Tra i tanti dati forniti dai due Report, si evidenziano, in particolare, quelli legati al rumore (Annuario) e quelli relativi alla produzione e alla raccolta differenziata dei Rifiuti. Inoltre, sempre dalla lettura congiunta di entrambi i Report è emerso che i problemi legati all’ambiente italiano sono in gran parte causati dall’uomo e che sembra essere il vero responsabile dei diversi fattori di pressione.
Annuario dei dati ambientali
Cambiamenti climatici
Scorrendo i dati dell’Annuario si è registrato un aumento di frequenza e intensità della durata di eventi estremi quali alluvioni, siccità e onde di calore. Infatti, nel 2013 l’anomalia della temperatura media (+1,04 °C) è stata superiore a quella globale sulla terraferma (+0,88 °C), mentre il numero medio di notti tropicali (con temperatura minima maggiore di 20°C) , come sempre negli ultimi 13 anni, in media, è stato superiore al valore normale.
Siti contaminati
I siti contaminati in Italia, di cui un quarto è concentrato in Lombardia e nelle regioni con elevata presenza di industrie a rischio (Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna), aree nelle quali, in seguito ad attività umane svolte o in corso, è stata accertata un’alterazione della qualità del suolo da parte di agenti inquinanti. Attualmente il numero complessivo dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) è pari a 39, mentre gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante presenti in Italia sono 1.135.
Inquinamento atmosferico
Il Valore Limite Giornaliero del PM10, che è di 50 µg/m3, da non superare più di 35 volte in un anno civile, è stato superato nel 40% delle stazioni. Il problema legato alle emissioni riguarda soprattutto le grandi aree urbane e in particolare nel bacino padano. Nel corso del 2012, l’Obiettivo Lungo Termine (per la salute umana) dell’ozono è stato superato nella gran parte delle stazioni, delle quali solo il 7% risulta essere conforme, mentre il Valore Limite Annuale del biossido di azoto è stato superato nel 17% delle stazioni, per quanto riguarda invece il benzo(a)pirene, nel 19% delle stazioni sono stati registrati superamenti del Valore.
Suolo
Attualmente il consumo di suolo raggiunge gli 8 m2 al secondo. In termini assoluti sono irreversibilmente persi circa 22.000 km2. Infatti, bisogna ricordare che l’Italia, a causa delle le particolari condizioni climatiche e geomorfologiche è una nazione ad alto rischiogeologico-idraulico.
Inoltre, il 2013 è stato caratterizzato da precipitazioni al di sopra della media climatologica e dal succedersi di eventi meteorologici particolarmente intensi che hanno provocato l’innesco di molti fenomeni franosi in tutto il territorio nazionale.
Agenti fisici (Rifiuti radioattivi, Rumore, Inquinamento elettromagnetico)
In Italia la maggior parte dei rifiuti radioattivi presenti nei siti di detenzione, in termini di attività, sono ubicati in: Piemonte (71,6%), Campania (12,75%)e Basilicata (9,7%). In termini di volumi, invece si è rilevata una maggior concentrazione nel Lazio con il 29,4%, seguito dal Piemonte (18,6%) e dall’Emilia-Romagna (12,6%).
Per l’ Inquinamento elettromagnetico tra il 2011 e il 2012 in Italia si è registrato un aumento degli impianti SRB e della relativa potenza complessiva, pari rispettivamente al 10% e al 42%. I casi di superamento dei limiti di legge riguardo gli impianti Radiotelevisivi (RTV) (pari a 608) sono circa 7 volte superiori a quelli relativi agli impianti SRB (Stazione Radio Base) (pari a 88).
Quanto al rumore: i dati emersi dall’Annuario hanno indicato che durante il 2012 il 42,6% delle sorgenti di rumore oggetto di controllo ARPA-APPA ha presentato almeno un superamento dei limiti normativi, mostrando un evidente problema di inquinamento acustico. Tra le sorgenti più monitorate rimangono nel 2012 le attività di servizio e commerciali (57,7%) seguite dalle attività produttive (31,5%). Le regioni con la percentuale di comuni zonizzati più elevata rimangono Marche e Toscana (97%), Valle d’Aosta (sale al 96%), Liguria (84%), Lombardia (sale all’83%), Provincia di Trento (76%), Piemonte (73%), Emilia-Romagna e Veneto (64%). La percentuale di popolazione residente in comuni che hanno approvato la classificazione acustica è pari al 56,5% nel 2012, con forte disomogeneità sul territorio nazionale.
Rapporto Rifiuti
Per quanto riguarda invece il Rapporto Rifiuti Urbani 2013, che è stato già ampiamente analizzato in un nostro precedente articolo, è emerso che nell’anno scorso ogni abitante italiano ha prodotto 504 kg di rifiuti, ben 32 kg in meno rispetto al 2010.
Cresce ancora la raccolta differenziata che nel 2013 ha raggiunto il 42,3% della produzione nazionale, con oltre 2 punti in più rispetto al 2012 (40%). La zona dove si registra il tasso più alto di differenziazione rimane il Nord Italia con 54,4%, sono infatti le regioni del Veneto e Trentino Alto Adige quelle con una percentuale più elevata di raccolta differenziata 64,6%. Sempre a livello regionale, segue la raccolta del Friuli Venezia Giulia (59,1%), quella delle Marche (55,5%); mentre tra il 50% e il 55% si collocano Piemonte (54,6%), Lombardia (53,3%), Emilia Romagna (53%) e Sardegna (51%).
L’analisi dei dati 2013 ha inoltre evidenziato che nonostante lo smaltimento in discarica sia rimasto una forma di gestione molto diffusa che interessa il 37% dei rifiuti urbani prodotti, è tuttavia diminuito rispetto al 2012, di quasi 800 mila tonnellate (-6,8%), mentre le quote avviate ad incenerimento sono in crescita (compostaggio + digestione anaerobica) interessando quasi 4,3 milioni di tonnellate di rifiuti.
Approfondimenti:
Comunicato stampa Ispra
Rapporto Rifiuti Urbani – Edizione 2014
Annuario dei Dati Ambientali – Edizione 2013
Tematiche in Primo Piano – Annuario dei Dati Ambientali 2013
Annuario in cifre – Annuario dei dati ambientali 2013
Il Giornalino – Annuario dei dati ambientali 2013
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