Il Governo dedica un ampio dossier ai provvedimenti della Legge di Stabilità, con riferimento agli interventi per 27,3 miliardi di euro previsti nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel solo 2014, così suddivisi:
-14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); i 3,7 miliardi del 2014 sono destinati per 2,5 miliardi alle famiglie (1,5 riguardano l’Irpef) e per 1,5 miliardi alle imprese;
-11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in conto capitale; per il 2014 si prevedono 6,4 miliardi;
-1,5 miliardi per investimenti a livello locale e la restituzione di debiti commerciali di parte capitale.
Molti sono i riferimenti alle questioni ambientali ancora aperte, soprattutto sul fronte delle bonifiche ambientali: la dotazione aggiuntiva del Fondo per lo sviluppo e la coesione determinata, per il periodo di programmazione 2014-2020, in 54.810 milioni è destinato a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, secondo la chiave di riparto 80 per cento nelle aree del Mezzogiorno e 20 per cento nelle aree del Centro-Nord: 50 milioni per l’anno 2014, 500 milioni per l’anno 2015, 1.000 milioni per l’anno 2016; per gli anni successivi la quota annuale viene determinata ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera e), della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Una parte delle risorse sarà destinata al finanziamento degli interventi di messa in sicurezza del territorio, di bonifica di siti d’interesse nazionale e di altri interventi in materia di politiche ambientali.
Entro 60 giorni è prevista l’assegnazione di 25 milioni di euro a valere sulla programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione per gli anni 2014-2020 per l’attuazione dell’accordo di programma per la messa in sicurezza e la bonifica del SIN di Brindisi.
Per la messa in sicurezza del territorio il comma 111 prescrive che le risorse esistenti sulle contabilità speciali relative al dissesto idrogeologico, non impegnate alla data del 31 dicembre 2013, nel limite massimo di 600 milioni di euro, nonché le risorse finalizzate allo scopo dalle delibere CIPE n. 6/2012 e n. 8/2012 del 20 gennaio 2012, pari rispettivamente a 130 milioni di euro e 674,7 milioni di euro, devono essere utilizzate per i progetti immediatamente cantierabili, prioritariamente destinandole agli interventi integrati finalizzati alla riduzione del rischio, alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità.
Il comma 112 fa poi riferimento alla istituzione nello stato di previsione del Ministero dell’Ambiente di un apposito fondo con una dotazione di 10 milioni di euro per l’esercizio 2014, di 30 milioni di euro per l’esercizio 2015 e di 50 milioni di euro per l’esercizio 2016, al fine di finanziare un piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, finalizzato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani.
Il piano, approvato con decreto del Ministro dell’Ambiente e preceduto da uno o più accordi di programma con gli enti territoriali e locali interessati, individuerà gli interventi necessari e i soggetti che vi provvedono nonché le modalità di erogazione del finanziamento per fasi di avanzamento che devono corrispondere ad una percentuale non inferiore al 20 per cento del costo complessivo dell’intervento.
Nel comma 113 si sottolinea che “Fatta salva la responsabilità dell’autore della contaminazione e del proprietario delle aree in conformità alle leggi vigenti e fatto salvo il dovere dell’autorità competente di procedere alla ripetizione delle spese sostenute per gli interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza, nonché per gli ulteriori interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nelle forme e nei modi previsti dalla legge, nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare è istituito un apposito fondo con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli esercizi 2014 e 2015, per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive individuate dalle competenti autorità statali in relazione alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2007”.
Anche questo Piano, che sarà approvato con decreto del Ministro dell’ambiente sarà preceduto da uno o più accordi di programma con gli enti territoriali e locali interessati, individuerà gli interventi necessari e i soggetti che vi provvedono e le modalità di erogazione del finanziamento per fasi di avanzamento degli interventi medesimi, che devono corrispondere ad una percentuale non inferiore al 20 per cento del costo complessivo dell’intervento.
Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare potrà esercitare l’azione di rivalsa, in relazione ai costi sostenuti, nei confronti di responsabili dell’inquinamento e di proprietari dei siti, ai sensi e nei limiti delle leggi vigenti.
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