Stati generali della Green economy: la ripresa italiana ha un carburante verde

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«Gli Stati Generali sono il motore del futuro che c’è già, dell’economia sostenibile che sta trainando la ripresa italiana» riferisce il Ministro Galletti durante l’inaugurazione degli Stati Generali della green economy a Ecomondo, l’evento organizzato presso la Fiera di Rimini, in programma dal 3 al 6 novembre 2015



«Allora sembrava il futuro, parlare di economia verde era un argomento riservato a poche aziende pionieristiche. Oggi, se le aziende vogliono essere competitive devono essere verdi, non a caso chi sta trainando la ripresa sono le aziende che hanno una politica ambientale avanzata. Esportano, producono e assumono più delle altre aziende».

«La Green Economy – aggiunge Galletti – sta contaminando virtuosamente il sistema produttivo. Siamo fra i primi in Europa per efficienza energetica, tra i primi produttori di energia da fonti rinnovabili e in questi giorni l’Onu ha certificato il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto per il nostro Paese sulla riduzione delle emissioni, fissata per la prima fase d’impegno del protocollo: una notizia importante anche in vista della Cop21. L’economia italiana si è rimessa in moto ma il carburante è finalmente verde».

Un evento che arriva a poche settimane dalla conferenza mondiale per l’ambiente. «Credo che Parigi possa avere un esito ben diverso da quello che ha avuto Kyoto, un protocollo a cui non parteciparono i maggiori Paesi emettitori di co2, Cina e Stati Uniti. Oggi questi Paesi sono invece i protagonisti di Parigi 2015. Credo che ci siano tutte le condizioni per poter arrivare ad un buon accordo a Parigi e ci andiamo anche con una spinta morale molto forte».

Intanto, in attesa di Parigi, il ministro chiarisce le tappe che porteranno al Green Act. «Arriveremo alla Cop21 sicuramente con il collegato ambientale approvato, che è una parte importante del Green Act. Per il resto è importante aspettare la direttiva europea sull’economia circolare, il cuore del Green Act. Ogni provvedimento svincolato da questa direttiva avrebbe poco senso».

Per quanto riguarda la sicurezza del territorio, Galletti ha poi sottolineato la necessità di «recuperare la mancata manutenzione del territorio italiano che dura da decenni. Un primo passo importante è stato fatto con l’accordo sul dissesto. Abbiamo selezionato i provvedimenti più urgenti e gli interventi che erano più avanzati nella progettazione. Abbiamo sbloccato molti cantieri che erano fermi da anni e ne apriremo degli altri. E’ l’inizio di un lungo lavoro».

Redazione InSic

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