RePowerEU: cos’è il piano europeo per l’energia e la sostenibilità ambientale

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In questo approfondimento spieghiamo cos’è il Piano REPower EU: i suoi obiettivi e le misure messe in atto per attuarlo, la normativa di riferimento e gli ultimi aggiornamenti da parte delle Istituzioni comunitarie.

REPowerEU: il Piano e la normativa UE

Introdotto con Comunicazione del 18 maggio 2022 il piano REPowerEU, è la risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato mondiale dell’energia causate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ed impone una trasformazione del sistema energetico europeo.

Il Piano fa parte del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) approvato con regolamento RRF del 12 febbraio 2021 che sostiene la pianificazione e il finanziamento coordinati delle infrastrutture transfrontaliere e nazionali e i progetti e le riforme nel settore dell’energia. La Commissione propone di apportare modifiche mirate per integrare specifici capitoli REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri (PRR) attualmente esistenti, in aggiunta alle numerose riforme e investimenti già presenti in tali piani.

Obiettivi del REPowerEu

Il Piano ha tre obiettivi fondamentali.

  • risparmiare energia
  • produrre energia pulita
  • diversificare le nostre forniture energetiche

Le misure a breve termine per l’energia

La Commissione mira con il Progetto REPower EU a

  • Portare lo stoccaggio del gas all’80% della capacità entro il 1° novembre 2022;
  • Aumentare la produzione di biometano per ridurre di 17 miliardi di m3 le importazioni di gas;
  • realizzare progetti nel settore dell’energia solare ed eolica unita alla diffusione dell’idrogeno rinnovabile per ridurre di circa 50 miliardi di m3 le importazioni di gas.

A lungo termine l’UE intende

  • aumentare dal 40% al 45% l’obiettivo europeo per le energie rinnovabili per il 2030;
  • ottenere 17,5 GW di elettrolizzatori entro il 2025 per alimentare l’industria dell’UE con una produzione interna di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile;
  • l’innalzamento dal 9% al 13% dell’obiettivo dell’UE in materia di efficienza energetica/risparmio energetico per il 2030;
  • nuovi piani REPowerEU nazionali nel quadro del fondo per la ripresa e la resilienza modificato per sostenere investimenti e riforme del valore di 300 miliardi di euro.

Come attuare il REPowerEu?

Le misure contenute nel piano REPowerEU tendono a porre fine alla dipendenza dell’UE dai combustibili fossili della Russia ed affrontare la crisi climatica agendo attraverso il risparmio energetico, la diversificazione dell’approvvigionamento energetico e una più rapida diffusione delle energie rinnovabili per sostituire i combustibili fossili nelle case, nell’industria e nella generazione di energia elettrica.

La trasformazione verde rafforzerà la crescita economica, la sicurezza e l’azione per il clima a beneficio dell’Europa, spiega la Commisisone.

REPowerEu: come risparmiare energia?

La Commissione propone di

  • rafforzare le misure di efficienza energetica a lungo termine, tra cui un aumento dal 9% al 13% dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica fissato nell’ambito del pacchetto legislativo “Pronti per il 55%” (Fit for 55) connesso al Green Deal europeo. Sulle sfide al risparmio energetico si veda la Comunicazione “Save Energy”  che illustra in dettaglio i cambiamenti nei comportamenti che potrebbero ridurre del 5% la domanda di gas e petrolio a breve termine e incoraggia gli Stati membri ad avviare campagne di comunicazione ad hoc rivolte alle famiglie e all’industria.
  • definire misure di emergenza in caso di grave interruzione dell’approvvigionamento;
  • pubblicare orientamenti sui criteri di priorità per i clienti;
  • invitare gli Stati membri ad applicare misure fiscali per favorire il risparmio energetico, come aliquote IVA ridotte sui sistemi di riscaldamento efficienti, l’isolamento degli edifici e gli apparecchi e i prodotti efficienti sotto il profilo energetico.

REPowerEu: come diversificare le fonti di energia?

L’UE ha recentemente lanciato una piattaforma europea per l’energia che consentirà acquisti comuni volontari di gas, GNL e idrogeno aggregando la domanda, ottimizzando l’uso delle infrastrutture e coordinando i contatti con i fornitori.

In vista

  • collaborazioni con con partner internazionali per diversificare l’approvvigionamento;
  • un “meccanismo di acquisto congiunto” che negozi e concluda contratti di acquisto di gas per conto degli Stati membri aderenti.

Sempre il 18 maggio è stata varata la strategia esterna dell’UE per l’energia per la diversificazione energetica e la creazione di partenariati a lungo termine con i fornitori, compresa la cooperazione in materia di idrogeno o di altre tecnologie verdi.

obiettivo: una transizione energetica verde e giusta a livello mondiale, aumentando il risparmio energetico e l’efficienza energetica per ridurre la pressione sui prezzi, promuovendo lo sviluppo delle rinnovabili e dell’idrogeno e intensificando la diplomazia energetica.

Come accelerare la diffusione delle energie rinnovabili?

La Commissione propone di aumentare dal 40% al 45% l’obiettivo principale per il 2030 per le rinnovabili nell’ambito del pacchetto “Pronti per il 55%”.

in vista, altre iniziative, tra cui:

  • una strategia dell’UE per l’energia solare volta a raddoppiare la capacità solare fotovoltaica entro il 2025 e installare 600 GW entro il 2030;
  • un’iniziativa per i pannelli solari sui tetti con l’introduzione graduale di un obbligo giuridico di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici, commerciali e residenziali;
  • il raddoppio del tasso di diffusione delle pompe di calore unito a misure per integrare l’energia geotermica e termosolare nei sistemi di teleriscaldamento e di riscaldamento collettivo;
  • una raccomandazione della Commissione per affrontare la lentezza e la complessità delle procedure di autorizzazione per i grandi progetti in materia di rinnovabili e una modifica mirata della direttiva sulle energie rinnovabili affinché queste ultime siano riconosciute come interesse pubblico prevalente. Gli Stati membri dovrebbero istituire zone di riferimento specifiche per le rinnovabili con procedure di autorizzazione abbreviate e semplificate in presenza di minori rischi ambientali. Per agevolare la rapida individuazione di tali zone, la Commissione mette a disposizione serie di dati sulle zone sensibili dal punto di vista ambientale nell’ambito del suo strumento di mappatura digitale dei dati geografici relativi all’energia, all’industria e alle infrastrutture;
  • la definizione di un obiettivo di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotto internamente e 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile importato entro il 2030 per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nei trasporti e nei settori industriali difficili da decarbonizzare. Per stimolare il mercato dell’idrogeno i colegislatori dovrebbero concordare obiettivi secondari più ambiziosi per settori specifici. Sono inoltre in pubblicazione due atti delegati della Commissione sulla definizione e la produzione di idrogeno rinnovabile per garantire che quest’ultima porti alla decarbonizzazione netta. Per accelerare i progetti connessi all’idrogeno, sono stati stanziati finanziamenti supplementari pari a 200 milioni di € a favore della ricerca e la Commissione si impegna a completare la valutazione dei primi importanti progetti di comune interesse europeo entro l’estate;
  • un piano di azione per il biometano, che definisce strumenti tra cui un nuovo partenariato industriale per il biometano e incentivi finanziari per portare la produzione a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030, anche attraverso la politica agricola comune.

Come ridurre il consumo di combustibili fossili nell’industria e nei trasporti

La Commissione proporrà

  • contratti per differenza sul carbonio per sostenere l’adozione dell’idrogeno verde da parte dell’industria e finanziamenti specifici per REPowerEU nell’ambito del Fondo per l’innovazione, utilizzando i proventi dello scambio di quote di emissioni per favorire ulteriormente la fine della dipendenza dai combustibili fossili russi;
  • orientamenti in materia di energie rinnovabili e di accordi di compravendita di energia elettrica 
  • uno strumento di consulenza tecnica con la Banca europea per gli investimenti
  • di istituire un’alleanza industriale per il solare nell’UE e un partenariato su vasta scala per le competenze
  • di intensificare i lavori sull’approvvigionamento di materie prime critiche con una proposta legislativa al riguardo.

La Commissione presenterà anche un pacchetto per l’inverdimento del trasporto merci, e prenderà in considerazione un’iniziativa legislativa per aumentare la quota di veicoli a emissioni zero nei parchi auto pubblici e aziendali al di sopra di una determinata dimensione.

Investimenti per il REPower EU

A sostegno di REPowerEU sono già disponibili 225 miliardi di € sotto forma di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF).

La Commissione propone inoltre di aumentare la dotazione finanziaria dell’RRF di 20 miliardi di € sotto forma di sovvenzioni, provenienti dalla vendita di quote di emissioni del sistema ETS attualmente detenute nella riserva stabilizzatrice del mercato.

Secondo la Commissione, attraverso trasferimenti volontari all’RRF potrebbero essere messi a disposizione altri 26,9 miliardi di € dai fondi di coesione e 7,5 miliardi di € dalla politica agricola comune. La Commissione raddoppierà i finanziamenti destinati all’invito a presentare proposte su larga scala del Fondo per l’innovazione in calendario per l’autunno 2022, portandoli a circa 3 miliardi di €.

La Commissione per creare un’infrastruttura del gas resiliente e interconnessa stima in 10 miliardi di € di investimenti per realizzare infrastrutture supplementari per il gas di portata limitata.

Per adattare la rete elettrica alle esigenze future sarà fondamentale anche imprimere un’accelerazione ai PIC nel settore dell’energia: il meccanismo per collegare l’Europa fornirà sostegno in tal senso e la Commissione ha pubblicato oggi un nuovo invito a presentare proposte con un budget di 800 milioni di €, cui ne seguirà un altro all’inizio del 2023.

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Redazione InSic

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