Il concetto di “moda circolare” rappresenta un innovativo modello di produzione e consumo sostenibili, che prevede il recupero, riciclo e riutilizzo di materiali e prodotti. Quali sono le strategie europee e gli scenari futuri nel settore della moda e del lusso.
Nell'articolo
Cosa si intende per economia circolare
Il Parlamento europeo ha definito l’economia circolare “un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile”. Ha posto inoltre il “Piano d’azione per l’economia circolare” come uno dei pilastri del Green Deal Europeo.
Ogni anno, all’interno del territorio dell’Unione Europea, si producono più di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti. Al fine di ridurre questa quantità elevata l’Unione europea sta promuovendo in maniera sempre più incisiva la transizione ecologica verso un’economia circolare, in alternativa all’attuale modello economico lineare.
Cosa si intende per moda circolare
Il settore moda, abbigliamento e tessile genera, da sempre, un impatto ambientale e ha avuto una forte escalation negli ultimi anni. Nel mondo, secondo alcune stime, ogni anno si producono più di 100 miliardi di capi di abbigliamento e generati 92 milioni di tonnellate di rifiuti.
Per moda circolare si intende pertanto, una moda che viene progettata e realizzata sulla base di un modello di produzione e consumo sostenibili. I materiali e prodotti vengono recuperati, riciclati e riutilizzati, riducendo sprechi ed emissioni.
Sostenibilità e riutilizzo nel settore moda
La sostenibilità è una importante sfida nel settore della moda. Gli scarti tessili possono essere riutilizzati come materia prima e diventare prodotti a valore aggiunto.
Il riutilizzo e la rielaborazione artigianale di abiti usati (upcycling) è una pratica di lunga data che è iniziata come mezzo per creare la maggior parte degli strumenti di valore. I rifiuti tessili vengono generalmente descritti come la sostanza che diventa inutilizzabile al termine del processo di fabbricazione di qualsiasi prodotto tessile. Gli scarti sono realizzati in ogni fase del processo di produzione tessile, come filatura, tessitura, maglieria, tintura, finissaggio e abbigliamento.
Per incoraggiare la sostenibilità (riciclaggio/upcycling) possono essere utilizzate anche leve legislative che includono ad esempio le detrazioni fiscali per donazioni a enti di beneficenza di indumenti usati e codici di sistema armonizzati che facilitino l’uniformità del commercio nel settore tessile.
Settore moda: il piano d’azione per l’economia circolare
L’Unione Europea ha deciso di accelerare la transizione verso un’economia circolare. Ha inserito pertanto, nel nuovo piano d’azione per l’economia circolare, una strategia dell’Unione Europea nell’ambito della moda e dei tessili in particolare, con l’obiettivo di sviluppare l’innovazione e promuovere il riutilizzo nel settore della moda.
Tra le recenti proposte gli europarlamentari hanno chiesto espressamente anche nuove misure contro la dispersione delle microfibre nell’ambiente e standard più severi per il consumo dell’acqua.
La strategia del nuovo piano d’azione per l’economia circolare, presentato dal Parlamento europeo, vuole fornire delle linee guida per raggiungere un buon livello di raccolta differenziata dei rifiuti tessili con l’obiettivo di creare le condizioni, affinché il settore tessile europeo diventi più competitivo, sostenibile e resiliente.
Moda circolare: la strategia dell’Unione Europea
La nuova strategia della Commissione comprende misure volte a:
- sostenere materiali e processi di produzione circolari,
- contrastare la presenza di sostanze chimiche pericolose,
- aiutare i consumatori a scegliere nell’abito della moda dei prodotti tessili sostenibili.
Il piano d’azione per l’economia circolare 2020 e l’aggiornamento del 2021 della strategia industriale dell’UE designano i tessili come una catena del valore di prodotti fondamentali, in cui urge operare la transizione verso modelli sostenibili e circolari di produzione, consumo e commercio.
La strategia dell’Unione Europea per i prodotti tessili sostenibili e circolari si rivolge alla produzione e al consumo di tali prodotti, nel riconoscimento dell’importanza del settore e nell’attuazione degli impegni del Green Deal europeo e del nuovo piano d’azione dell’economia circolare.
Settore tessile: cosa succede entro il 2030
La visione europea 2030 per il comparto tessile prevede una serie di azioni chiave. Attraverso queste il modello europeo rappresenterà un concreto esempio di innovazione sostenibile a livello mondiale.
Entro il 2030, nel settore della moda, tutti i prodotti tessili immessi sul mercato dell’UE saranno durevoli, riparabili e riciclabili. Saranno introdotte specifiche vincolanti di progettazione ecocompatibile. I materiali saranno realizzati in gran parte con fibre riciclate, privi di sostanze pericolose, nel rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente.
Si punterà sull’innovazione e sulla competitività del settore tessile/moda. I produttori assumeranno la responsabilità dei loro prodotti lungo tutta la catena del valore raggiungendo una sufficiente capacità di riciclaggio e riducendo al minimo l’incenerimento e lo smaltimento in discarica.
Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore