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Accredia: quali benefici ambientali derivano dall’Infrastruttura per la Qualità?

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Un nuovo studio dell’Osservatorio Accredia “Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali”, realizzato in collaborazione con Prometeia ha cercato di misurare la crescita economica e i benefici sociali che derivano dalle attività dell’Infrastruttura per la Qualità (IQ), e in particolare dalle certificazioni, ispezioni, prove e tarature svolte dagli organismi e dai laboratori accreditati da Accredia.
Tra il 2013 e il 2018, è stato calcolato in 10,8 miliardi di euro il contributo della IQ all’economia italiana, corrispondente al 16,1% dell’incremento del PIL nei settori manifatturiero (5 miliardi di euro), dei servizi (5,8 miliardi di euro) e delle costruzioni (110 milioni di euro).
Dalle prime grafiche dello Studio, i Sistemi di salute e sicurezza sul lavoro hanno portato una diminuzione del 16% degli infortuni di lavoro
Mettiamo in rilievo i benefici sociali ed ambientali ed i vantaggi per le imprese, rimandando l’analisi completa nello Studio.

I benefici sociali e ambientali

In particolare, sono state misurate le “esternalità” delle certificazioni ambientali, energetiche, sulla sicurezza del lavoro, sulla sicurezza alimentare e di alcune direttive e normative europee, quali macchine, giocattoli e rumore, ambiti per i quali si disponeva dei dati necessari ad elaborare delle stime: i benefici ambientali e sociali valgono circa 1,3 miliardi di euro l’anno.
Di questi, un risparmio di oltre 500 milioni, calcolato valorizzando in euro le riduzioni annue di emissioni di CO2, è attribuibile alle certificazioni ambientali ed energetiche; oltre 400 milioni derivano dai controlli sui beni alimentari; 300 milioni è il risparmio dei costi sociali per minori e meno gravi infortuni grazie ai sistemi di gestione per la sicurezza del lavoro; 25 milioni è il contributo derivante dall’utilizzo delle certificazioni accreditate negli ambiti delle direttive europee.

I vantaggi per le imprese

Anche il vantaggio per le aziende è tangibile: la certificazione accreditata di un sistema di gestione contribuisce a far crescere il fatturato dal 2% al 18%, in funzione dell’ambito di appartenenza e degli standard applicati (qualità, ambiente, sicurezza, ecc.).
Le aziende che adottano i sistemi di gestione certificati – oltre 88mila aziende in Italia, con un fatturato complessivo di circa 1400 miliardi di euro, pari al 40% del fatturato totale delle imprese – esprimono un significativo aumento di performance rispetto alle imprese non certificate.
Si sottolinea che nel comparto delle costruzioni, in cui le imprese certificate per la UNI EN ISO 9001 registrano ricavi aggiuntivi dell’8,2% e del 17%, rispettivamente nel primo e secondo anno successivi alla certificazione.
Inoltre, possedere una certificazione accreditata rappresenta un asset strategico per le aziende italiane attive sui mercati esteri, che rilevano significativi incrementi di efficienza, riducendo i costi di adattamento (di prodotti e processi produttivi) attraverso l’adozione di standard internazionali e grazie al mutuo riconoscimento delle certificazioni accreditate. Le imprese esportatrici certificate sono mediamente più produttive delle non certificate, specie le PMI: il differenziale di produttività per le piccole imprese è pari a 11,9 mila euro, che diventano 4,5 mila per le medie.

Redazione InSic

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