Sul sito del Mite è stato pubblicato il PIANO NAZIONALE DI CONTENIMENTO DEI CONSUMI DI GAS NATURALE con le misure di contenimento dei consumi da parte di famiglie e imprese “con l’obiettivo di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo e ridurre l’uso del gas in generale.
Il Piano, richiesto dall’UE, impone una riduzione dei consumi nazionali di gas di almeno il 15% fino al 2023.
Per farlo fissa delle misure di diversificazione delle fonti energetiche, riduzione dei consumi e misure comportamentali “virtuose”. Le misure vanno attuate sin da subito”, sottolinea il Ministero, per sostenere ed integrare le misure di diversificazione energetiche già messe in atto dal Governo e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali alla luce dell’attuale crisi del mercato dell’energia innescata dal conflitto Russia-Ucraina.
- Il Piano riguarda da vicino anche le imprese. Vediamo cosa contiene il Piano e cosa chiede l’Europa agli Stati in termini di risparmio del consumo di gas. E ancora, gli obiettivi e le misure di contenimento previste dal Piano per imprese e famiglie.
Nell'articolo
Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas: cosa contiene
Il Piano varato dal governo contiene misure di drastica riduzione dei consumi di gas in linea con le indicazioni della Commissione europea, così come recentemente definite nel Regolamento (UE) 2022/1369 del 5 agosto 2022.
Il Regolamento (UE) 2022/1369 del 5 agosto 2022
Il regolamento mira ad aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE attraverso la riduzione dei consumi di gas naturale nel periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023: prevede risparmi utili a livello europeo per prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia.
Inoltre, prevede misure volontarie di riduzione della domanda che gli Stati membri sono chiamati ad adottare fra il 1° agosto 2022 e il 31 marzo 2023.
Riduzione del Gas: cosa ci chiede l’Europa?
Gli Stati Membri sono chiamati a ridurre i consumi nazionali di gas di almeno il 15% rispetto alla media dello stesso periodo di 8 mesi nei cinque anni precedenti.
In base ai dati forniti da SNAM per l’Italia
- il volume medio complessivo da considerare come riferimento iniziale su cui parametrare le misure è pari a 55,1 miliardi di Smc.
- I consumi previsti nel periodo considerato sono di 54,8 miliardi di Smc, lievemente inferiore alla media degli ultimi 5 anni.
- Pertanto, le misure volontarie di riduzione della domanda ammontano a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale.
Cosa si intende per Allerta UE?
Nel Piano si spiega che, in base al Regolamento UE le misure volontarie di riduzione dei consumi a livello nazionale, diventerebbero obbligatorie con la dichiarazione di uno nuovo stato di allerta, la c.d. ‘Allerta UE’, che il Consiglio può attivare su iniziativa della Commissione o su richiesta di almeno cinque autorità nazionali che abbiano dichiarato lo stato di allerta.
In caso di allerta UE, l’Italia si trova nella condizione di poter far valere il “bonus” che limita gli obblighi di riduzione dei consumi previsti dall’articolo 5, comma 5, del Regolamento, “premiando” gli Stati membri con un grado di riempimento dei propri stoccaggi superiore alla data del 1° agosto 2022 al livello, stabilito dal Regolamento (UE) 2017/1938, in misura pari al 58%.
Obiettivi del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas
il Piano volontario di contenimento dei consumi riguarda dunque il 15% del consumo di riferimento nel periodo considerato con un risparmio di 8,2 miliardi di Smc di gas naturale.
Anche per il settore industriale, le attuali riduzioni dei consumi già registrate contribuiscono al Piano di risparmio: attualmente sono dovute all’aumento dei prezzi ma il Mite auspica una riorganizzazione efficiente di alcune fasi del ciclo produttivo.
Le misure del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas
- Massimizzazione della produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas
- Contenimento del riscaldamento
- Misure comportamentali (a costo zero)
- Misure comportamentali (con investimento iniziale)
Diversificazione della produzione elettrica: si punta su carbone e olio
Si punta alla massimizzazione della produzione di energia elettrica da impianti che usano combustibili diversi dal gas (carbone, olio combustibile e bioliquidi) della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti regolarmente in servizio contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc.
Produzione bioliquidi
Per quanto riguarda la produzione di bioliquidi, si vuole evitare la riduzione delle ore di funzionamento degli impianti inferiori a 1 MW (quelli con circa 400 di potenza per 230 MW) a causa degli elevati costi della materia prima, autorizzando transitoriamente l’esercizio a gasolio (risparmio atteso: di 2,1 miliardi di m3 di gas naturale).
Riduzione dei consumi per le imprese
La riduzione dei consumi promossa regolamentando il funzionamento degli impianti di riscaldamento sarà attuata entro il mese di settembre 2022 modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del Ministro della Transizione Ecologica con riduzione di 1°C
- 17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
- 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici.
Riduzione dei consumi gas per impianti termici
I limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n.74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione:
- Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
- Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
- Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
- Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
- Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
- Zona F: nessuna limitazione.
Sono fatte salve le utenze sensibili (es. ospedali, case di ricovero ecc.) di cui al DPR n.74/2013
Misure comportamentali (a costo zero): quali sono?
Le misure riguardano per lo più i comportamenti individuali e si tratta di raccomandazioni (che prevedono un risparmio di fino a 2,7 Smc) relative a
- riduzione della temperatura e della durata delle docce;
- utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo;
- abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno;
- l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico;
- distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione;
- lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza;
- non lasciare in stand by TV, decoder, DVD;
- riduzione delle ore di accensione delle lampadine.
Misure comportamentali (a investimento): quali sono?
Il Ministero spinge alla sostituzione di elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti, sostituzione di climatizzatori con quelli più efficienti, installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda, sostituzione lampadine tradizionali con quelle a led. Il risparmio è di circa 1 miliardo di Smc e le misure ricadono già in buona parte in regime assistito (detrazioni fiscali, conto termico…).
Piano nazionale di contenimento del Gas: analisi e commenti
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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
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