Siccità

Conversione DECRETO “SICCITÀ in Gazzetta: le misure contro l’emergenza idrica – DL 39/2023

4190 0

In Gazzetta il DECRETO SICCITÀ, qui il TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 14 aprile 2023, n. 39 coordinato con la Legge di conversione 13 giugno 2023, n. 68 che detta: “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche”. In vigore dal 15 aprile 2023.

Il Testo contiene specifiche misure volte alla lotta alla Siccità, con attenzione alla resilienza dei sistemi idrici, lotta alle dispersioni idriche, aumento degli invasi, riutilizzo delle acque.

Vediamo di seguito le misure previste, i compiti della Cabina di Regia per la siccità e del Commissario straordinario il commento delle istituzioni e i prossimi passi per la lotta alla siccità, a partire dalla prossima istituzione dell’Osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici

Lotta alla Siccità: il Piano del Governo

Le misure previste nel DECRETO SICCITÀ mirano a:

  • aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici;
  • ridurre dispersioni di risorse idriche;
  • un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR;
  • l’aumento dei volumi utili degli invasi;
  • la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito;
  • il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo;
  • l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.

Per l’attuazione di queste misure si prevede una governance che comprende:

  • l’istituzione della cabina di regia;
  • la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 e potrà essere prorogato fino al 31 dicembre 2024.

I compiti della Cabina di regia per la siccità?

L’articolo 1, modificato dal Senato, istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la cabina di regia per la crisi idrica, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, con funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio per il contenimento e il contrasto della crisi idrica.

  • dovrà effettuare entro 30 giorni una ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione per far fronte, nel breve termine, alla crisi idrica e, tra queste, quelle suscettibili di essere realizzate da parte del Commissario straordinario nazionale.
  • Nel caso di ritardi o di altre criticità nella realizzazione di singoli interventi infrastrutturali del settore idrico, la Cabina di regia attiva procedure volte a superare i ritardi o le criticità emerse e può anche nominare singoli Commissari ad acta.

Durante l’esame al Senato la composizione della cabina di regia è stata integrata con il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome o con un Presidente di Regione o Provincia autonoma da lui delegato ed è stato inoltre previsto che la cabina di regia individui gli interventi funzionali al potenziamento della capacità idrica suscettibili di esecuzione tramite forme di partenariato pubblico privato, anche se non ancora inseriti nella programmazione triennale dei lavori pubblici di cui al codice dei contratti pubblici.

Quali sono i compiti del Commissario straordinario per la siccità?

L’articolo 3, modificato dal Senato, disciplina la nomina e i compiti del Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 e potrà essere prorogato fino al 31 dicembre 2024.

Realizzerà, in via d’urgenza, gli interventi indicati dalla Cabina di regia e svolgerà ulteriori funzioni, tra le quali

  • la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi;
  •  la verifica e il coordinamento dell’adozione, da parte delle regioni, delle misure previste per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi;
  •  la verifica e il monitoraggio dell’iter autorizzativo dei progetti di gestione degli invasi finalizzati alle operazioni di sghiaiamento e sfangamento;
  •  l’individuazione delle dighe per le quali risulta necessario e urgente l’adozione di interventi per la rimozione dei sedimenti accumulati nei serbatoi;
  •  la ricognizione degli invasi fuori esercizio temporaneo da finanziare nell’ambito delle risorse del “Fondo per il miglioramento della sicurezza e la gestione degli invasi”.

Durante l’esame al Senato, è stato, inoltre, ampliato il coinvolgimento delle Autorità di bacino distrettuali, per il caso di inerzia o ritardo nella realizzazione degli interventi ed è stata prevista l’apertura di una contabilità speciale per il Commissario straordinario nominato per l’intervento relativo alla messa in sicurezza del sistema acquedottistico del Peschiera.

Interventi contro la Siccità: poteri del Commissario

Il Commissario su delega del presidente del Consiglio dei ministri potrà intervenire adottando, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti o, se necessario, dando esecuzione ai progetti in caso di perdurante inerzia nella realizzazione degli interventi e delle misure elencate da parte dei soggetti responsabili, dando esecuzione ai progetti.

Manutenzione dighe e infrastrutture idriche: cosa prevede il Decreto Siccità

Nell’articolo 4 si definiscono una serie di scadenze procedurali per gli interventi di manutenzione straordinaria e l’incremento della sicurezza e delle funzionalità delle dighe e delle infrastrutture idriche destinate ad uso potabile ed irriguo.

