In questa pagina riportiamo i principali aggiornamenti sugli importi del contributo CONAI per imballaggi in acciaio, alluminio, carta, plastica e vetro.
Per domande e chiarimenti per le aziende consorziate occorre rivolgersi al CONAI, al numero verde 800 337799 o via email infocontributo@conai.org.
Per domande e chiarimenti è a disposizione il numero verde 800337799 e la casella email infocontributo@conai.org.
Nell'articolo
I nuovi valori del CAC dal 1° gennaio
Dal CONAI arrivano nuove riduzioni del contributo ambientale (o CAC) per gli imballaggi in acciaio, legno, plastica, plastica biodegradabile e compostabile e vetro.
Osserva CONAI che i valori dei materiali riciclati sul mercato, pur presentando in alcuni casi una prima significativa flessione, si mantengono ancora alti, e continuano a generare effetti positivi per il Sistema consortile, in particolare per acciaio, plastica e vetro. Una situazione che permette così a CONAI di approvare nuove diminuzioni dei CAC per cinque materiali di imballaggio. Le riduzioni saranno in vigore dal 1° gennaio 2023.
Ecco i valori CAC per tipologia di imballaggio: si stima che le riduzioni appena approvate porteranno alle aziende risparmi da CAC per quasi 170 milioni di euro nel corso del 2023.
Gli imballaggi in acciaio
Il valore del CAC per l’acciaio si abbassa da 8 a 5 euro/tonnellata.
Pur in presenza di un raffreddamento dei valori del rottame rispetto ai valori molto sostenuti del primo semestre, la politica di valorizzazione del prezzo di vendita da un lato e il ricorso al mercato da parte dei soggetti convenzionati dall’altro, per i primi mesi del 2022, hanno consentito un’ulteriore riduzione del contributo per l’anno prossimo.
Dal 1° gennaio 2023 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in acciaio si stima in circa un milione e 600mila euro.
Gli imballaggi in legno
Il valore del CAC per il legno si riduce da 9 a 8 euro/tonnellata.
Una variazione legata alla positiva situazione patrimoniale del Consorzio RILEGNO. Dal 1° gennaio 2023 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in legno si stima in 2 milioni e 700mila euro.
Gli imballaggi in plastica
Entra in vigore dal 1° gennaio 2023 la classificazione degli imballaggi in plastica in nove fasce con differenti valori contributivi, come annunciato lo scorso giugno.
Prosegue così il duplice impegno di CONAI per legare sempre più i valori del contributo ambientale sia all’effettiva riciclabilità e al circuito di destinazione sia al deficit di catena, ossia al rapporto fra costi e ricavi delle attività di raccolta, selezione e riciclo degli imballaggi.
La Fascia A1
La vecchia fascia A1, il cui CAC era pari a 60 euro/tonnellata, sarà divisa in due: A1.1 e A1.2, per separare gli articoli sui quali COREPLA riconosce un corrispettivo per le attività di rigenerazione e riciclo (fusti e cisternette IBC, che saranno in fascia A1.2).
- Per la A1.2 il CAC resta invariato. Per la A1.1, invece, scende a 20 euro/tonnellata.
- Invariata la fascia A2, e invariato anche il suo CAC (150 euro/tonnellata).
La Fascia B1
Segmentata in due fasce anche la B1: si divide in B1.1 e B1.2, con l’obiettivo di separare gli articoli in PET (in B1.2) dagli articoli in HDPE (che saranno in B1.1).
Per entrambe le fasce il CAC rimane pari a 20 euro/tonnellata.
La Fascia B2
Si scompone in tre fasce la vecchia fascia B2. I contenitori rigidi in polipropilene rientreranno in B2.1, per cui il CAC passa da 410 a 350 euro/tonnellata.Gli articoli riciclabili a base poliolefinica passano nella fascia B2.2, il cui CAC resta pari a 410 euro/tonnellata.
Nasce la Fascia B2.3
Nasce invece la fascia B2.3 per accogliere quegli imballaggi con filiere di riciclo sperimentali e in consolidamento, che escono dalla fascia C. Per loro, un passaggio dai 560 euro/tonnellata della fascia C a 555 euro/tonnellata.
