EUROSTAT, imposte ambientali: sono 364 miliardi nell’UE, in crescita

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EUROSTAT ha diffuso il quadro aggiornato dello stato delle entrate governative che derivano da imposte ambientali nell’UE: sono ammontate a 364,4 miliardi di euro nel 2016 in aumento rispetto a 296,5 miliardi di euro registrate nel 2006. Cala però la quota parte di imposte ambientali sul totale delle entrate pubbliche, diminuita dal 6,4% al 6,3% nel 2016.
Le imposte sull’energia hanno rappresentato oltre i tre quarti del gettito totale delle imposte ambientali (76,9% del totale), seguite dalle imposte sui trasporti (la quota parte è 19,7%) e di quelle sull’inquinamento e sulle risorse (che arrivano al 3,4%): si veda a riguardo il grafico riepilogativo diffuso da EUROSTAT.

Vediamo i dati più nello specifico
Dal 2002 al 2016, il gettito totale delle imposte ambientali nell’UE è aumentato del 2,3% all’anno (a prezzi correnti) in media, mentre il PIL, a prezzi di mercato, è aumentato a una media annuale del 2,6%. Nel 2016, il livello del gettito totale delle imposte ambientali nell’UE è stato di circa 100 miliardi di EUR in più rispetto al 2002.
Tuttavia, la crisi finanziaria ed economica ha causato una grave contrazione dell’attività economica nell’UE, portando a un calo delle entrate pubbliche ed anche dalle tasse ambientali nel 2008 e 2009. Dal 2010 in poi, le entrate fiscali ambientali hanno invece continuato a crescere.
Dopo essere rimasto relativamente stabile tra il 2002 e il 2004, il rapporto entrate / PIL dellaetasse ambientali è diminuito negli anni successivi (al 2,3% nel 2009), principalmente a causa del ritmo più lento della crescita delle entrate fiscali ambientali rispetto al totale economico dell’UE crescita. Solo nel 2009 si è osservato un leggero aumento del rapporto, causato da un notevole calo del PIL, che è stato superiore alla contrazione osservata nello stesso anno per le entrate fiscali ambientali (-4,6% rispetto a -2,35%). Dopo il 2009, il gettito delle imposte ambientali è invece cresciuto in misura analoga a quello del PIL, per cui il rapporto è rimasto abbastanza stabile (al livello di circa il 2,4%). I proventi delle tasse ambientali come percentuale delle entrate pubbliche complessive da imposte e contributi sociali sono diminuiti dal 6,8% al 6,0% tra il 2002 e il 2008. Dopo una ripresa nel 2009, il tasso è rimasto invariato negli ultimi anni, a livello di 6,3-6,4%.

Ma cosa si intende per tasse ambientali?
Ai sensi del regolamento (UE) n. 691/2011 relativo ai conti economici ambientali europei, una tassa ambientale è un’imposta la cui base imponibile è un’unità fisica di qualcosa che ha un impatto negativo comprovato e specifico sull’ambiente e che è definito nel Sistema Europeo dei Conti (SEC 2010) come una tassa. Le statistiche europee distinguono quattro diverse categorie di tasse ambientali relative a energia, trasporti, inquinamento e risorse; l’imposta sul valore aggiunto (IVA) resta invece esclusa dal campo di applicazione delle tasse ambientali.

Tasse ambientali in Europa e in Italia?
Interessante notare l’andamento fiscale ambientale negli altri Paesi dell’UE: la più alta quota di tasse ambientali è in Lettonia, rivela Eurostat, la più bassa in Lussemburgo. La percentuale delle tasse ambientali rispetto al totale delle entrate da imposte e contributi sociali varia significativamente negli Stati membri dell’UE: nel 2016 la Lettonia ha registrato la quota più elevata di imposte ambientali (11,7%), precedendo altri cinque Stati membri dell’UE con una quota di almeno il 9%: Slovenia (10,6%), Grecia (9,8%), Bulgaria (9,6%), Croazia (9,3%) e Romania (9,0%).
All’estremo opposto della scala, il Lussemburgo (4,6%), la Germania (4,8%) e la Francia (4,9%) hanno registrato le quote più basse di imposte ambientali, seguite da Belgio (5,0%) e Svezia (5,1%
In Italia la percentuale di tasse ambientali sul totale di entrate dello Stato ha superato la media europea del 6,3% attestandosi sopra l’8% (vedi fonte EUROSTAT) e rispetto al PIL, il maggior livello di entrate fiscali ambientali è stato registrato nel 2016 quando raggiunse quota 3,5% (come la Croazia).

EUROSTAT ricorda che l’indicatore relativo alla percentuale di tasse ambientali su entrate pubbliche è funzionale alla verifica degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’UE e nel quadro di valutazione dell’efficienza delle risorse. Le tasse ambientali contribuiscono a proteggere l’ambiente e le risorse naturali e la tabella di marcia europea raccomanda un aumento sostanziale della quota delle imposte ambientali in linea con le migliori prassi degli Stati membri (quote superiori al 10%).

Redazione InSic

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