale. Nel mondo eolico è molto diffusa la certificazione GWO (Global Wind Organization) basata su standard di formativi che riflettono i rischi specifici di settore.

Se da una parte le aziende si preparano per gestire l’autosoccorso dall’altra è importante attivare un coordinamento con gli enti primari del soccorso che tra l’altro rientra negli obblighi previsti dal d.lgs. 81/08.

Simulazioni di emergenza: il ruolo del Corpo VV.F. nel settore eolico

Quali enti avete coinvolto e cosa è emerso di nuovo in termini di criticità nei parchi eolici?

Vi è una collaborazione pluriennale tra i VVF ed il settore eolico e sono orgoglioso di poter menzionare di essere stato tra i primi, se non proprio il primo a portare i VVF in una turbina eolica ed organizzare simulazioni di emergenza congiunte a partire dal lontano 2006. Le prime cooperazione con i VVF sono state avviate in Puglia e con il passare del tempo si sono sviluppate in altre Regioni.

Che ruolo possono giocare i Vigili del Fuoco in questo settore?

Considerando le criticità connesse alla gestione dell’emergenza in ambito eolico era per noi importante capire chi avrebbe potuto aiutarci in caso di necessità e la risposta è stata chiara sin da subito, sono i SAF, ovvero il nucleo qualificato dei VVF che opera con tecniche di derivazione Speleo Alpinistica Fluviale.

Durante l’ultimo Seminario abbiamo avuto il piacere di ospitare una Tavola Rotonda con rappresentanti dei VV.F. della Direzione Centrale delle Emergenze e dei SAF di Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. 

Dal dibattito, introdotto da ENGIE attraverso la pubblicazione di un paio di video che illustravano le fasi di due recenti simulazioni di emergenza, sono emersi una serie di spunti interessanti,  a partire dal fatto che per il SAF le operazioni di recupero di una vittima di incidente all’interno dell’aerogeneratore, anche se complesse si configurano come ordinarie.

Le esercitazioni sono dunque fondamentali…

Le esercitazioni congiunte generano valore aggiunto per entrambe le parti, da una parte si percepisce che in caso di emergenza si può contare su personale qualificato e dall’altra si impara conoscere la peculiarità intrinseca di un intervento su di un aereogeneratore.

E quali criticità sono emerse dal confronto con i vigili del fuoco?

Dalle varie esperienze Regionali sono emerse una serie di criticità comuni che possiamo riepilogare così:

  • Raggiungimento dell’aerogeneratore e perciò del luogo dell’incidente;
  • Accesso e messa in sicurezza dell’impianto;
  • Dettagli costruttivi utili a supportare l’azione di contrasto dei VV.F.;
  • Veicolare il soccorso sanitario territoriale (118) all’interno della turbina.

Stiamo parlando di risposta all’emergenza incendio o soccorso?

Quello che stiamo discutendo è orientato al soccorso e recupero di una vittima perché l’azione di contrasto dei VV.F. verso un eventuale incendio in navicella è molto limitata, di fatto non si può fare altro che delimitare e mettere in sicurezza l’area dell’incendio.

Come si svilupperà la collaborazione coi Vigili del fuoco?

Vi è una forte motivazione a proseguire la cooperazione tra le parti, con lo scopo di organizzare nuove esercitazioni congiunte per diffondere le conoscenze costruttive degli aerogeneratori all’interno del corpo dei VVF, i quali hanno anticipato anche l’imminente pubblicazione di una P.O.S., una procedura operativa standard per il soccorso in aerogeneratore. Gli operatori eolici dall’altra parte si impegnano a fornire maggiori dettagli sia del singolo aerogeneratore che dell’intero parco eolico al fine di ridurre le tempistiche di intervento da parte degli enti del soccorso.

Wind&Safety: le novità della prossima edizione

Qual è la sfida per il prossimo Wind & Safety 2023? Su quali argomenti si dovrà puntare l’attenzione?

Logo Wind & Safety

L’obiettivo di Wind&Safety è quello di continuare a dare spazio a Novità, Sinergie e Buone Pratiche che possano contribuire al miglioramento dei livelli di Salute e Sicurezza nel settore eolico.

Siamo perciò sempre alla ricerca di partner Istituzionali e Privati disponibili a condividere informazioni e esperienze per raggiungere questo scopo. All’interno dei prossimi eventi vi sarà uno spazio dedicato alla Sicurezza connessa all’eolico offshore, con l’auspicio di poter assistere ad un’accelerazione dello sviluppo di nuovi progetti a largo delle nostre coste.

Per approfondire sul Wind & Safety

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it