Cos’è il diritto ambientale e quali sono le ultime evoluzioni normative

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La politica ambientale europea è orientata alla salvaguardia, alla tutela e al miglioramento della qualità dell’ambiente, alla protezione della salute umana, all’uso razionale delle risorse naturali; nonché alla promozione di misure volte a risolvere i problemi dell’ambiente. Per parlare di diritto ambientale è opportuno fare riferimento ai principi generali in materia di politica ambientale dell’Unione europea, tra cui si legge:

“La politica dell’Unione in materia di ambiente si fonda sui principi della precauzione, dell’azione preventiva e della correzione dell’inquinamento alla fonte, nonché sul principio «chi inquina paga»”

A livello nazionale, il diritto ambientale è costituito da una molteplicità di atti normativi, fra i quali spicca il Decreto Legislativo n. 152 del 2006 (cd. Testo Unico Ambientale).

I principi generali per la tutela dell’ambiente

Il Legislatore comunitario prima, e quello italiano poi, hanno definito una serie di “principi generali a tutela dell’ambiente”, riportati all’interno del Testo Unico Ambientale. Analizziamoli nel dettaglio.

Principio dell’azione ambientale

In merito alla tutela dell’ambiente, degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale, il diritto ambientale italiano prescrive che deve essere garantita da tutti gli Enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche, pubbliche o private; ciò deve avvenire mediante una adeguata azione che sia uniformata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte dei danni causati all’ambiente; nonché al principio “chi inquina paga” (tali principi, sono enunciati nell’articolo 174, c. 2, del Trattato delle Unioni europee, regolano la politica della comunità in materia ambientale e sono stati recepiti nell’ordinamento interno).

Principio dello sviluppo sostenibile

Gli attuali indirizzi di politica economica, a livello comunitario ed italiano, sono uniformati alla definizione di “sviluppo sostenibile”, predisposta a seguito dei lavori di una commissione, appositamente costituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Lo sviluppo sostenibile veniva quindi definito come “quel tipo di sviluppo economico in grado di soddisfare le esigenze delle generazioni presenti senza compromettere quelle delle generazioni future”.

Principi di sussidiarietà e di leale collaborazione

Sempre il Legislatore interno richiede che tali principi debbano costituire le condizioni minime ed essenziali per assicurare la tutela dell’ambiente su tutto il territorio nazionale.

In particolare le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano possono adottare forme di tutela giuridica dell’ambiente più restrittive; qualora lo richiedano situazioni particolari del loro territorio, purché ciò non comporti un’arbitraria discriminazione, anche attraverso ingiustificati aggravi procedimentali.

Laddove non possano essere sufficientemente realizzati dai livelli territoriali inferiori di governo o non siano stati comunque effettivamente realizzati, lo Stato interviene in questioni involgenti interessi ambientali ove gli obiettivi dell’azione prevista lo richiedano, in considerazione delle dimensioni di essa e dell’entità dei relativi effetti.

Infine, il principio di sussidiarietà opera anche nei rapporti tra Regioni ed Enti locali minori, e qualora sussistano i presupposti per l’esercizio del potere sostitutivo del Governo nei confronti di un Ente locale, nelle materie di propria competenza la Regione può esercitare il suo potere sostitutivo.

Diritto di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione a scopo collaborativo

Con l’ultimo di questi principi, si afferma che chiunque, senza essere tenuto a dimostrare la sussistenza di un interesse giuridicamente rilevante, può accedere alle informazioni relative allo stato dell’ambiente e del paesaggio nel territorio nazionale.

Il Testo Unico Ambientale

Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 152/06, pubblicato in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, il Legislatore italiano ha indicato nella promozione dei livelli di qualità della vita umana la finalità della disciplina normativa. Tale obiettivo è da realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali.

Il Testo Unico Ambientale (TUA), costituito da 318 articoli e 45 allegati, è suddiviso in diverse sezioni tematiche, che indichiamo di seguito:

Parte I: Disposizioni comuni e principi generali

Parte II: VAS, VIA, AIA

Parte III: Difesa del suolo, tutela delle acque, gestione delle risorse idriche

Parte IV: Gestione dei rifiuti, bonifica dei siti inquinati

Parte V: Tutela dell’aria, riduzione delle emissioni in atmosfera

Parte V-bis: Disposizioni per particolari installazioni

Parte VI: Danni all’ambiente

Parte VI-bis: Ecoreati

A partire dalla data della sua pubblicazione, in G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2006 – e successivamente alla sua entrata in vigore il 29/4/2006 – sul TUA sono intervenute numerose modifiche; gli interventi hanno riguardato in particolare le parti II, IV e V, e sono state inserite due ulteriori parti, la V-bis e la VI-bis.

Quest’ultima parte aggiunta in seguito alla emanazione della Legge n. 68/2015 in materia di ecoreati.

Aggiornati con Istituto Informa

Il Testo Unico Ambientale (TUA) dopo i decreti correttivi

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  • Prof. Ing. Francesco LOMBARDI
    Professore Associato di Ingegneria Sanitaria Ambientale Università di Roma Tor Vergata; Docente di impianti trattamento rifiuti e gestione degli Impianti Sanitari Ambientali
  • Dott. Andrea PEGAZZANO
    Esperto tutela ambientale, Autorità di Bacino del Fiume Po
  • Magistrato del Tribunale, esperto nelle tematiche trattate

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