La Fascia C
La fascia C, pur assottigliata, resta in vigore per gli imballaggi non ancora selezionabili o riciclabili allo stato delle tecnologie attuali. Per loro il CAC non varia: 560 euro/tonnellata.
Un percorso complesso, ma che vuole allinearsi ai criteri di modulazione del contributo ambientale indicati dalla legge, in particolare durevolezza, riparabilità, selezionabilità, riutilizzabilità, riciclabilità e presenza di eventuali sostanze pericolose.
CAC plastica: aumenti per tre fasce
Dal 1° luglio 2023 sono previsti aumenti per tre fasce del CAC plastica al fine di correlarne i valori sempre di più ai costi necessari per avviare a riciclo le tipologie di imballaggi in plastica incluse in quelle fasce.
Il CAC della fascia A1.2 passerà da 60 a 90 euro/tonnellata. Il CAC della A2 da 150 a 220 euro/tonnellata. E il CAC della B2.2 da 410 a 477 euro/tonnellata.
Nonostante questi aumenti il contributo medio per gli imballaggi in plastica nel 2023 si conferma in diminuzione rispetto al 2022.
Le liste degli imballaggi in plastica nelle fasce contributive sono disponibili sulla pagina dedicata del sito conai.org
Gli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile
Il valore del CAC per la bioplastica compostabile si riduce da 294 a 170 euro/tonnellata.
Il Consorzio BIOREPACK, riconosciuto nel novembre 2020, alla luce del primo biennio di attività, è entrato nel pieno dell’operatività; ciò consente una riduzione del contributo ambientale per le bioplastiche.
Dal 1° gennaio 2023 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in bioplastica compostabile si stima in circa 9 milioni e 400mila euro.
Gli imballaggi in vetro
Il valore del CAC per il vetro passa da 29 a 23 euro/tonnellata.
Continua la forte richiesta di rottame di vetro, i cui valori di mercato rimangono molto alti. E, come per gli altri Consorzi coinvolti nelle nuove riduzioni dei contributi ambientali, anche per COREVE le riserve patrimoniali sono sufficienti a permettere una rimodulazione al ribasso del CAC per gli imballaggi in vetro.
Dal 1° gennaio 2023 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in vetro si stima in circa 16 milioni di euro.
Semplificazioni per i contributi da Imballaggio nel 2023
Come annunciato durante i mesi estivi, parte con il 2023 il progetto di semplificazione che consentirà, dopo una prima fase sperimentale, l’abolizione delle dichiarazioni periodiche del contributo ambientale, qualora si mettano a disposizione di CONAI alcuni dati contenuti nelle fatture elettroniche emesse dai produttori e dai commercianti di imballaggi.
Saranno preventivamente divulgate le modalità tecniche e operative per accedere, su base volontaria dei consorziati, al nuovo modello dichiarativo.
Le procedure semplificate per l’import
Le riduzioni avranno effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate per importazione di imballaggi pieni, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2023.
L’aliquota da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in euro) diminuirà da 0,13 a 0,12% per i prodotti alimentari imballati; resterà invece invariata quella relativa ai prodotti non alimentari imballati (0,06%).
Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi (tara) delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) scenderà dagli attuali 61 a 59 euro/tonnellata.
I nuovi valori delle altre procedure semplificate saranno a breve disponibili sul sito CONAI.
CONAI: cos’è?
Il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) è un Consorzio privato, senza fini di lucro, istituito dal D.Lgs. 22/97, ora D.Lgs. 152/2006, in recepimento della normativa europea in materia.
È tra i più grandi consorzi d’Europa, con circa 800.000 iscritti, ed è costituito da produttori e utilizzatori di imballaggi al fine di attuare un sistema integrato di gestione basato sul recupero e sul riciclo dei rifiuti di imballaggio.
Il Sistema CONAI si integra con l’attività di sei Consorzi di Filiera, cui aderiscono i produttori e gli importatori di imballaggi e/o materie prime impiegate per la produzione di imballaggi (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro).
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