Le rinnovabili come innesco delle sinergie per l’innovazione tecnologica dei territori, l’integrazione con la sostenibilità ambientale nella pianificazione urbana, l’esperienza del fondo rotativo di Kyoto, i green jobs, le prospettive della Regione Calabria tra burden sharing e autorizzazioni questi sono alcuni dei temi affrontati nelle due giornate di workshop sulle fonti rinnovabili.
Per il ministero dell’Ambiente sono intervenuti Alessandro Carettoni e Fabio Tancredi. Sulle politiche per le rinnovabili – gli obiettivi e gli strumenti nazionali – si è soffermato Alessandro Carettoni, che ha illustrato quanto è avvenuto finora, le criticità e le prospettive. “Oggi – ha affermato – il peso delle fonti di energia rinnovabili sui consumi finali di elettricità è ampiamente oltre il 26%, un livello che fino a poco tempo fa si sperava di raggiungere solo al 2020. Ma il settore affronta una contrazione dell’incentivazione diretta. Le prospettive? Continuare a sostenere lo sviluppo della generazione distribuita, facilitare l’evoluzione tecnologica delle strutture esistenti, difendere le filiere che danno valore aggiunto al territorio e all’innovazione, snellire e ottimizzare le autorizzazioni”.
“L’esperienza sul campo: il fondo rotativo di Kyoto” è stato il tema dell’intervento di Fabio Tancredi, che ha fatto un “excursus” sulla storia del fondo. L’articolo 9 del decreto legge del 2014 ha destinato 350 milioni di euro del fondo Kyoto (istituito dalla Finanziaria del 2007 e riprogrammato nel 2012) agli “interventi urgenti per l’efficientamento energetico degli edifici scolastici e universitari pubblici”. “Per il primo ciclo di programmazione – ha osservato Tancredi – alla scadenza dei termini per la presentazione delle domande sono risultate istruibili 317 richieste di finanziamento per un impegnato complessivo di oltre 48 milioni di euro. Per la riprogrammazione del fondo, sono risultate ammissibili al finanziamento 72 domande che corrispondono a una richiesta di finanziamento pari a oltre 155 milioni di euro”.
Tra gli altri interventi, ricordiamo quello sull’integrazione delle rinnovabili nel tessuto urbano fatto da Francesco Fazzio di “A9Studio”, che ha mostrato alcuni esempi di quartieri ecosostenibili italiani ed europei e ha ricordato il problema di come integrare le rinnovabili nei contesti storici. “La sostenibilità ambientale e l’integrazione delle rinnovabili – ha concluso – deve essere un tema ordinario nelle pratiche di pianificazione a tutti i livelli”.
Dei “numeri” dei green job ha parlato Marco Gisotti di “Green Factor”: oltre 340 mila le aziende dell’industria e dei servizi che hanno investito in tecnologie green, 20 mila le imprese dell’agricoltura che vi investiranno nei prossimi tre anni, oltre 3 milioni i lavori verdi “nell’intero sistema economico italiano”. E infine, il dato più significativo: il 61% di tutta la nuova occupazione è green.
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