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Pulizia e sanificazione nella PA: aggiornati i criteri ambientali minimi

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Con Decreto annunciato dal Ministro dell’Ambiente Costa arrivano i Criteri ambientali minimi (CAM) per i servizi di pulizia e sanificazione per la pubblica amministrazione.
Nel Decreto si rivedono i criteri introdotti negli anni passati e si introducono importanti novità, sia sotto l’aspetto ambientale e salutare, sia sotto l’aspetto dell’occupazione green per tutta la PA, in particolare le novità riguardano le clausole dei contratti di pulizia e l’uso degli elementi tessili in microfibra.
Costa: con questo atto abbiamo risposto alla crisi della pandemia che voleva servizi di pulizia e sanificazione più rigorosi e green. “Per aiutare le Pubbliche amministrazione nell’applicazione dei CAM per gli acquisti pubblici verdi, il cosiddetto “green public procurement” – spiega Sergio Costa – a partire dal 2020 il ministero ha previsto, tramite Sogesid, un’azione di formazione dedicata ai dipendenti pubblici e l’erogazione di un’assistenza ad hoc per le PA finalizzata alla facilitazione della predisposizione di capitolati e bandi di gara” (vedi il commento del Ministro).

CAM per i servizi di pulizia e sanificazione per la pubblica amministrazione: quali obiettivi?

I CAM stabiliti col decreto appena firmato si prefiggono, infatti, come principali obiettivi ambientali quelli della riduzione delle sostanze pericolose e dell’efficienza nell’uso delle risorse, inclusa l’energia, con un’attenzione verso la formazione green dei lavoratori.

Quali nuove regole per i contratti dei servizi di pulizia?

Le nuove regole per i servizi di pulizia prescrivono specifiche tecniche e clausole contrattuali che prevedono, per esempio, l’uso esclusivo di prodotti detergenti con marchio ambientale Ecolabel. L’uso dei detergenti e dei disinfettanti, inoltre, sarà razionalizzato obbligatoriamente con sistemi dosatori o grazie ad una formazione specifica dei dipendenti, i quali dovranno essere formati ad un utilizzo più efficiente delle risorse anche in ordine ad altre competenze “green”, per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle attività di pulizia o per ottimizzare il ciclo di vita di utensili e attrezzi di lavoro. Le macchine che saranno usate per tutte queste attività dovranno rispondere, secondo i CAM, a criteri di ecodesign e dovranno essere più efficienti nell’uso delle risorse idriche ed energetiche.

Quali novità per l’uso degli elementi tessili in microfibra?

Altrettanta attenzione dovrà essere riservata a quei prodotti ausiliari per l’igiene come gli elementi tessili in microfibra piatti, che, sulla base di evidenze scientifiche, siano in grado di ridurre il consumo di acqua e di detergenti del 95%. Nel caso di servizi resi presso edifici ed ambienti ad uso sanitario, per assicurare una migliore qualità generale del servizio, fondamentale anche per ridurre le infezioni correlate all’assistenza, i criteri specifici sono stati individuati in condivisione con il ministero della Salute. Con l’entrata in vigore del decreto tutte le PA dovranno affidarsi ad aziende di pulizie che rispettino questi criteri e prevederli nei relativi bandi pubblici per le gare d’appalto.

Costa: necessario stabilire nuovi criteri ambientali minimi per i servizi di pulizia e sanificazione nella PA

“Dopo l’emergenza Covid il mondo dei servizi di pulizia e sanificazione in meno di un anno sono stati rivoluzionati e c’era l’urgenza di stabilire nuovi criteri – spiega il ministro Costa -. C’è stata un’esplosione dei servizi nell’ambito ospedaliero e rsa, contrapposta ad una riduzione delle attività nelle mense e negli uffici per via dello smart working. Parliamo di un settore che conta su un valore della produzione di più di 16,5 miliardi, di cui circa 7,2 miliardi solo per il comparto pubblico, con oltre 35mila aziende e più di 470mila dipendenti, di cui il 70% donne. Secondo le stime degli operatori del settori i soli servizi di sanificazione sono cresciuti di almeno il 50% nell’ultimo anno. Con i nuovi CAM da oggi ogni ufficio pubblico, incluse caserme, scuole e soprattutto ospedali, dovranno dotarsi di servizi di pulizia e sanificazione ecosostenibili”.
I nuovi criteri, inoltre, valorizzeranno le imprese che offrono migliori condizioni di lavoro agli addetti, ai quali sarà richiesta una maggiore preparazione su efficienza e sostenibilità per diventare veri lavoratori verdi. “Una strada ulteriore per fare rendere sempre di più tutte le professioni dei veri green jobs” aggiunge il ministro Costa.

Cosa sono i Criteri ambientali minimi?

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. I CAM sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione e sono adottati con Decreto del Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del mare. In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 dellaL. 221/2015e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” delD.Lgs. 50/2016“Codice degli appalti” (modificato dalD.Lgs 56/2017), che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti.

I CAM hanno una struttura comune e riportanella sezioneVerifiche, i mezzi di prova per dimostrarne la conformità.

Sul sito del Ministero Ambiente è disponibile una lista:

  • dei CAM attivi
  • dei CAM in via di attuazione

Redazione InSic

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