“Il Testo Unico è un punto di partenza per ridare vigore alla lotta contro i rischi da esposizione all’amianto” lo ha detto il presidente Stefano Bonaccini – in occasione della II Assemblea Nazionale Amianto (che si è tenuta a Palazzo Giustiniani a Roma).
“Da parte mia – ha aggiunto Bonaccini – il massimo impegno per garantire la necessaria concertazione con le Regioni e un’applicazione puntuale delle nuove norme sul territorio”. “Potrebbe essere utile – ha proposto il presidente della Conferenza delle Regioni – un’azione basata sulla collaborazione istituzionale per una migliore e più corretta informazione alla popolazione attraverso ‘sportelli informativi’ sull’amianto da attivare sia a livello ministeriale che a livello comunale o in ambito regionale”.
“Dobbiamo comunque proseguire il lavoro intrapreso per prevenire i possibili rischi che riguardano la popolazione in generale, visto che in passato l’impiego dell’amianto è stato massiccio in diversi settori produttivi. Dall’altro lato dobbiamo programmare una serie di interventi di sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti”. “Ecco perché occorre un approccio interdisciplinare. Non possiamo più permetterci di separare quanto va fatto sul piano ambientale da ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo sul piano sanitario”. Un’esigenza che “mi pare sia stata recepita in pieno dal Parlamento proprio con la presentazione di questo Testo Unico”.
Sull’individuazione dei siti di interesse nazionale ai fini della bonifica “voglio assicurare la collaborazione della Conferenza affinché tutte le Regioni facciano, nei tempi e nei modi previsti, i Piani di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, smaltimento e bonifica. Per dircela tutta, al di la’ del ruolo che rappresento, non ci deve essere giustificazione alcuna”. ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni. “Assicuro fin d’ora la disponibilità delle nostre commissioni competenti, Ambiente e Sanità, per audizioni a gennaio, perché credo utile mettere al riparo da rischi di disinformazione gli stessi amministratori pubblici – ha aggiunto -, e perché, dopo la presentazione del Testo unico, non ci sia alcuna giustificazione” da parte delle amministrazioni.
“C’è poi un aspetto di questo Testo Unico che mi pare fortemente positivo ed è quello relativo agli incentivi per gli interventi di bonifica rivolti ai privati, alle imprese, alle scuole e alle aree industriali dismesse. Credo anzi che sulla detrazione d’imposta prevista per i privati e per le imprese si debba fare anche una adeguata campagna informativa sia a livello nazionale che regionale. Va anche avviato un ragionamento su una possibile normativa nazionale relativa alla rimozione di modeste quantità di amianto in matrice cementizia proprio per evitare che il cittadino si disfi di questi materiali in modo non corretto, con conseguenze per l’ambiente e per la salute. Quanto agli edifici scolastici ritengo che il previsto fondo INAIL per la messa in sicurezza delle scuole debba coordinarsi con le politiche già avviate dalle singole Regioni, secondo un indirizzo nazionale, in sinergia con gli investimenti già attivati per l’edilizia scolastica. Bonaccini ha anche ricordato l’impegno del Tavolo di coordinamento interistituzionale che ha preso il via con un accordo in Conferenza Unificata il 5 maggio 2016. Un organismo, istituito presso la presidenza del Consiglio, riunisce tutti gli attori istituzionali coinvolti: i diversi ministeri, la Conferenza delle Regioni, l’Upi e l’Anci. Il Tavolo si avvale di un nucleo tecnico operativo che sta lavorando sui presupposti necessari per arrivare in tempi rapidi al varo di un Piano Nazionale Amianto. Rispetto poi “al Piano Nazionale Amianto dobbiamo darci una scadenza. Conosco le difficoltà economiche, ma possiamo ragionare attorno ad un approccio graduale che progressivamente ci consenta prima di tutto di individuare i siti, poi di procedere con tutte le bonifiche non più procrastinabili”. “Non dobbiamo abbassare la guardia, anzi – ha concluso Bonaccini – la nostra attenzione deve concentrarsi sempre più sugli obiettivi di prevenzione della salute pubblica”.
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