COP 25: fitta agenda al Padiglione Italia. La salute e il clima fra i temi

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Anche l’Italia è presente alla COP 25: ricco il programma di incontri, seminari e presentazioni che verrà realizzato presso il padiglione italiano alla Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP25), prevista fino al 13 dicembre. Sono coinvolte università, amministrazioni pubbliche, organizzazioni internazionali, società civile e il settore privato.

Università e Regioni protagoniste al Padiglione italiano della COP 25

Sulle pagine del Ministero Ambiente è possibile seguire l’agenda e gli impegni del Ministero che con Connect4Climate (campagna globale di comunicazione sui cambiamenti climatici in seno a Banca Mondiale), richiamerà l’attenzione sul ruolo che possono svolgere i giovani nella lotta ai cambiamenti climatici
Protagoniste anche le università Bocconi di Milano e il Politecnico di Torino che insisteranno sul tema del cambiamento climatico, dell’energia e delle grandi città. Ma anche le Regioni (l’Abruzzo, le Marche, l’Umbria e l’Emilia Romagna) propongono seminari sulle strategie di adattamento e mitigazione.
Il Ministero dell’Ambiente ha organizzato un confronto su “La de-carbornizzazione del sistema Italia: sfida e opportunità” con la partecipazione dell’ISPRA, Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici e Politecnico di Milano.

Salute e cambiamenti climatici: al centro della prossima COP 26


Già il 3 dicembre scorso il Ministero ha organizzato presso il Padiglione italiano, un incontro con i professori dell’università della California, Berkeley, per parlare dei cambiamenti climatici sull’acqua, l’energia e il cibo.
Nel pomeriggio del 3 dicembre sempre al Padiglione italiano, si è svolto un incontro su iniziativa dell’OMS, per affrontare le connessioni tra salute e cambiamenti climatici: i rischi che il cambiamento climatico comporta per le determinanti ambientali della salute, compresi il cibo, l’acqua e la qualità dell’aria; i miglioramenti che deriverebbero alla salute umana da una mitigazione dei cambiamenti climatici, a cominciare dalla riduzione dei sette milioni di persone morte ogni anno in seguito all’inquinamento dell’aria.
Proprio in questi giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato un corso di formazione online rivolto ai professionisti del negoziato sul cambiamento climatico che fornisce una preparazione di base sui negoziati nell’ambito delle Nazioni Unite e su come includere gli aspetti del cambiamento climatico relativi alla salute negli stessi negoziati.
Si è parlato dei “health cobenefits” della mitigazione del cambiamento climatico, già analizzati al Climate Action Summit, che si è tenuto lo scorso settembre a New York (nella quale 50 governi si sono impegnati ad allineare le politiche relative alla qualità dell’aria con quelle concernenti il cambiamento climatico).
E spunta l’intenzione del WHO è di fare della prossima Cop 2020 la “Health Cop”: proprio a proposito della prossima COP (COP 26) che si terrà il prossimo anno nel Regno Unito e in Italia, sarà richiesto gli Stati partecipanti di aggiornare e incrementare l’ambizione dei propri impegni rispetto allo storico accordo di Parigi del 2015.

Redazione InSic

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