Parlamento europeo approva il rinvio delle direttive sulla sostenibilità aziendale

Sostenibilità: la direttiva Ue 2025/794 rinvia le scadenze su due diligence e rendicontazione

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Pubblicata la Direttiva (UE) 2025/794 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 aprile 2025, che modifica le direttive (UE) 2022/2464, CSRD e (UE) 2024/1760, CSDDD, per quanto riguarda le date a decorrere dalle quali gli Stati membri devono applicare taluni obblighi relativi alla rendicontazione societaria di sostenibilità e al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità.

La nuova direttiva 794/2025 Ue, pubblicata in GUUE (Serie L) del 16 aprile 2025 è entrata in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Gli Stati Membri dovranno conformarsi alla Direttiva in esame e adottare le relative disposizioni, entro il 31 dicembre 2025.

L’iter del provvedimento

Il Parlamento europeo aveva approvato, lo scorso 3 aprile 2025, con 531 voti favorevoli, 69 contrari e 17 astensioni, il rinvio dell’entrata in vigore delle normative sulla due diligence aziendale e sulla rendicontazione di sostenibilità. Una decisione che si inseriva nel quadro dell’iniziativa “Omnibus I” presentata dalla Commissione UE a fine febbraio, mirata a semplificare l’applicazione delle normative europee per favorire la competitività economica.

Due diligence aziendale: slittamento al 2027 per le prime imprese coinvolte

La nuova normativa europea sulla due diligence (CSDDD) – che impone alle imprese di prevenire, monitorare e mitigare gli impatti negativi delle proprie attività su ambiente e diritti umani – dovrà ora essere recepita nei singoli ordinamenti nazionali entro il 26 luglio 2027, anziché nel 2026.

Il rinvio riguarda direttamente le imprese dell’UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato annuo superiore a 1,5 miliardi di euro, oltre alle aziende extra-UE con lo stesso volume di affari generato nel mercato europeo. Per queste realtà, l’applicazione della direttiva slitta al 2028.

Lo stesso vale per le imprese europee con oltre 3.000 dipendenti e fatturato superiore a 900 milioni di euro, e per le omologhe non europee con fatturato superiore a tale soglia.

Slittano anche le scadenze per la rendicontazione di sostenibilità

Oltre alla due diligence, la proposta “Stop the clock” interessa anche la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Le imprese con più di 250 dipendenti avranno due anni in più per adempiere agli obblighi di rendicontazione.

Le prime rendicontazioni, che dovevano pervenire nel 2026, saranno posticipate al 2028 per i grandi gruppi, mentre le piccole e medie imprese quotate potranno rinviare la rendicontazione al 2029.

Contesto politico

L’approvazione rientra in una strategia più ampia dell’UE volta a garantire una transizione sostenibile e realistica per il sistema produttivo, riducendo nel contempo la complessità normativa. Il pacchetto “Omnibus I” non si limita al semplice rinvio delle scadenze: prevede infatti anche la revisione dei contenuti e dell’ambito di applicazione degli obblighi di due diligence e reporting.

Fonti e riferimenti

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