L’articolo prevede che

  • entro il 30 settembre 2023, le Regioni comunichino i progetti di fattibilità e di gestione delle reti di monitoraggio dei corpi idrici; s
  • semplificazioni per l’installazione di impianti fotovoltaici flottanti;
  • alle Commissioni tecniche PNRR e PNC lo svolgimento delle procedure di valutazione ambientale di competenza statale e dei progetti comunque connessi alla gestione della risorsa idrica ricompresi nell’allegato II alla parte seconda del Codice dell’ambiente (D.Lgs 152/2006)
  • si sceglie di sottoporre a procedimento autorizzatorio unico accelerato regionale le opere, gli impianti e le infrastrutture necessarie al superamento delle procedure di infrazione comunitaria sulla depurazione o comunque connesse alla gestione della risorsa idrica, ricomprese nell’allegato III del Codice dell’ambiente.

Il nuovo articolo 4-bis, introdotto dal Senato, reca misure per garantire la continuità della produzione di energia elettrica durante lo stato di emergenza in relazione al deficit idrico, derogando ai limiti relativi alla temperatura degli scarichi termici.

L’articolo 5, modificato dal Senato, prevede che il commissario straordinario, di intesa con la Regione territorialmente competente, provveda alla regolazione dei volumi degli invasi. Resta a carico dei soggetti concessionari di derivazioni idroelettriche lo svolgimento di attività periodica di pulizia del materiale flottante.

L’articolo 6 riguarda la realizzazione delle vasche di acque piovane per uso agricolo, realizzabili anche, mediante un unico bacino.

L’articolo 7 disciplina l’utilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura, prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio.

Terre e rocce da scavo: modifiche nel Decreto Siccità

L’articolo 8 interviene sulle semplificazioni procedurali per la gestione delle terre e rocce da scavo, per includere nelle attività previste anche la costruzione, lo scavo, la demolizione, il recupero, la ristrutturazione, ed il restauro e la manutenzione di opere per la realizzazione degli invasi.

Ricordiamo che è atteso un decreto specifico sulle terre e rocce da scavo come previsto dal Decreto PNRR3.

Fanghi da acque reflue, modifica al Codice Ambiente

L’articolo 9 specifica, con novella all’art. 127 del D.Lgs. n. 152/2006 (Codice dell’ambiente), che i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue sono sottoposti alla disciplina dei rifiuti solo alla fine del complessivo processo di trattamento effettuato nell’impianto di depurazione.

Impianti di desalinizzazione: modifiche al Codice Ambiente

L’articolo 10, modificato dal Senato, interviene sulla disciplina degli impianti di desalinizzazione, che non saranno più soggetti a valutazione di impatto ambientale statale, bensì a verifica di assoggettabilità a VIA regionale, nel caso in cui abbiano una capacità pari o superiore a 200 litri al secondo.

  • soppresse poi le condizioni in presenza delle quali sono ammissibili gli impianti di desalinizzazione destinati alla produzione di acqua per il consumo umano
  • soppressa la possibilità che gli impianti possano essere realizzati anche con il ricorso a forme di partenariato pubblico privato.

Gestione risorse idriche: le altre disposizioni del Decreto Siccità

  • L’articolo 11 inserisce tra gli organi dell’Autorità di bacino distrettuale l’Osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici, con compiti di supporto per il governo integrato delle risorse idriche e di raccolta, aggiornamento e diffusione dei dati, anticipato dal ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Pichetto in una nota
  • L’articolo 12: regola l’importo delle sanzioni amministrative e pecuniarie per chi deriva o utilizza acqua pubblica senza un provvedimento autorizzativo o concessorio dell’autorità competente. Introdotta la riduzione di un terzo dell’entità delle sanzioni nei casi in cui sia in corso un iter procedurale autorizzativo o concessorio.
  • L’articolo 13 richeide l’adozione di un piano di comunicazione, volto ad assicurare un’adeguata informazione del pubblico sulla persistente situazione di crisi idrica in atto nel territorio nazionale e sulle gravi ripercussioni che tale fenomeno potrebbe determinare sul tessuto economico e sociale, nonché a garantire ai cittadini e agli operatori di settore le informazioni necessarie sul corretto utilizzo dell’acqua. Come specificato dal Senato, per la predisposizione del piano sono sentite anche le Autorità di bacino.

Emergenza idrica: la tempistica degli interventi e le semplificazioni

Dopo l’approvazione del Codice degli appalti, che garantisce un’Italia più efficiente e competitiva, sbloccando cantieri e opere, il Governo punta a semplificare anche in una materia di particolare rilievo per l’economia italiana: il settore idrico” riporta in una nota il Ministero del made in Italy.

Secondo il Ministero mediante l’applicazione delle semplificazioni previste per gli investimenti pubblici finanziati con fondi nazionali ed europei, si promuoverà una rimodulazione delle risorse per il settore, con l’intento di promuovere la realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione.

