Calvi Risorta: il ministro Galletti convoca una riunione tecnica

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Ieri, 17 giugno il Ministro dell’Ambiente Galletti ha convocato presso il suo dicastero una riunione tecnica sulla discarica illegale di calvi Risorta alla quale hanno partecipato Forestale e Carabinieri per discutere sull’inquinamento della discarica. Ripotiamo di seguito il comunicato pubblicato sul sito del Ministero Ambiente



“Esprimo tutta la mia indignazione. Parliamo di un’area di 25 ettari sulla quale negli ultimi 35 anni sono stati interrati, probabilmente e lo scopriremo alla fine delle verifiche che stiamo facendo, rifiuti industriali. Siamo di nuovo a uno scempio del nostro Paese fatto probabilmente da operatori industriali. Questo è il primo dato intollerabile”. Così il ministro dell’ Ambiente Gian Luca Galletti al termine della riunione tecnica sulla discarica illegale di calvi Risorta, “Il primo segnale lo abbiamo dato con la legge sugli ecoreati: li puniremo con la massima severità”.

“Stiamo procedendo con le verifiche con il Corpo Forestale dello Stato per verificare entità della zona e tipologia dei rifiuti interrati che secondo le prime analisi sarebbero solo industriali”, aggiunge Galletti che rassicura: “non ci sono falde acquifere sottostanti l’ area né zone coltivate quindi possiamo rassicurare sia su un eventuale inquinamento delle acque sia su problemi di immissione sul mercato di prodotti agricoli inquinati”.

Questi i passi successivi indicati dal ministro: “Finire la verifica dell’ entità dei rifiuti interrati; dal punto di vista amministrativo includeremo la zona tra quelle interessate dal decreto Terra dei Fuochi; stiamo intensificando la collaborazione con tutti i soggetti coinvolti: Guardia di Finanza, Noe, ministero e poi gli enti locali”.

Sui tempi “difficile stabilirli oggi per la fase di monitoraggio”, ma se le condizioni meteorologiche consentiranno di lavorare al meglio e tutti i rifiuti risulteranno essere della stessa tipologia di quelli rinvenuti finora “in un mese, massimo due, potremo avere le idee più chiare. Per adesso possiamo escludere la presenza di rifiuti radioattivi”.

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Redazione InSic

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