SOER 2020: qual’è lo Stato dell’Ambiente in Europa ed in Italia? la presentazione del Rapporto

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È prevista per oggi 4 giugno la presentazione del rapporto “State and Outlook of the Environment Report – SOER 2020dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) diffuso anche in un documento di sintesi.
L’evento è visibile e rinvenibile su Youtube ed è prevista la partecipazione del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in videoconferenza e di David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo.
Oltre al SOER saranno presentati l’Annuario dei dati ambientali 2019 che fotografa lo stato dell’ambiente in Italia e il Rapporto ambiente di Sistema che presenta le esperienze regionali.
La relazione quinquennale era stata presentata già a Bruxelles presso il Consiglio dell’Unione Europea, proprio in coincidenza con lo svolgimento della COP 25 e coincidentemente con il discorso di Ursula Von Der Leyen sui prossimi obiettivi verdi dell’Unione..

Il SOER 2020, è il sesto rapporto SOER pubblicato dall’AEA dal 1995, contiene informazioni documentabili, basate su dati oggettivi, su come dobbiamo rispondere alle enormi e complesse sfide che abbiamo di fronte, quali il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento di aria e acqua.

I dati del Rapporto SOER 2020

Le tendenze ambientali in Europa non sono migliorate dall’ultimo rapporto sullo stato dell’ambiente pubblicato dall’AEA nel 2015. La valutazione illustra che, sebbene la maggior parte degli obiettivi per il 2020, soprattutto quelli sulla biodiversità, non sarà raggiunta, vi è ancora la possibilità di centrare quelli a più lungo termine e quelli fissati per il 2030 e il 2050.
Le tendenze recenti sottolineano, però, un rallentamento di questi in alcune aree importanti quali la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, le emissioni industriali, la produzione di rifiuti, il miglioramento dell’efficienza energetica e la percentuale di energia rinnovabile. In prospettiva il ritmo dei progressi attuali non sarà sufficiente a conseguire gli obiettivi energetici e climatici per il 2030 e il 2050.
Gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico e acustico sull’ambiente e la salute umana sono ancora fonte di preoccupazione. L’esposizione al particolato, responsabile di circa 400 000 decessi prematuri in Europa ogni anno, colpisce i paesi dell’Europa centrale e orientale in modo sproporzionato. Vi è inoltre una crescente preoccupazione per le sostanze chimiche pericolose e i rischi che ne derivano. Guardando al futuro, con una migliore integrazione delle politiche sull’ambiente e la salute, le prospettive per la riduzione dei rischi ambientali per la salute potrebbero essere più ottimistiche.

SOER 2020: i progressi conseguiti

Dal SOER 2020 progressi importanti vengono segnalati per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici, migliorano i dati sulla lotta all’inquinamento atmosferico e idrico, e con l’adozione di nuove politiche per affrontare il problema dei rifiuti di plastica, per l’adattamento ai cambiamenti climatici nonché per l’economia circolare e la bioeconomia. Non manca una lode agli interventi di finanza sostenibile dell’UE: in tal senso il Green Deal adottato dalla Commissione europea, il patto verde che traccia il percorso per una transizione giusta e socialmente equa verso una Europa più sostenibile è pienamente in sintonia con le indicazioni del SOER 2020 .