Semplificazioni anche per le attività di riutilizzo delle acque reflue depurate, sino al 31 dicembre 2023, e per la realizzazione di impianti di desalinizzazione. Alle opere ritenute urgenti per il contrasto della crisi idrica si applicheranno procedure semplificate e si ridurranno i tempi per le attività di verifica dell’impatto ambientale. Entro il 30 settembre 2023, le Regioni potranno intervenire per mettere in efficienza gli invasi esistenti, in particolare attraverso le attività di manutenzione da fanghi e sedimenti.

Il Ministero del Made in Italy ha sottolineato poi la presenza degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica, istituiti presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale, che monitoreranno il corretto utilizzo delle risorse.

Siccità: cosa prevede il Decreto PNRR

Nella Missione 2, Rivoluzione verde e transizione energetica, la lotta alla Siccità è contenuta nella  linea 4.3 di Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per il quale è previsto un investimento di € 880 mln

Obiettivo: aumentare l’efficienza dei sistemi irrigui attraverso

  • investimenti infrastrutturali sulle reti e sui sistemi irrigui per consentire una disponibilità maggiore e più costante di acqua per le coltivazioni, aumentando la resilienza dell’agroecosistema agli eventi di siccità e alle situazioni di emergenza.
  • l’installazione di contatori e di sistemi di controllo a distanza, sia sulle reti collettive sia per gli usi privati, per la misurazione e il monitoraggio dei consumi.
  • soluzioni rinnovabili galleggianti per bacini
  • La riduzione delle perdite
  • dotare circa un terzo delle aree agricole di sistemi di irrigazione più efficienti (attualmente siamo all’8 per cento).

Lotta alla Siccità, obiettivi raggiunti dal PNRR e prossimi traguardi

Nel 2022 con il PNRR si è portata avanti la semplificazione normativa e il rafforzamento della governance per gli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico: si tratta di una delle quattro riforme, con scadenza nel 2022, che sono state approvate in anticipo nel 2021 da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili.

In vista, il completamento degli impianti non ultimati, in particolare nel Mezzogiorno con una riduzione del divario tra Nord e Sud e la creazione di posti lavoro per le aziende del settore che si occuperanno degli interventi.

  • Entro settembre 2023 deve essere notificata l’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per un totale di 2 miliardi di euro per investimenti in infrastrutture idriche primarie e per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.
  • Entro settembre 2023 va notificata l’aggiudicazione degli appalti da 600 milioni di euro per gli interventi sulle fognature, in particolare al Sud, così da evitare nuove procedure di infrazione a carico dell’Italia. Grazie a un investimento di 600 milioni di euro gli impianti seguiranno, dove possibile, il modello “fabbriche verdi”, così da consentire il recupero di energia e fanghi e riutilizzare le acque di scarico depurate per scopi industriali o irrigui. Gli investimenti previsti nel PNRR mirano, anche attraverso l’innovazione tecnologica, a potenziare/realizzare efficaci sistemi di depurazione.
  • Entro marzo 2026 devono essere portati a termine interventi su 25 sistemi idrici complessi con il miglioramento della qualità dell’acqua, l’aumento degli standard di sicurezza, l’ottimizzazione dell’approvvigionamento idrico e la riduzione delle perdite.

Maggiori informazioni sul sito ItaliaDomani.

Invasi: gli interventi italiani e mondiali per la tutela delle acque

In materia di tutela delle acque e preservazione dei bacini, ricordiamo che dal 25 gennaio 2023 è in vigore il DECRETO 12 ottobre 2022 del MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILI, il Regolamento sui criteri per la redazione del Progetto di gestione degli invasi finalizzato a definire il quadro previsionale delle operazioni di svaso, sfangamento e sghiaiamento (definite all’art.7 del Regolamento), connesse con le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di ritenuta.

La lotta alla Emergenza idrica è anche prevista nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) che approfondisce la vulnerabilità; gli impatti potenziali; la pericolosità, riferita ai diversi eventi pericolosi ipotizzabili fra i quali le alluvioni, la siccità, oltre a incendi, dissesti idrogeologici, ecc.); l’esposizione e la sensibilità, e la capacità di adattamento.

Inoltre, nel recente Rapporto IPCC, fra i quattro rischi per l’ambiente in Europa è emersa anche l’emergenza idrica in termini di

  • Rischi delle ondate di calore su popolazioni e ecosistemi;
  • Rischi per la produzione agricola;
  • Rischi di scarsità di risorse idriche;
  • Rischi prodotti da maggiore frequenza e intensità di inondazioni. 

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it