Risale al Dicembre 2020 la proposta di nuovo Regolamento europeo sulle batterie e i suoi rifiuti che che dovrebbe aggiornare la Direttiva Batterie (DIRETTIVA 2006/66/CE) e rafforzare il funzionamento del mercato interno, promuovendo l’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale e sociale delle batterie per l‘intero ciclo di vita.
Il 10 marzo scorso il Parlamento europeo ha adottato una Relazione sulla proposta di Regolamento (con 584 voti favorevoli, 67 contrari e 40 astensioni) che sottolinea il ruolo cruciale che un’opportuna gestione delle batterie potrebbe avere nella realizzazione di una economia a impatto zero sull’ambiente, e nella competitività e autonomia strategica dell’UE.
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Batterie: uso e diffusione in UE al 2030
Secondo l’EuroParlamento, entro il 2030 saranno almeno 30 milioni i veicoli elettrici a emissioni zero immessi sulle strade dell’UE. Sebbene le auto elettriche possano contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra, l’elettromobilità conta con uno svantaggio competitivo a livello ambientale: le batterie. Inoltre, la domanda globale di batterie potrebbe aumentare di 14 volte e che il fabbisogno per l’UE potrebbe rappresentare il 17% della domanda totale.
I fattori legati alla crescita del mercato delle batterie sono l’ascesa dell’economia digitale, lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’avvento della mobilità a basse emissioni di carbonio ed il crescente aumento di veicoli elettrici alimentati a batteria, che renderà questo mercato strategico a livello globale.
Come classificare le batterie?
Una relazione a firma della relatrice Simona Bonafè (S&D, IT) si propone di regolamentare l’intero ciclo di vita del prodotto partendo dalla fase di progettazione e finendo al riciclo in nuovi prodotti
Gli eurodeputati chiedono l’introduzione di una nuova categoria di batterie, quelle utilizzate per alimentare i “mezzi di trasporto leggeri” come biciclette o scooter elettrici, a causa del loro crescente utilizzo. Questa nuova categoria andrebbe ad affiancarsi alle classi di batterie portatili già esistenti, come quelle automobilistiche e quelle industriali.
Batterie: la proposta normativa del Parlamento europeo
I deputati sono a favore di una revisione dell’attuale legislazione che tenga conto degli sviluppi tecnologici.
Fra i punti chiave della revisione normativa:
- requisiti più forti sulla sostenibilità, il rendimento e l’etichettatura;
- introduzione di una nuova categoria di batterie per “mezzi di trasporto leggeri (Light Means of Transport – LMT)”, come scooter elettrici e biciclette;
- criteri che chiariscano l’impronta di carbonio delle batterie;
- Progettazione delle batterie portatili degli apparecchi, come gli smartphone, e le batterie per i LMT in modo da garantirne la rimozione facile ed in sicurezza.
Produzione di batterie: come cambia la normativa?
Il Parlamento chiede nel testo di revisione che la catena produttiva delle batterie rispetti pienamente i diritti umani e gli obblighi di diligenza (due diligence), affrontando così i rischi relativi all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio delle materie prime, che spesso sono concentrati in uno o pochi paesi.
Batterie e riciclo dei componenti
Nel testo vengono anche fissati i livelli minimi per la quantità di cobalto, piombo, litio e nichel che dovrebbe essere recuperata dai rifiuti e riutilizzata per nuove batterie, e degli obiettivi di raccolta più rigorosi per le batterie portatili.
Il riciclo delle batterie: quali obiettivi europei?
Nel 2019, il 51% delle batterie portatili vendute nell’UE è stato raccolto per essere riciclato. A causa della presenza di diversi metalli e composti utilizzati in fase di produzione, i relativi processi di riciclo possono variare a seconda del tipo di batteria.
La relazione fissa obiettivi di raccolta più rigorosi, sia per le batterie portatili (il 70% dal 2025, rispetto al 65% della proposta originaria della Commissione europea; e l’80% dal 2030 invece del 70%); che per quelle impiegate nei mezzi da trasporto leggeri (75% nel 2025 e 85% nel 2030).
Batterie e nuovi obblighi di riciclo
La proposta legislativa approvata dalll’europarlamento, prescrive l’obbligo di raccolta per i rifiuti provenienti da qualsiasi tipo di batteria, sia quelle per autoveicoli che quelle per veicoli industriali ed elettrici.
Produzione di batterie di auto-elettriche
Secondo il Parlamento europeo, la produzione di batterie dipende fortemente dalle importazioni di materie prime critiche e in particolar modo quelle di cobalto, litio, nichel e manganese, dei metalli ad impatto ambientale e sociale molto elevato.
Per contrastare la violazione dei diritti umani connessi ai processi produttivi e garantire batterie più etiche, gli eurodeputati sostengono l’introduzione di un obbligo di diligenza per i produttori. Secondo il testo, i produttori dovrebbero essere tenuti a rispettare standard di gestione dei rischi legati all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio di materie prime, sostanze chimiche e materie prime secondarie.
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