L’obiettivo dichiarato dal ministero è che entro il 10 aprile non arrivino più in discarica rifiuti non trattati; incrementare la capacità di produzione di Cdr (combustibile derivato da rifiuti) e Fos (frazione organica stabilizzata) degli impianti di trattamento attivi nel Lazio; adeguare le autorizzazioni degli impianti esistenti affinché sia assicurata in via prioritaria la valorizzazione energetica di Cdr e Css (Combustibile solido da rifiuti) prodotto nel Lazio.
Il decreto, firmato il 25 marzo intende risolvere anche le contestazioni relative all’uso della discarica di Malagrotta (Roma) per rifiuti non trattati: a giugno scade infatti la proroga per l’uso della discarica.
Sul sito del ministero si chiarisce che il decreto prevede che la produzione di Cdr (o di Css, secondo il decreto ministeriale 14 febbraio 2013 n. 22) sa portata a un livello minimo tra il 35% e il 40%; la produzione di Fos sia portata a un livello minimo compreso tra il 30% e il 35%; il livello degli scarti non compostabili (compreso il vetro) non deve superare il 25%; il recupero dei metalli deve essere assicurato almeno nella misura del 3%.
Il provvedimento inoltre conferisce più poteri al commissario per la crisi rifiuti di Roma, il quale dovrà sbloccare le autorizzazioni e adeguare ai nuovi standard gli impianti di trattamento dei rifiuti. Il commissario dovrà anche controllare la destinazione dei combustibili Cdr e Css prodotti dagli impianti. Se gli impianti del Lazio non sapranno dove destinare i materiali selezionati per il riciclo o per il riutilizzo energetico, il commissario disporrà che provveda l’Ama, anche facendo ricorso a impianti di altre regioni. Viene in altre parole formalizzato quel ruolo di coordinamento affidato all’Ama durante la riunione di mercoledì 20 marzo.
Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore