Fino alla fine dell’Inchiesta è possibile presentare le proprie osservazioni ai progetti di norma proposti consultando la specifica pagina di presentazione dei singoli progetti di UNI.
Il progetto UNI1605881
Il progetto UNI1605881 descrive un metodo per determinare il fosforo totale e il fosforo come ortofosfato in acque di scarico e in acque destinate al consumo umano mediante test in cuvetta.
Il Fosforo, che proviene da fonti sia naturali che antropiche (soprattutto scarichi civili e industriali), può dar luogo a fenomeni di eutrofizzazione. L’uso di ortofosfati è consentito fino al limite di 5 mg/l (espressi come P2O5) per il trattamento di acque destinate al consumo umano, mentre non è consentito l’impiego di fosfonati, pure presenti in commercio, per lo stesso fine. Per le ragioni sopra esposte, il suo livello di concentrazione nelle acque è oggetto di attento monitoraggio.
Il metodo descrive una metodologia per la determinazione del fosforo mediante la tecnica “in cuvetta” in acque naturali con concentrazione salina < 1,5% (m/m), acque destinate al consumo umano, acque reflue e acque di utilizzo industriale (ad es., per caldaie e per raffreddamento), nell'intervallo di concentrazione compreso tra 0,05 mg/l di P (0,15 mg/l come HPO42-) e 20,0 mg/l di P (60 mg/l come HPO42-).
Il progetto UNI1605882
Il metodo descritto nel progetto UNI1605882 si applica per determinare l’indice al permanganato espresso come mg/l di ossigeno, mediante la tecnica denominata “test in cuvetta”, in acque di diversa provenienza: acque destinate al consumo umano acque superficiali e sotterranee, acque minerali naturali, oltre che l’acqua presente nelle piscine.
L’ossidabilità al permanganato non può essere utilizzata come una misura rigorosa del tenore in sostanze organiche presenti nell’acqua, ma è solamente un indice convenzionale che misura le proprietà riducenti dell’acqua, spiega INAIL.
Il progetto UNI1605883
Infine, UNI1605883 riguarda la determinazione dell’azoto totale mediante spettrometria UV dopo digestione ossidativa con persolfato di sodio utilizzando una apparecchiatura che opera in sequenza analitica coordinata. L’azoto è uno dei principali elementi che contribuiscono all’eutrofizzazione delle acque.
Le principali fonti di azoto sono sia naturali che antropiche. Fra queste ultime, particolare importanza è da assegnare agli scarichi civili e ai fertilizzanti. L’abbattimento del carico di azoto presente negli scarichi può essere realizzato negli impianti di depurazione attraverso processi di denitrificazione.
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