Dall’UE arrivano nuove regole per un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche: in GUUE il “Regolamento (UE) 2024/1252 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 aprile 2024“, che istituisce un quadro generale di riferimento e che modifica la precedente regolamentazione (affidata ai regolamenti (UE) n. 168/2013, (UE) 2018/858, (UE) 2018/1724 e (UE) 2019/1020).
- In cosa consiste questo Quadro, cosa sono le Materie prime critiche e qual è la legislazione nazionale ed europea per la loro gestione.
Nell'articolo
Regolamento (UE) 2024/1252: un Quadro unico per le materie prime critiche
Il Regolamento (UE) 2024/1252 mira a (art.1):
- aumentare e diversificare l’approvvigionamento di materie prime critiche dell’UE (Capo 3) ed il loro monitoraggio (capo 4)
- rafforzare la circolarità (Capo 5), compreso il riciclaggio (art.28)
- sostenere la ricerca e l’innovazione in materia di efficienza delle risorse e sviluppo di sostituti (Art.26).
Il regolamento mira a rafforzare tutte le fasi della catena del valore europea delle materie prime critiche:
- diversificando le importazioni dell’UE per ridurre le dipendenze strategiche
- migliorando la capacità dell’UE di monitorare e attenuare i rischi di perturbazioni dell’approvvigionamento di materie prime critiche
- rafforzando la circolarità e la sostenibilità.
Nell’immagine che segue i principali obiettivi che il Regolamento si pone a partire dal 2030.
Materie prime strategiche: l’elenco
A partire dalle 34 materie prime critiche il Regolamento stila un elenco specifico di materie prime strategiche*per le materie prime di cui si prevede una crescita esponenziale in termini di approvvigionamento, che hanno esigenze di produzione complesse e sono quindi esposte a un rischio più elevato di problemi di approvvigionamento.
Le materie prime strategiche vengono definite nel Regolamento all’articolo 3 come quelle materie prime non trasformate, in qualsiasi fase di trasformazione e quando si presentano come un sottoprodotto di altri processi di estrazione, trasformazione o riciclaggio, elencate nell’allegato I, sezione 1.
L’UE si è proposta di aggiornare l’elenco delle materie prime strategiche entro il 24 maggio 2027, e successivamente ogni tre anni su richiesta del richiesta del Comitato europeo per le materie prime critiche.
Gli obblighi degli stati membri per le materie prime critiche
In base al nuovo regolamento UE entro il 24 febbraio 2025 gli Stati membri dovranno designare una o più autorità quali punti di contatto unici con la Commissione. Qualora uno Stato membro istituisca o designi più punti di contatto unici, esso garantisce che vi sia un solo punto di contatto unico per livello amministrativo pertinente e per fase della catena del valore delle materie prime critiche.
Cosa sono le Materie prime critiche e perché sono importanti
Le materie prime critiche sono materie prime di grande importanza economica per l’UE, con un elevato rischio di perturbazione dell’approvvigionamento a causa della concentrazione delle fonti e della mancanza di sostituti validi e a prezzi accessibili.M;
Senza le materie prime critiche buona parte delle componenti della società non sarebbe in grado di funzionare, in quanto esse si trovano in molti apparecchi di uso quotidiano e in prodotti essenziali per l’economia di ogni Stato membro.
Stiamo parlando di diversi prodotti:
- tecnologia per la vibrazione nei telefoni = tungsteno
- veicoli elettrici = litio, cobalto e nichel pala eolica
- turbine eoliche = boro
- semiconduttori = silicio metallico
- fabbricazione del vetro e produzione di fertilizzanti per la crescita delle piante = borati
- costruzione e funzionamento di aeroplani = magnesio e scandio
La transizione verde dell’UE richiederà la costituzione di una produzione locale di batterie, pannelli solari, magneti permanenti e altre tecnologie pulite. Per questo è necessario un ampio accesso a una serie di materie prime.
Al momento
- la Cina fornisce il 100% dell’approvvigionamento di elementi delle terre rare pesanti nell’UE
- la Turchia fornisce il 98% dell’approvvigionamento di boro dell’UE
- il Sud Africa fornisce il 71% del fabbisogno di platino dell’UE.
Materie prime critiche: la legislazione europea
Il Regolamento UE sulle materie prime critiche è solo l’ultimo arrivato tra i provvedimenti normativi dell’UE su questa delicata materia.
- Una Comunicazione della Commissione del 3/9/2020 è stato il primo atto europeo a tracciare un percorso verso una maggiore sicurezza e sostenibilità delle materie prime critiche;
- Varato il Green Deal europeo il Piano di Azione delineato dalla Commissione per la trnsizione verde e digitale comprendeva fra i suoi Asseti strategici la riduzione della dipendenza dalle materie prime critiche primarie tramite l’uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l’innovazione, anche con il lancio di specifici progetti di ricerca e innovazione (programmi Horizon Europe, FESR e fondi di ricerca e innovazione nazionali);
- Il 29 settembre 2020, la Commissione Europea ha lanciato l’European Raw Material Alliance (ERMA), per garantire un approvvigionamento sostenibile di materie prime per la transizione verde dell’Europa. Ad oggi hanno aderito a ERMA 600 organizzazioni da 50 Paesi diversi.
- il Parlamento Europeo ha approvato il 24 novembre 2021 una Risoluzione sulla Strategia Europea per le Materie Prime Critiche, nella quale si fa riferimento tra le altre cose al rafforzamento dell’attività estrattiva primaria, in aggiunta alle misure di eco-design, recupero e riciclo dei materiali e diversificazione delle materie prime utilizzate.
- L’8 dicembre 2021, la Commissione Europea ha messo a punto e pubblicato il documento “Principi dell’UE per le materie prime sostenibili” (pdf) in collaborazione con il gruppo di esperti della Commissione “Approvvigionamento di materie prime”. Nell’ambito delle riunioni del gruppo di esperti della Commissione, Il Ministero dello Sviluppo Economico, nel 2020, ha preso parte ad alcune di queste, assistendo così in prima persona all’elaborazione e creazione dei principi.
I principi dell’UE per le materie prime sostenibili sono stati inclusi nei recenti interventi della Commissione Europea in relazione alla “Settimana delle materie prime dell’UE 2021” .
Italia e materie prime critiche: i provvedimenti adottati
Il Ministero delle Imprese e del made in Italy ha avviato a gennaio 2021 un Tavolo Tecnico Materie Prime Critiche, con l’obiettivo di:
- rafforzare il coordinamento sul tema;
- potenziarne la progettualità in termini di sostenibilità degli approvvigionamenti e di circolarità:
- contribuire alla creazione delle condizioni normative, economiche e di mercato volte ad assicurare un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche.
Materie prime critiche: normativa italiana
L’articolo 30 del D.L. n. 21/2022 (convertito con L. n. 51/2022 noto come “DL UCRAINA”), contiene l’obbligo di notifica preventiva delle esportazioni di materie prime critiche che si intendono effettuare fuori dal territorio europeo con il fine di tutelare l’approvvigionamento di filiere produttive strategiche.
Recentemente il DL Enti pubblici 2023 (qui “il Testo del DL ENTI PUBBLICI decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51 (in Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 108 del 10 maggio 2023” aveva disposto un allungamento da venti a sessanta giorni dei tempi dell’obbligo di notifica preventiva al MIMIT e al MAECI delle esportazioni delle materie prime critiche.
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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
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