Tessile_Materie prime critiche

Materie prime critiche strategiche: in Gazzetta il Decreto di adeguamento al Quadro europeo (DL 84/24)

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In Gazzetta ufficiale il DECRETO-LEGGE 25 giugno 2024, n. 84 che regola (con urgenza) le materie prime strategiche adeguandosi al Quadro europeo delle materie prime critiche approvato, come abbiamo visto, con regolamento (UE) 2024/1252 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 aprile 2024.

Anticipato dal Consiglio dei Ministri del 20 giugno 2024, il Decreto entra in vigore dal 26 giugno 2024 ed attende la prossima conversione in Legge.

  • Cosa prevede il Decreto e quali misure verranno attuate, quali risorse previste per attuare in Italia la protezione e lo sviluppo del trattamento delle materie prime anche con riferimento agli aspetti ambientali collegati.

Cosa prevede il Decreto-legge di adeguamento al Quadro europeo sulle materie prime strategiche

Il decreto contiene misure che impattano su:

  • Governance delle materie prime;
  • ricerca di materie prime critiche (Art.7);
  • aliquote di produzione in materia di giacimenti minerari (Art.3);
  • Recupero di risorse minerarie dai rifiuti estrattivi (Art.9);
  • giudizi in materia di progetti strategici (semplificazioni sulla scorta dei procedimenti PNRR) (Art.12);
  • Registro delle aziende e delle catene del valore strategiche (Art.11);
  • Il ruolo del Fondo nazionale del Made in Italy (Art.13);

Ecco le novità salienti emerse dal Consiglio dei Ministri:

  • Art.2 – il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) deve pronunciarsi sulla sussistenza di eventuali motivi ostativi all’accoglimento delle domande di riconoscimento del carattere strategico di un progetto di ricerca, estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche. Previsti tre punti unici nazionali di contatto per il rilascio delle autorizzazioni all’estrazione, al riciclaggio o alla trasformazione di materie prime critiche strategiche. Il termine massimo di rilascio di tali titoli abilitativi è di 18 mesi per l’estrazione e di 10 mesi per il riciclaggio o la trasformazione.
  • Art.6 – istituisce il Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche e si identificano alcuni compiti, in particolare il monitoraggio economico e il coordinamento e monitoraggio del livello delle eventuali scorte disponibili
  • Art.6 -prevista l’elaborazione di un Piano Nazionale delle materie prime critiche che indichi le azioni da intraprendere e le fonti di finanziamento disponibili, nonché gli obiettivi attesi.
  • Art.10 definisce il Programma nazionale di esplorazione oggetto di elaborazione prossima da parte di ISPRA;
  • Art.7 – all’ISPRA e alla Sovrintendenza territorialmente competente le funzioni di vigilanza e controllo sui progetti di ricerca strategici e sul rispetto dei requisiti previsti.

Cos’è il Piano nazionale di esplorazione?

Il Piano, previsto all’art.10 prevede una mappatura dei minerali su scala idonea; una definizione delle campagne geochimiche, anche per stabilire la composizione chimica di terreni, sedimenti e rocce. include indagini geognostiche e geofisiche ed una elaborazione dei dati raccolti attraverso l’esplorazione
generale, anche mediante lo sviluppo di mappe predittive.

Il Piano di recupero di materie prime

Per gli aspetti ambientali, segnaliamo in particolare nell’articolo 9 del DL 84/24 la necessità del “Piano di recupero di materie prime dai rifiuti di estrazione storici” che dimostri la sostenibilità economica ed ambientale sostanze minerali nelle strutture di deposito di rifiuti estrattivi, chiuse o abbandonate, per le quali non è più vigente il titolo minerario.

Riguarda i “rifiuti di estrazione storici” ovvero rifiuti di estrazione ma riconducibili ad attività minerarie
chiuse o abbandonate precedentemente alla data di entrata in vigore del Decreto. Il DL 84/2024 modifica per questo il Decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 117 sulla gestione dei rifiuti nelle industrie estrattive.

Il Piano si coordina anche con l’eventuale procedimento di bonifica già esistente nei siti contaminati: nelle strutture di deposito censite come potenzialmente contaminate, il Piano indicherà gli interventi necessari a contenere l’eventuale diffusione di sostanze inquinanti.

Fondo nazionale del Made in Italy

Un’altra novità è l’inserimento dell’estrazione e trasformazione delle materie prime critiche e valorizzazione delle infrastrutture ad esse strumentali nel Fondo nazionale del made in Italy previsto all’articolo 13 del DL 84/24.

Il Fondo è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per sostenere la crescita, il sostegno, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali.

Il Fondo potrà essere integrato anche con risorse provenienti da pubbliche amministrazioni o da strumenti di rischio emessi da società di capitali aventi sede legale in Italia e non operanti nel settore bancario, finanziario o assicurativo sia in asset immobiliari, anche pubblici, strumentali all’operatività delle imprese delle filiere strategiche e in strumenti di rischio emessi da società di capitali collegati a tali asset; si prevede che possano essere individuati più soggetti gestori del Fondo, fermo il limite di spesa per il pagamento delle commissioni dei predetti gestori (2.500.000 euro annui complessivi).

Cosa prevede il Quadro europeo delle materie prime critiche

Il Quadro europeo delle materie prime critiche istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche.

Mira a

  • potenziare le catene di approvvigionamento nazionali
  • rafforzare l’impegno internazionale per sviluppare partenariati vantaggiosi per tutti con i paesi terzi.

Realizza per questo un sistema di governo che rafforza le relative catene di approvvigionamento e favorisce lo sviluppo di progetti strategici grazie a procedure di autorizzazione semplificate entro il 2030.

Richiede che

  • il 10% del fabbisogno annuale dell’UE sia coperto con l’estrazione;
  • il 40% con la trasformazione
  • il 15% con il riciclaggio.

Incoraggia, infine il recupero delle materie prime critiche dalle strutture di deposito dei rifiuti di estrazione e intensifica gli sforzi per attenuare gli effetti negativi in materia di diritti dei lavoratori, diritti umani e tutela dell’ambiente. 

In Italia la normativa di riferimento per le Materie prime critiche è contenuta nella pagina dedicata del Ministero del Made in Italy.

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Antonio Mazzuca

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