Conte al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020: sostenibilità in Costituzione e non solo

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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto in videoconferenza al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020 promosso da Asvis.
Estrapoliamo alcuni passaggi dal testo integrale, dedicati al tema dello Sviluppo Sostenibile, al centro del dibattito internazionale, nazionale e presto anche da recepire nel dettato Costituzionale

Conte: Sviluppo sostenibile, un impegno consolidato

Dal testo del discorso il Presidente:
“sono profondamente convinto che questo impegno, impegno in direzione di uno sviluppo sostenibile si sia ormai consolidato, sia dal punto di vista teorico, per quanto riguarda l’elaborazione teorica, ma si sia consolidato ormai sul piano delle buone prassi.
Quindi adesso non parliamo più in termini astratti di una prospettiva visionaria, velleitaria, ma parliamo di una elaborazione di pensiero, parliamo di prassi, di azione che hanno una consistenza, una plausibilità a livello scientifico, a livello prasseologico, interno, internazionale, mondiale.
Perché si sono potute consolidare nel tempo? Perché innanzitutto cominciano ad avere una certa tradizione storica.

Conte: Sviluppo sostenibile, un grido di allarme dalle nuove generazioni

Già prima dell’arrivo della pandemia, il dibattito pubblico si è concentrato sulla necessità di dare una svolta alle politiche economiche, in direzione di una vera e propria transizione ecologica, direi “conversione” ecologica della nostra società.
E devo dire la verità, che progressivamente, l’elemento forse nuovo a cui noi assistiamo adesso più di recente, è che ormai le nuove generazioni, i giovanissimi, sono qui a popolare le piazze e a lanciare al mondo un allarme; cioè mostrano sempre maggiore consapevolezza; non vogliono che la generazione attuale, la classe dirigente attuale, i governanti attuali possano oscurare il loro futuro.
Quindi proviene forte un’istanza, un grido di allarme; dobbiamo assolutamente rimediare alle conseguenze del cambiamento climatico, dell’inquinamento e del depauperamento del capitale naturale.

Conte: Sviluppo sostenibile, un impegno consolidato

Importante è che tutti i decisori pubblici, in Italia, in Europa, nel mondo, siano consapevoli che questo è il momento delle scelte, non si può più tergiversare, e anche rimanere silenziosi e inerti rispetto a questa richiesta di un patto intergenerazionale, non significa altro che scegliere; non scegliere è una scelta negativa di cui dobbiamo avere tutti la chiara portata per quanto riguarda le conseguenze.
La verità è che i Governi cosa fanno tradizionalmente, considerano spesso prioritaria la misurazione del Prodotto interno lordo per potere elaborare una strategia di politica economica e risposta all’impatto delle crisi economica come quella attuale, però gli indicatori economici che noi prendiamo a disposizione troppo spesso solo sinteticamente e molto parzialmente riescono a restituire quelle che sono le concrete,enormi difficoltà di famiglie, lavoratori e imprese italiane. Difficoltà, che molti soffrivano già prima della pandemia e che la recessione quindi rischia di amplificare in maniera significativa.

Conte: Sviluppo sostenibile, commento al Rapporto ASVIS 2020

Questo Rapporto lo considero uno strumento prezioso, a disposizione sia dei decisori politici sia della società civile nella valutazione delle politiche pubbliche.
Il nostro Paese, sin dalla creazione dell’Agenda 2030, non è riuscito a tenere il passo di una rapida convergenza verso un modello di sviluppo pienamente sostenibile.Certamente, nel 2019, ha registrato un miglioramento con riferimento a quattro obiettivi, quindi povertà, condizione occupazionale, economia circolare ed anche efficienza delle istituzioni, a fronte di una certa stabilità invece che si era creata negli ultimi tempi e anche a tratti qualche peggioramento.
Purtroppo, il Rapporto ci lancia un messaggio molto chiaro: la pandemia sta concretamente realizzando un arretramento nel cammino verso l’attuazione dell’Agenda 2030, un cammino che procedeva, già prima della pandemia, a una velocità, diciamo così, non particolarmente soddisfacente.
Quindi direi che sono due le esigenze che provengono da questo stimolo e da questo confronto: da un lato, integrare la logica meramente economica dello sviluppo, includendo anche le istanze, le premure per la tutela ambientale e per tutti questi aspetti sociali che sono ben indicati; dall’altro, misurare adeguatamente la nostra realtà, utilizzando indicatori adeguati.
Noi parliamo, attenzione, di indicatori – e non è una formula casuale – non di misure. Perché per una corretta valutazione e interpretazione dei fenomeni che ci circondano, infatti, è importante dotarsi di indicazioni, integrate all’interno di un quadro concettuale che dia loro un senso, che le renda utili ed efficaci.
Per questo, come è ben noto a voi di ASVIS, ho deciso di istituire la Cabina di regia Benessere Italia, che coordinerà il processo di revisione e l’attuazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.

Abbiamo quindi bisogno di uno stimolo costante per riscrivere le priorità della politica nell’ottica di quella che definisco una concezione integrale dell’economia, non più autoreferenziale, non più concentrata su una medesima direzione o su aspetti che poi nel complesso sono limitati. Dobbiamo quindi guardare al benessere della persona umana, le scienze sociali, tutte le scienze, devono volgere verso questo obiettivo. Quindi anche l’economia non ha senso se non si orienta verso l’obiettivo di perseguire il benessere integrale della persona, in un rapporto armonico con la natura.

Conte: Sviluppo sostenibile nel dettato della Costituzione

Da questo punto di vista, abbiamo intrapreso iniziative significative, come la trasformazione del CIPE in CIPESS, ovvero Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile, e intendiamo promuoverne altre, come l’inserimento in Costituzione, e lo proporremo, del riferimento esplicito allo sviluppo sostenibile, oltre che rafforzare quello della tutela ambientale, della preservazione, della biodiversità.
Nel dibattito internazionale, oggi, il tema dello sviluppo sostenibile assume una rilevanza strategica. Ci sfida e ci pone di fronte a delle scelte che non possiamo eludere. Da questo punto di vista deve essere uno strumento, questo del paradigma dello sviluppo sostenibile, per l’analisi della realtà sotto molteplici prospettive che ne arricchiscono, non solo l’analisi, ma che consentono di perseguire obiettivi molto più sfidanti. Le ingenti risorse europee che sono state messe a disposizione del nostro Paese, dal Programma – come richiamava il Commissario Gentiloni – Next Generation EU, che sintetizza una risposta europea alla volontà dell’Unione europea di cambiare pagina, di imprimere un deciso passo avanti, rispetto a quella che è una reazione coordinata, realmente europea, nel segno di una solidarietà rispetto a uno shock simmetrico che rischia di emarginare ancora di più, di creare ulteriori differenziazioni all’interno dello stesso mercato unico.
Questi ingenti risorse dovranno conseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale, che caratterizzano il programma della nuova Commissione europea, peraltro pienamente coerenti con quella che è l’impostazione programmatica che il Governo italiano si è dato sin dal suo insediamento. Lo dico e lo ripeto sempre: il Governo italiano già dal suo insediamento ha abbracciato un progetto politico molto impegnativo – ne siamo perfettamente consapevoli – molto sfidante. La cosa importante, da questo punto di vista dobbiamo assolutamente sfruttare questa occasione, questa coincidenza, è che ci sia un’assoluta sintonia con il programma della Commissione europea.

Redazione InSic

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