Le 7 aree chiave dell’intervento ambientale europeo

Dalla Relazione emerge l’appello a ripensare il modo in cui si ricorre alle innovazioni e alle tecnologie esistenti; come potrebbero essere migliorati i processi di produzione; come si potrebbero promuovere la ricerca e lo sviluppo in un contesto di sostenibilità e come si potrebbe stimolare la trasformazione dei modelli di consumo e dei modi di vivere.
Sottolineato l’investimento in un futuro sostenibile per porre fine all’uso di fondi pubblici per sovvenzionare quelle attività che danneggiano l’ambiente.
Il Rapporto sottolinea che possiamo ancora conseguire gli obiettivi ambientali del 2030 e 2050 se attuiamo misure coraggiose in 7 aree chiave
1. Realizzare il potenziale non sfruttato delle attuali politiche ambientali La piena attuazione delle politiche esistenti farebbe avanzare notevolmente l’Europa verso il raggiungimento dei suoi obiettivi ambientali per il 2030.
2. Adottare la sostenibilità come quadro di riferimento per l’elaborazione delle politiche Lo sviluppo di quadri strategici a lungo termine con obiettivi vincolanti – a cominciare dal sistema alimentare, dalle sostanze chimiche e dallo sfruttamento del suolo – stimolerà e guiderà azioni coerenti in vari settori d’intervento e in tutta la società.
3. Mettersi alla guida dell’azione internazionale verso la sostenibilità L’UE dovrebbe utilizzare la propria influenza diplomatica ed economica per promuovere l’adozione di accordi internazionali ambiziosi in settori quali la biodiversità e l’uso delle risorse.
4. Promuovere l’innovazione nella società La possibilità di cambiare rotta dipenderà strettamente dalla nascita e la diffusione di diverse forme di innovazione che possano innescare nuovi modi di pensare e di vivere.
5. Aumentare gli investimenti e riorientare il settore finanziario per supportare progetti e imprese sostenibili Per raggiungere questo obiettivo occorre investire nel futuro, facendo pieno uso dei fondi pubblici per sostenere l’innovazione e soluzioni fondate sulla natura, aggiudicando appalti sulla base di criteri di sostenibilità e prestando sostegno alle regioni e ai settori interessati. Questo implica impegnare anche il settore finanziario in investimenti sostenibili attraverso l’attuazione ed il miglioramento del piano d’azione sulla finanza sostenibile dell’UE.
6. Gestire i rischi e garantire una transizione socialmente equa Affinché la transizione verso la sostenibilità sia efficace, le società dovranno riconoscere i rischi potenziali, le opportunità e i compromessi nonché individuare le modalità per gestirli. Le politiche nazionali e dell’UE svolgono un ruolo essenziale nella realizzazione di “transizioni giuste”, assicurandosi che nessuno rimanga indietro.
7. Creare più conoscenze e competenze Tale politica comporta un’ulteriore enfasi sulla comprensione dei sistemi responsabili delle pressioni ambientali, dei percorsi verso la sostenibilità, delle iniziative promettenti e degli ostacoli al cambiamento. È necessario rafforzare ulteriormente le capacità di farsi strada in un mondo in rapido mutamento e di investire in istruzione e competenze.

Stato dell’ambiente in Europa: quali orientamenti politici seguire?

Dalla relazione emerge che, riducendo le emissioni di gas a effetto serra, l’Europa ha già compiuto notevoli progressi nel corso degli ultimi vent’anni in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici. Segnali di miglioramento sono evidenti anche in altri settori, quali quello dell’inquinamento atmosferico e idrico, e con l’adozione di nuove politiche per affrontare il problema dei rifiuti di plastica, per l’adattamento ai cambiamenti climatici nonché per l’economia circolare e la bioeconomia. Da considerare infine anche l’iniziativa per la finanza sostenibile dell’UE, la prima di questo tipo sul ruolo del settore finanziario nell’indirizzare la necessaria transizione verso un futuro sostenibile.
Per migliorare, l’Europa deve affrontare alcune sfide in modo diverso e deve ripensare i propri investimenti., spiega l’Agenzia europea per l’ambiente.
In un passaggio l’AEA indica come sia importante che modificare l’approccio ai problemi “ad esempio, ripensare il modo in cui ricorre alle innovazioni e alle tecnologie esistenti; come potrebbero essere migliorati i processi di produzione; come si potrebbero promuovere la ricerca e lo sviluppo in un contesto di sostenibilità e come si potrebbe stimolare la trasformazione dei modelli di consumo e dei modi di vivere”.
Infine, per portare a termine tale trasformazione occorrerà investire in un futuro sostenibile e porre fine all’uso di fondi pubblici per sovvenzionare quelle attività che danneggiano l’ambiente. Da tali cambiamenti di priorità negli investimenti l’Europa ne può trarre enormi benefici, per le opportunità economiche e sociali che ne potrebbero derivare. Al contempo, sarà essenziale dare ascolto alle preoccupazioni dei cittadini e assicurare un ampio sostegno a questo cambiamento di rotta: una transizione socialmente equa.

Cos’è il SOER
Il SOER presenta una valutazione generale dell’ambiente in Europa, per sostenere la governance e informare i cittadini. Come tutte le relazioni dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, il Rapporto si basa sul lavoro della Rete europea d’informazione e di osservazione in materia ambientale (Eionet). All’interno della EEA l’Italia è rappresentata da ISPRA – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e dal Ministero dell’Ambiente. Alessandro Bratti, Direttore generale dell’ISPRA, è anche vicepresidente dell’Agenzia Europea per l’Ambiente.

Redazione InSic

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