Le infrastrutture verdi sono uno strumento di comprovata efficacia, che si serve della natura per ottenere benefici ecologici, economici e sociali. Per difenderci dalle alluvioni, ad esempio, invece di costruire nuove infrastrutture potremmo sfruttare la soluzione offerta dalle zone umide naturali, che assorbono l’acqua in eccesso provocata da piogge intense.
Le infrastrutture verdi, spesso, costano meno e durano di più rispetto alle alternative classiche offerte dall’ingegneria civile: prendiamo le ondate di calore estive, cosa c’è di meglio che mitigarle con parchi ricchi di biodiversità, spazi verdi e corridoi di aria fresca? Oltre alla salute e all’ambiente, a trarne vantaggio sono anche altri aspetti del vivere sociale, con nuovi posti di lavoro e città trasformate in spazi in cui è più gradevole vivere e lavorare.
La strategia varata il 6 maggio verterà sui seguenti punti:
•promuovere le infrastrutture verdi nelle politiche principali, ossia quelle in materia di agricoltura, silvicoltura, natura, acqua, ambiente marino e pesca, coesione sociale, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, trasporti, energia, prevenzione delle catastrofi e uso del suolo. Entro la fine del 2013 la Commissione metterà a punto degli orientamenti per indicare in che modo le infrastrutture verdi potranno far parte integrante di queste politiche nel periodo 2014-2020;
•migliorare la ricerca e i dati, arricchire la base di conoscenze e promuovere le tecnologie innovative a sostegno delle infrastrutture verdi;
•facilitare l’accesso ai finanziamenti per i progetti dedicati alle infrastrutture verdi – Questi progetti potranno contare su uno strumento unionale di finanziamento che la Commissione, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, istituirà entro il 2014;
•sostenere i progetti di infrastrutture verdi a livello di UE – Entro la fine del 2015 la Commissione realizzerà uno studio per valutare la possibilità di sviluppare una rete di infrastrutture verdi di portata europea.
Le prossime tappe
Entro la fine del 2017 la Commissione esaminerà a che punto è lo sviluppo delle infrastrutture verdi e pubblicherà una relazione che, oltre a illustrare quanto realizzato, sarà accompagnata da raccomandazioni su come muoversi negli anni a venire.
Per saperne di più
Gli investimenti nelle infrastrutture verdi sono di solito molto redditizi. Citiamo il caso del progetto di ripristino di una pianura alluvionale lungo il fiume Elba, in Germania: lo spostamento delle dighe, il passaggio a una gestione agricola adeguata alla natura del territorio e la costruzione di passaggi per pesci si sono tradotti in benefici quattro volte superiori ai costi. Se poi si calcolassero anche i vantaggi in termini di spazi ricreativi, protezione dalle alluvioni e emissioni di carbonio, il valore di questi benefici sarebbe ben più elevato.
La comunicazione sulle infrastrutture verdi si basa sulla Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse e sulla strategia dell’UE sulla biodiversità fino al 2020, per promuovere gli investimenti nelle infrastrutture verdi e la loro diffusione in Europa.
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