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TESTO AGGIORNATO DEL DECRETO-LEGGE 10 maggio 2023, n. 51
In Gazzetta il Testo del DL ENTI PUBBLICI decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51 (in Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 108 del 10 maggio 2023), coordinato con la legge di conversione 3 luglio 2023, n. 87 che, fra le tante proroghe ambientali che abbiamo elencato, contiene un allungamento da venti a sessanta giorni (prima dell’avvio dell’operazione) dei tempi dell’obbligo di notifica preventiva al MIMIT e al MAECI delle esportazioni delle materie prime critiche.
Vediamo di seguito la proroga e la normativa di riferimento per le materie prime critiche (fonte, Dossier Camera dei Deputati).
Materie critiche: la proroga per la notifica ai ministeri
L’Articolo 6-ter (Proroga termini in materia di approvvigionamento materie prime critiche) – inserito in sede referente – modifica, dunque, l’articolo 30 del D.L. n. 21/2022 (convertito con L. n. 51/2022 noto come “DL UCRAINA”), che contiene l’obbligo di notifica preventiva delle esportazioni di materie prime critiche che si intendono effettuare fuori dal territorio europeo con il fine di tutelare l’approvvigionamento di filiere produttive strategiche.
- Porta da venti a sessanta giorni (prima dell’avvio dell’operazione) il termine entro il quale l’obbligo di notifica deve essere adempiuto (lett. a)). La notifica va trasmessa al Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) e al Ministero degli affari esteri e cooperazione internazionale (MAECI).
- Proroga di tre anni, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2026, l’operatività delle disposizioni che impongono l’obbligo in questione (lett. b)): si fa riferimento al comma 4 dell’art. 30 del DL 21/2022 che lo indicava al 31 luglio 2022 poi prorogato dal DL 50/2022 e DL 115/2022 e infine dal DL 198/2022 che lo aveva portato al 31 dicembre 2023).
In vista un decreto del Presidente del consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’individuazione delle materie critiche alle quali si applica detto obbligo, qualificando come tali, in ogni caso, i rottami ferrosi.
Rottami ferrosi: obbligo di notifica
Su questi il Decreto Milleproroghe 2023 (qui il testo coordinato del DL 29 dicembre 2022, n. 198) , in modifica dell’art.30 del DL Ucraina introduce una sanatoria per le omesse, incomplete o tardive notifiche effettuate sino al 31 dicembre 2022 ed aventi ad oggetto operazioni con quantità esportate inferiori alle le soglie quantitative introdotte dalla suddetta disposizione. La Circolare 3 marzo 2023 del Ministero del Made in Italy precisa e chiarisce i nuovi obblighi : vedi il nostro aggiornamento.
Materie prime critiche: la normativa di riferimento
Abbiamo già visto su queste pagine cosa siano le Materie prime critiche e l’istituzione del Tavolo Tecnico per la loro gestione. Vediamo ora qual è la normativa nazionale di riferimento.
Decreto UCRAINA n.21/2022 – obbligo di notifica per esportazioni di materie prime critiche e rottami ferrosi
Nel “DECRETO Ucraina”, DECRETO-LEGGE 21 marzo 2022, n. 21 (convertito con modificazioni dalla L. 20 maggio 2022, n. 51) in vigore dal 22 marzo 2022, l’art.30 contiene un espresso riferimento all’approvvigionamento delle materie prime critiche:
- prevede l’emanazione di un DPCM che individui le materie prime critiche
- definisce anche i rottami ferrosi delle materie prime critiche e prevede l’obbligo di notifica dei rottami a specifiche condizioni relativamente alla quantità di rifiuti prodotti;
- in caso di esportazione di materie prime critiche o di rottami ferrosi, la notifica deve intercorrere almeno 20 giorni prima dall’avvio dell’operazione, pena sanzione amministrativa.
