Sul numero di Settembre della rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro è stato pubblicato un articolo di A. Quaranta dal titolo: “Disciplina AIA, come elaborare la relazione di riferimento” che riporta i casi in cui è obbligatorio presentare la documentazione, le modalità per procedere alla stesura e le indicazioni ministeriali sulla tempistica dell’Autorizzazione integrata ambientale.
L’articolo è di interesse per quanti devono redigere il documento relativo allo stato di suolo e acque sotterrane nel sito dell’installazione, al fine di effettuare un raffronto in termini quantitativi con lo stato al momento della cessazione definitiva dell’attività.
Si ricorda infatti che recentemente sono state emanate le “Linee Guida sulle relazioni di riferimento di cui all’articolo 22, paragrafo 2, della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali”, con le quali pochi mesi prima (16 maggio 2014) la Commissione europea aveva fornito dettagliate indicazioni per consentire un’attuazione uniforme della direttiva da parte di tutti gli Stati membri.
A distanza di pochi mesi da quelle linee guida, il nostro legislatore, dopo aver emanato le prime, generali, linee di indirizzo in materia di AIA ha promulgato dapprima il D.M. n. 272/2014, con il quale ha, invece, dettato le modalità per la redazione della relazione di riferimento (RdR), e quindi le “seconde linee guida AIA”,che hanno riguardato anche la RdR.
L’articolo in allegato è dunque una mini-guida operativa utile a chi deve, anche solo in potenza, effettuare la relazione di riferimento.
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