Giornata mondiale per l’Ambiente: Time for Nature, la biodiversità al centro

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Nel nostro lavoro per una migliore ricostruzione, mettiamo la natura al posto che le compete – al centro dei nostri processi decisionali. In questa Giornata Mondiale dell’Ambiente, è l’ora della Natura.
Così si è espresso in un vdeomessaggio il Segretario Generale ONU António Guterres per il World Environment Day 2020 di oggi 5 giugno 2020 dedicata al tema del drammatico declino della biodiversità del pianeta che conta oggi oltre 1800 eventi nel mondo sotto il claim “Time for Nature”.
“Se vogliamo occuparci del genere umano, dobbiamo occuparci della natura. Occorre che tutta la comunità globale cambi rotta. Dobbiamo ripensare ciò che compriamo e utilizziamo. Adottare abitudini e modelli agricoli e industriali sostenibili. Salvaguardare gli spazi selvaggi e naturali che ancora restano. E impegnarci per un futuro verde e resiliente”.
Facciamo dunque un piccolo viaggio nelle indicazioni politiche, normative sulla biodiversità facciamo luce sul dibattito in corso intorno alla Natura e alla tutela che le spetta all’interno delle politiche ambientali globali.

Cos’è la Biodiversità?

Con il termine “biodiversità” si indica la varietà ecosistemica (il capitale naturale), specifica e genetica a livello globale o di un habitat in particolare. La biodiversità é essenziale al benessere umano, in quanto garantisce servizi alla base delle nostre economie e società. E’ inoltre cruciale per i servizi ecosistemici forniti dalla natura, quali l’impollinazione, la regolazione del clima, la protezione dalle alluvioni, la fertilità del suolo e la produzione di cibo, combustibile, fibre e medicine.

World Environment Day: la Natura al tempo del Covid-19

Le azioni umane, tra cui la deforestazione, l’invasione degli habitat della fauna selvatica, l’intensificazione dell’agricoltura e l’accelerazione dei cambiamenti climatici, hanno spinto la natura oltre il suo limite. Occorrerebbero 1,6 terre per soddisfare le esigenze che gli umani fanno della natura ogni anno. Se continuiamo su questa strada, la perdita di biodiversità avrà gravi implicazioni per l’umanità, incluso il collasso dei sistemi alimentari e sanitari.
Scrivono le Nazioni Unite nel giorno del World Environment Day. E non manca un richiamo all’emergenza epidemiologica Covid-19: l’emergere della pandemia ha sottolineato il fatto che, quando distruggiamo la biodiversità, distruggiamo il sistema che supporta la vita umana. Oggi si stima che, a livello globale, circa un miliardo di casi di malattia e milioni di morti si verificano ogni anno a causa di malattie causate da coronavirus; e circa il 75% di tutte le malattie infettive emergenti nell’uomo sono zoonotiche, il che significa che sono trasmesse alle persone dagli animali.

WWF ed il mondo che verrà: le proposte al governo italiano

Il 3 giugno scorso Il WWF nella relazione “Il Mondo che Verrà nasce ora – Scelte sostenibili al centro del rilancio del Paese” ha presentato al governo italiano 50 proposte innovative per il rilancio del Paese in 18 campi di intervento, che passano dalla uscita dai combustibili fossili a strumenti per mettere in sicurezza il capitale naturale del Paese; tutelare il nostro Pianeta Blu, il nostro mare; favorire il processo di selezione delle grandi opere pubbliche; definire le priorità nel settore dei trasporti; muoversi bene nella città diffusa; progettare città resilienti; risanare e recuperare le grandi aree inquinate; realizzare un turismo sostenibile in grado di valorizzare ricchezza naturalistica e paesaggistica del Paese; rendere possibile un’agricoltura sostenibile; mettere in sicurezza il territorio; gestire responsabilmente il nostro patrimonio forestale; impostare una nuova politica industriale; favorire l’economia circolare in tempi di crisi; ridurre la servitù dalla plastica; pensare ad un ruolo virtuoso della Pubblica Amministrazione; spendere di più e meglio per in R&S per lo Sviluppo Sostenibile; assegnare un ruolo dinamico alla scuola.

In Italia: si parla di Biodiversità in un meeting online organizzato da ISPRA

In occasione della giornata mondiale dell’ambiente ISPRA ha organizzato una tavola rotonda con i Ministri delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Teresa Bellanova e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza dei cittadini sul tema del drammatico declino dell’integrità biologica a causa delle attività umane e stimolare azioni concrete per arrestare e invertire la tendenza attuale.
L’Istituto, con riferimento alla situazione italiana riporta che, nonostante gli sforzi per la conservazione, i trend degli ultimi decenni parlano chiaro: delle 672 specie di vertebrati italiani (di cui 576 terrestri e 96 marine), 6 sono ormai estinte e 161 sono a rischio estinzione (di cui 138 specie terrestri e 23 specie marine), pari al 28% delle specie valutate. Nei diversi gruppi di vertebrati terrestri e marini, la percentuale di rischio di estinzione passa dal 2% nei pesci ossei marini, al 19% nei rettili, 21% nei pesci cartilaginei, 23% nei mammiferi, 29% negli uccelli nidificanti, 36% negli anfibi, fino al 48% nei pesci ossei di acqua dolce. Le pressioni correlate ai cambiamenti climatici e la crescita dell’uso del suolo sono il maggiore driver del rischio di estinzione per le specie di flora e fauna valutate.

La politica europea sulla biodiversità

La strategia dell’UE sulla biodiversità è stata introdotta con una Comunicazione della CommissioneLa nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: strategia dell’UE sulla biodiversità fino al 2020” del 3 maggio 2011 ed ha l’obiettivo di integrare le esigenze relative alla biodiversità nell’elaborazione e nell’attuazione di politiche settoriali. Ha 6 obiettivi, la strategia contempla la natura (obiettivo 1), gli ecosistemi e il loro ripristino (obiettivo 2), l’uso sostenibile della natura, delle risorse terrestri e marine dell’Europa attraverso l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca (obiettivi 3 e 4), il problema delle specie aliene (obiettivo 5) e gli impatti globali dell’UE (obiettivo 6).
La strategia contribuisce alla realizzazione dell’obiettivo del capitale naturale del Settimo Programma europeo d´azione per l´ambiente (7° PAA) fino al 2020, «Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta», entrato in vigore nel gennaio 2014 e che orienterà la politica ambientale europea fino al 2020. Entrambi hanno adottato la visione a lungo termine fino al 2050.
La politica dell’UE sulla conservazione della natura si basa su alcuni principali atti legislativi:
la direttiva Uccelli
la direttiva Habitat
la rete Natura 2000
la direttiva quadro sulle acque
la direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino.
Nel Maggio scorso una Relazione presentata dalla Agenzia europea per l’Ambiente AEA “L’ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2020” ha confermato una costante perdita di biodiversità e una continua degradazione dei servizi ecosistemici nell’UE in linea con le tendenze a livello mondiale.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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