Art. 30 Disposizioni in tema di approvvigionamento di materie prime critiche 1. Con decreto del Presidente del consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, sulla base della rilevanza per l'interesse nazionale e del pregiudizio che deriverebbe dall'operazione, anche in relazione alla necessita' di approvvigionamento di filiere produttive strategiche, sono individuate le materie prime critiche, per le quali le operazioni di esportazione al di fuori dell'Unione europea sono soggette alla procedura di notifica di cui al comma 2. I rottami ferrosi, anche non originari dell'Italia, costituiscono materie prime critiche e la loro esportazione e' soggetta all'obbligo di notifica di cui al comma 2 ((, qualora la quantita' di rottami ferrosi sia superiore a 250 tonnellate, ovvero qualora la somma della quantita' di rottami ferrosi oggetto delle operazioni effettuate nell'arco di ciascun mese solare sia superiore a 500 tonnellate. Con la singola operazione che nell'arco di ciascun mese solare supera le 500 tonnellate, da notificare entro i termini previsti dal comma 2, si da' atto del superamento del limite in conseguenza delle precedenti esportazioni)). 2. I soggetti che intendono esportare dal territorio nazionale, direttamente o indirettamente, fuori dall'Unione europea le materie prime critiche individuate ai sensi del comma 1 o i rottami ferrosi di cui al medesimo comma 1 hanno l'obbligo di notificare, almeno venti giorni prima dell'avvio dell'operazione, al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale una informativa completa dell'operazione. 3. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque non osservi l'obbligo di cui al comma 2 e' soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria pari al 30 per cento del valore dell'operazione e comunque non inferiore a euro 30.000 per ogni singola operazione. 4. Le misure di cui al presente articolo si applicano ((fino al 31 dicembre 2023)). 5. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni provvedono alle attivita' di controllo previste dal presente articolo avvalendosi delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.
La Strategia nazionale per l’economia circolare e la gestione delle “terre rare”
Si parte dalla Strategia Nazionale per l’economia Circolare (DM 259/2022), in cui si richiama la necessità di promuovere la ricerca finalizzata al recupero e alla purificazione dei minerali metallici e non metallici nonché delle cosiddette terre rare – materie prime critiche – dai processi di trattamento dei rifiuti.
Approfondisci sul sito del Ministero Ambiente:
Per “terre rare” si fa riferimento a lantanio, europio, cerio, scandio e ittrio, cioè minerali che sono presenti in elevate concentrazioni nei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE e nelle batterie esauste. Il recupero di questi e ulteriori metalli è indispensabile per limitare le criticità dell’approvvigionamento e ridurre i rischi ambientali dovuti alla loro dispersione, oltre alla considerazione per cui possono essere esaminati quali potenziali «miniere urbane».
Il recupero di Terre rare dai RAEE
Il Tavolo nazionale sulle materie prime critiche ha posto particolare attenzione alle attività di recupero di materie prime critiche da queste tipologie di rifiuti.
Inoltre, poiché i trattamenti cui devono essere sottoposti questi rifiuti per il recupero dei metalli e materie prime sono particolarmente complessi e richiedono attività preliminari di separazione funzionali alla massimizzazione del loro recupero, il Governo ricorda la pubblicazione di bandi per il cofinanziamento di progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie per il recupero, il riciclaggio ed il trattamento dei RAEE.
PNRR e recupero di materie prime dai RAEE
Il PNRR prevede anche specifiche linee di investimento per progetti relativi alla raccolta differenziata dei RAEE e per la realizzazione di impianti di riciclo degli stessi; ulteriori iniziative sono in fase di studio per il recupero di minerali dai rifiuti di batterie, anche in risposta alle previsioni del cosiddetto «Regolamento batterie» europeo di prossima adozione, che obbliga i fabbricanti a realizzare prodotti con contenuti minimi di materiale riciclato e a conseguire un livello maggiore di riciclaggio.
Attività minerarie e recupero delle materie prime critiche
Dal servizio geologico di ISPRA è inoltre in vista nuova carta mineraria d’Italia, finalizzata a valutare le possibilità di estrazione di materie prime da vecchi giacimenti, di recupero di rifiuti minerari dalle miniere dismesse.
A riguardo si segnala dalla Camera che l’attività di ricerca mineraria ha subito un forte rallentamento dalla fine dello scorso secolo, ma in Italia esistono diverse aree con buone potenzialità minerarie, anche in relazione alle materie prime critiche, meritevoli di essere analizzate con l’ausilio delle più recenti tecnologie d’indagine.
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INFORMA- Roma
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