Bacini idrogeologici: approvato il secondo Piano di Gestione

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Le Acque tornano nell’agenda del ministero dell’Ambiente. Sul sito del Ministero è stata annunciata l’approvazione del secondo Piano di gestione delle acque per specifici bacini idrogeologici: segue al primo Piano emesso nel marzo 2016, sempre in attuazione della Direttiva Acque.
Per i medesimi distretti (fuorché per quello della Sicilia) sono stati approvati anche anche i Piani di gestione del rischio di alluvioni.

L’approvazione del Piano di gestione delle acque relativo a specifici distretti idrografici era stato già annunciato dal Consiglio dei Ministri n.137 del 27 Ottobre 2016 (quello relativo alla prima emergenza Terremoto nel Centro Italia). È stato approvato, dice il Ministero dell’Ambiente, dopo un complesso procedimento pianificatorio avviato in coordinamento con le Regioni interessate. Ogni piano è stato accettato dai Comitati istituzionali delle rispettive Autorità di bacino, fuorché quello della Sicilia, perchè approvato in sede di Giunta regionale.

Il Secondo Piano di gestione delle acque riguarderà i distretti Padano, delle Alpi orientali, dell’Appennino settentrionale, del Serchio, dell’Appennino centrale, dell’Appennino meridionale, della Sardegna e della Sicilia.
L’approvazione dei secondi Piani di gestione delle acque e dei Piano di gestione del rischio di alluvioni giunge in un momento significativo, spiega il Ministero, caratterizzato dall’avvio della “distrettualizzazione”, con la riforma in corso delle Autorità di bacino distrettuali.

Per saperne di più
I Piani di gestione delle acque
La Direttiva 2000/60/CE, che istituisce il quadro comunitario in materia di acque, prevede che tutti gli stati membri predispongano, per la prima volta entro il 22 dicembre 2009, i piani di gestione dei bacini idrografici e che tali piani di gestione siano riesaminati e aggiornati dalle autorità competenti ogni sei anni e, per la prima volta, entro il 22 dicembre 2015.
Il 3 marzo 2016 è stato approvato il primo aggiornamento dei piani di gestione dei bacini idrografici per sei degli otto distretti individuati sul territorio nazionale: Distretto Padano, Distretto delle Alpi Orientali, Distretto dell’Appennino Settentrionale, Distretto idrografico pilota del Serchio, Distretto dell’Appennino Centrale, Distretto dell’Appennino Meridionale. Per il distretto della Sardegna si è provveduto a livello regionale.
I piani di gestione approvati il 3 marzo 2016 presentano un quadro aggiornato, integrato e organico a livello di bacino delle conoscenze disponibili e identificano i programmi di misure per conseguire gli obiettivi di qualità ambientale, dando conto anche delle misure previste dal precedente piano di gestione 2010 e non realizzate.
Inoltre, rivestono una notevole importanza anche ai fini dell’accesso alle risorse europee: solo approvando i Piani di gestione delle acque, in coerenza con la direttiva quadro delle acque, è possibile il rispetto di uno dei requisiti per la cosiddetta “condizionalità ex ante” richiesta a livello europeo.

Redazione InSic

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